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RIVISTA

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WELLDONE 02ILMAGAZINE DI ATTUALITÀ STUDENTESCAFONDAZIONE LUIGI CLERICI EDITORENR 02 - 2024EcosistemaDeforestazioneViolenza Sugli AnimaliIperprotezione

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Welldone MagazineDirettore responsabileAnna GrattarolaStefano BonacinaFondazione Clerici LeccoSedeVia Achille Grandi 15Lecco LCRedattoriDocenti e studenti2a graficaProgetto GraficoNicole L.Sara B.Martina P.ImpaginazioneNicole L.Sara B.Martina P.Autori ArticoliClasse 2 GraficaStampaFondazione ClericiNr. 2 - 2024SOMMARIOWELLDONE Filosofia Animale E Violenza 3Iperprotezione 5Città Che Cambiano 7Deforestazione 9Nasser, Egitto 11Energia 12Il Confronto 13Ecosistema 15La Luce 16Il Bullismo 17Mahatam Gandhi 19Malnutrizione 21George Bernand Shaw 23La Lettera 25Una Casa Ecosostenibile 27Razzismo 29Un Frutto Per OgniStagione 31Michela Murgia 33Le Macchine Semplici 35I Numeri Primi 37Scioglimento Dei Ghiacciai 39Perché DobbiamoAndare A Scuola? 41Una Guerra Diversa 43Il Fascismo 44Alaska 45

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3FILOSOFIA ANIMALE E VIOLENZA“L’esclusione degli animali dalla sfera morale non è giustificabile razionalmente, è frutto di puro e semplice pregiudizio specista”Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoMartina PadernoSi narra che Pitagora sia riuscito ad addomesticare l’orsa Daunia, la quale aiggeva gravemente gli abitanti del posto. Dopo averla accarezzata e cibata di focacce e frutta, le fece giurare che mai più avrebbe assalito un essere umano vivente, per poi lasciarla andare. Si allontanò verso monti, boschi e da allora non fu più vista assalire neanche animali. Fra i primi a difendere la sacralità degli animali, quindi, fu proprio lui. Egli, infatti, aermava che l’anima è immortale e trasmigra in altre specie di esseri viventi, i quali quindi devono essere considerati della stessa natura. Come lui, anche Empeclode, medico e filosofo, aermava che non solo esiste una certa comunanza con gli dei, ma anche con animali privi di parola. Nella prima fase della sua filosofia, Cartesio invece, considerava animali “res extensa”, ovvero una pura e semplice macchina, una realtà corporea priva di ogni sensibilità. L’uomo invece, non è solo “res extensa”, ma anche “res cogitans”, cioè pensiero. La prova radicale della distinzione la si riscontra sul fattore linguistico. I suoni emessi dagli animali, secondo Cartesio, non sono

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4il prodotto di una mente pensante, ma solo “movimenti naturali”. Da qui consegue che, se l’animale è solo una macchina, si può operare legittimamente sul suo corpo, senza scrupoli. I versi che emette l’animale sottoposto ad esperimenti o addirittura a tortura, non sono grida di dolore, ma semplici cigolii simili a quelli che provengono da macchinari.Del resto il dissesto naturale, con tutti i problemi legati all’ecologia, incomincia proprio dalla rivoluzione scientifica e dalla filosofia moderna. Alla fine della sua vita, a Stoccolma, prese consapevolezza che le cose non stavano proprio come lui le aveva presentate. Fu un cane randagio ad insegnarli la lezione. Iniziò quindi a capire che la sua teoria era troppo radicale, perché, anche gli animali sono dotati di emotività, provano sentimenti e sensazioni di piacere e di dolore e possiedono una forma di coscienza. Cartesio chiamò il cane Mounsier Grat.Purtroppo, capì troppo tardi. I danni oramai erano già stati fatti.Ma questi, è proprio il segno della quale la filosofia ha bisogno. non smettere mai di interrogarsi e di rinnovarsi ed è il recente interesse che alcuni studiosi, provenienti da ambiti spesso diversissimi fra loro, stanno dimostrando per un nuovo orientamento filosofico che potrebbe essere definito come “etica animale”. Si tratta di alcune questioni che, benché già presenti nella storia della filosofia soprattutto antica, sembrano poi esser state dimenticate e sepolte sotto secoli di eccessivo narcisismo.Peter Singer è uno dei pensatori contemporanei più importanti nel campo dell’etica, definito “il più influente filosofo vivente” con le sue tesi, sempre polemiche e al centro di dibattiti, ha incrinato le certezze morali dell’uomo occidentale e messo pericolosamente in crisi la “vecchia etica”.“Se un essere sore non esiste alcuna giustificazione morale per rifiutare di prendere in considerazione tale soerenza”

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5IPERPROTEZIONESi può volere così tanto bene a un figlio da renderlo confuso per il troppo amore di cui lo rendiamo oggetto?Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoSara Bertoldini

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6Tutti i papà e le mamme desiderano proteggere i propri figli dal pericolo. Il fatto è che qualche genitore non sa capire quando il suo intervento protettivo è eccessivo o dannoso per lo sviluppo psicofisico del proprio bambino. Quando un bambino nasce mamma e papà devono imparare a decodificare il suo mondo di richieste. La mamma riuscirà addirittura ad anticipare i bisogni del bambino, ma a volte, quando ciò non succede può capitare che il bambino abbia bisogno di aiuto e non trovi nessuno disponibile. Il bambino sarà arrabbiato, poi disperato. Quindi si rassegnerà a non aspettarsi più nulla dal mondo esterno. Svilupperà un atteggiamento evitante nei confronti del mondo esterno per evitare di essere di nuovo deluso.Non è questo il caso di diversi bambini, una mamma che fa l’esatto opposto: non è riuscita a trovare la giusta distanza, che poi corrisponde a quella vicinanza da non oltrepassare. Una mamma che si sente così responsabile di dover accudire e proteggere il proprio bambino da non riuscire a pensare che egli ha le sue abilità e competenze. Queste mamme vanno protette dal dolore che ogni momento minaccia la loro incolumità, ci troviamo di fronte ad un totale ribaltamento dei ruoli: invece di una mamma che protegge il bambino abbiamo un bambino che deve farsi carico della soerenza emotiva di sua mamma.Il bambino vede e riconosce le paure della mamma riversa su di lui, quindi decide di rinunciare all’aermazione dei suoi bisogni e diritti, è l’unico modo per evitare di far sorire la mamma e non farla sentire incolpa e responsabile di quel dolore da cui lui vorrebbe proteggerla.In questo modo il bambino finisce nella gabbia di paure che sua mamma ha costruito intorno a lui.

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7CITTÀ CHE CAMBIANO Tutto ha avuto inizio in una città: WuhanLa rapidissima crescita delle cittàCittà proiettate nel next normalSette idee per la città idealeStudente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoGabriele PassavantiNicolo SpeaficoLa rapidissima crescita delle città Oltre la metà della popolazione mondiale vive in città, con un rapido aumento delle città in tutto il mondo, specialmente in Paesi asiatici con la Cina in primo luogo. Le metropoli, sia in Cina che in tutto il mondo, sono vulnerabili alle malattie a causa dell’alta densità di popolazione, della mancanza di spazi verdi e delle infrastrutture inadeguate. In particolare, nelle metropoli africane, latinoamericane e asiatiche, si trovano ampi quartieri poveri e degradati come le baraccopoli. Le città sono un punto di incontro nella società globale interconnessa, ma presentano il rischio che un’epidemia locale possa rapidamente diondersi.Città proiettate nel next normal La crisi legata al Covid si concentra su una questione fondamentale: chiedersi quale è il vero scopo di una città. È quello di promuovere la crescita economica di un paese, competendo globalmente, o di migliorare la qualità della vita di tutti come dimostrato

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8durante la pandemia. La soluzione sta nel trovare un equilibrio tra queste due opzioni, senza escluderne una in favore dell’altra.La pandemia ha oerto un esperimento in tempo reale su come potrebbero essere le città, più sostenibili rispetto a quelle attuali. Il next normal indica un futuro diverso e consapevole dell’impatto sull’ambiente, che emergerà dopo la pandemia, distinguendosi dalla normalità precedente.In molti paesi, inclusa l’Italia, sono già in corso cambiamenti economici e nel settore dei trasporti, come lo sviluppo e l’espansione delle piste ciclabili, oltre alla creazione di spazi pedonali e aree verdi con la limitazione del traco. Inoltre, ci sono reti di assistenza formate da cittadini volontari per aiutare chi è in dicoltà.Sette idee per la città idealeTrasporto pubblico economico e green per usare meno le auto.Crescita delle piste ciclabili.Riduzione delle emissioni e inquinanti urbani per ridurre le morti di persone già malate di malattie che colpiscono i polmoni.Struttura commerciale basata su piccoli negozi di quartiere per non dover dipendere dai centriCommerciali.Ri modernizzazione degli spazi urbani in per rendere alcune zone inutilizzate delle oasi pedonali e verdi con orti urbani.Risanamento di quartieri degradati e costruzione di abitazioni energeticamente autosucienti consoluzioni innovative.Protezione e rigenerazione di spazi verdi.Per prevenire e arontare pandemie, dobbiamo ripensare alle città..

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9DEFORESTAZIONECos’è la deforestazione?Le conseguenza della deforestazione3 cause della deforestazioneL’accordo di GlasgowObiettivo “Net Zero”Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoNicole La RosaLa deforestazione detto anche disboscamento è la distruzione (o la netta riduzione) di boschi e foreste dovuta soprattutto alle attività umane. Le cause della deforestazione dipende soprattutto dalle aree ad esempio in Amazzonia la foresta viene distrutta soprattutto per fare spazio agli allevamenti intensivi di bestiame e alle piantagioni colture destinate soprattutto ai mangimi degli animali, soprattutto la soia. Invece in Indonesia e Malesia, invece, la foresta tropicale a lungo è stata distrutta per fare spazio alle piantagioni di palme da olio. Altre sapere dell’uomo che porta alla deforestazione sono quella mineraria e del legname.Le conseguenze della deforestazione sono gravi e vaste. Venendo a mancare il serbatoio naturale di CO2 rappresentato dagli alberi, le concentrazioni di gas serra in atmosfera aumentano contribuendo così al riscaldamento globale.Le conseguenze Diminuzione della produttività globaleAumento dei gas serra (CO2)Aumento di temperatura locale e globaleImpoverimento del suolo

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10Riduzione delle pioggeModifica e perdita di habitat3 cause della deforestazione:fare spazio a nuove aree coltivabili: ovvero la necessità di creare nuove terre da destinare alle colture e alla pastorizia. O sono i terreni usati a scopi minerari ed edilizi, oppure acquistati dai grandi speculatori per le monocolture.Legname come combustibile: il legname rimane ancora la materia prima per eccellenza come combustibile. Legno pregiato: la domanda di legno pregiato accresce il taglio degli alberi delle foreste equatoriali e tropicali.I Paesi più colpiti dal fenomeno della deforestazione sono Messico, Brasile, Colombia, Cina, Congo, Nigeria, India, Birmania, Indonesia, Malesia, Indonesia e Thailandiala deforestazione porta in primis ad avere terreni non più fertili e la desertificazione di conseguenza incendi quindi alla perdita di un intero ecosistema e della biodiversità. molte specie animali e vegetali rischiano l’estinzione con stravolgimenti importanti sugli equilibri degli ecosistemi.Obiettivo “Net Zero”Questo è l’obiettivo centrale del Net-Zero Standard, il quale deve rappresentare la priorità assoluta per le aziende. Lo standard Net-Zero copre l’intera catena del valore, comprese le emissioni generate dal proprio processo produttivo, nonché dall’elettricità e dal calore e quelle generate da fornitori e utenti finali.Il raggiungimento di tale obiettivo, in particolare il raggiungimento dello zero netto secondo lo standard, richiederà una profonda decarbonizzazione. Le aziende che adottano lo standard Net-Zero sono tenute a fissare obiettivi basati sulla scienza sia a breve (2030) che a lungo termine (2050).L’accordo di Glasgow110 nazioni hanno firmato un accordo.

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11NASSER, EGITTOUno dei più grandi laghi artificiali del mondo. Studenti della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoJohan BujorAngelica RosaUno dei più grandi laghi artificiali del mondo. Il lago fu creato dalla costruzione della diga di Assuan sul Nilo tra il 1958 e il 1970. Il nome di Lago Nasser però si riferisce in realtà solo alla parte egiziana, corrispondente all’83% della totalità del bacino, quanto al restante 17%, situato in Sudan, viene chiamato invece “Lago di Nubia”.Il nome della parte egiziana si deve al presidente egiziano Gamal Abdel Nasser che ebbe l’idea della costruzione della diga. Il bacino si è originato in seguito alla costruzione della Diga di Assuan sul Nilo. Colpisce la dierenza di colore tra le due sponde: a sinistra la sabbia, a destra una superficie rocciosa. Il vento non riesce a trasferire la sabbia da una sponda all’altra. Il bacino idrico è lungo quasi 550 chi lom etri e l a rg o 35 ch ilo metri .

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12ENERGIAL’energia si presenta in diverse forme, le più comuni sono L’energia termica, elettrica, chimica e nucleare. Studenti della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoJohan BujorAngelica RosaL’energia meccanica è la somma dell’energia cinetica e potenziale che un corpo possiede. il principio dell’energia meccanica è costante. Le macchine termiche progettate dall’uomo permettono all’energia di passare da un corpo all’altro e da una forma all’altra usando lo stesso principio dell’energia meccanica. La potenza di una macchina è il rapporto tra il lavoro che compie la macchina e il tempo che ci impiega a compierlo, la sua unità di misura è il watt, mentre il rendimento di una macchina, è il rapporto tra il lavoro compiuto e l’energia assorbita per compiere, permette di calcolare l’energia impiegata e la quantità andata persa durante il funzionamento. esistono fonti di energia rinnovabili, quindi energie ottenute da fonti naturali inesauribili o che possono essere rigenerate in tempi brevi, e fonti di energia non rinnovabili, energie ottenute da fonti naturali con tempi di rigenerazione molto lunghi o che una volta consumate non saranno più disponibili i combustibili fossili come il petrolio si sono formate con il deterioramento degli organismi animali e vegetali depositati sui fondi dei mari, secondo un progetto chimico lungo milioni di anni. Mentre minerali come il plutonio e l’uranio si sono originati durante la formazione della crosta terrestre, per questo non è rinnovabile l’energia nucleare ricavata da quest’ultimi.Non si crea e non si distrugge.

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13IL CONFRONTOConfronto sul turismoTre motivi per cui non dovremmo limitare il numero dei turistiTre motivi per cui dovremmo limitare il numero dei turistiStudente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoNicole La RosaTre motivi per cui non dovremmo limitare il numero dei turistiChi lavora nel settore del turismo potrebbe perdere il posto di lavoro. questo danneggerebbe intere aree che vivono di turismo. Le persone dovrebbero essere libere di viaggiare dove vogliono. Piuttosto che vietare l’accesso a certi luoghi, bisognerebbe incoraggiarle a visitare altre zone.Imporre dei costi aggiuntivi a chi viaggia per turismo potrebbe rendere il viaggio “una cosa da ricchi“, e questo non è giusto. Tre motivi per cui dovremmo limitare il numero dei turistiImpedire il sovraollamento dei luoghi li renderebbe più piacevoli sia per i turisti sia per chi ci vive.Si potrebbero evitare danni all’ambiente e degli edifici storici, e garantire che i servizi locali non siano messi a dura prova.

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14Il turismo genera molti soldi, ma non è distribuito in modo equo. Limitare il turismo nei luoghi più popolari porterebbe i viaggiatori verso mete che ne hanno più bisogno.L’articolo si concentra sulla domanda se è giusto o sbagliato limitare i turisti. Ad esempio nella spiaggia di Maya Bay, in Thailandia, che è stata chiusa per quattro anni per colpa dei danni che ha causato l’iperturismo, portando a pensare di mettere una tassa d’ingresso per i turisti.Ma c’è chi ritiene che queste misure di sicurezza debbano essere messe e chi pensa che siano ingiuste. L’articolo parlerà di entrambe le parti, chi contro e chi no.Si, il turismo è fuori controllo.Il punto di vista di chi è contro l’eccessivo turismo parla del complicare la vita delle popolazioni locali e di impedire agli stessi viaggiatori di spostarsi agevolmente. Prendendo ad esempio un giorno a Venezia, una città di 55 mila abitanti con i turisti può arrivare a 120 mila persone, producendo molti rifiuti, e alcune volte arrivare anche a rovinare monumenti antichi e importanti o incominciare ad avere carenze d’acqua per l’uso eccessivo da parte dei turisti.Il loro punto di vista spiega il fatto che senza turismo si troverebbe senza lavoro, e che viaggiando si conoscono culture diverse dalla propria e un modo di svagarsi. Secondo loro non è necessario limitare il numero di turisti usando tasse o divieti. Personalmente penso che nei luoghi troppo inquinati e pieni di turismo, il numero di turisti dovrebbe essere limitato a un tot. di turisti alla settimana/mese che possono ospitare e gestire. Penso che mettere una tassa da pagare per andare a visitare un luogo non abbia senso, perché impedirebbe a persone con poca disponibilità economica di viaggiare e quindi anche di arricchire la propria persona con nuove esperienze.No, molti posti dipendono dal turismo.

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15ECOSISTEMAIn un ecosistema gli organismi stabiliscono tra loro relazioni di tipo alimentare.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoXimena Lache CabreraI vegetali sono autotrofi capaci di prodursi da soli le sostanze nutritive grazie all’energia del Sole, trasformano le sostanze inorganiche in organiche .Gli animali sono eterotrofi , si cibano di sostanze organica. Gli animale erbivori cibano vegetali, i carnivori mangiano altri animali .I saprofagi sono animali ci cibano digli organismi morti, i decompositori sono organismi si cibano dei residui di sostanze organiche. In un ecosistema gli autotrofi costituiscono gli organismi produttori e gli eterotrofi costituiscono gli organismi consumatori .La catena alimentare mostragli organismi che si nutrono gli uni degli altri . La rete alimentare mostra catene alimentari diverse che si intrecciano tra loro .Un ecosistema ha sempre bisogno dell’energia del sole per costruire sostanza organica e indispensabile. Quando l’energia passa dai produttori ai livelli di consumatori , diminuisce progressivamente. La materia di un ecosistema fluisce circolando continuamente senza disperdersi .I principali cicli della materia sono quelli dell’acqua, del carbonio , dell’azoto e del fosforo .

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16LA LUCELa luce è una forma di energia, chiamata energia luminosa. Sono onde elettromagnetiche che non hanno bisogno di un mezzo per propagarsi.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoMirko RosanoCome si propaga la luce?La velocità della luce nel vuoto raggiunge i 300.000 km/s, la più alta velocità raggiungibile nell’universo. Le onde si propagano in tutte le direzioni e lo studio la definisce propagazione rettilinea. Quando la luce filtra attraverso una nuvola, si possono osservare i raggi di luce.Come varia la velocità della luce?La sua intensità varia dalla densità del mezzo che attraversa. La velocità diminuisce quando attraversa mezzi densi come l’acqua e aumenta nei mezzi meno densi come l’aria.Che cos’è una sorgente luminosa?Una sorgente luminosa è un corpo che emette luce propria. Un corpo illuminato riflette la luce. Il sole e le stelle sono sorgenti luminose, e la luna è un corpo illuminato.Quali sono le caratteristiche dei corpi illuminati?I corpi illuminati possono essere:trasparenti: quando si lasciano attraversare dalla luce;opachi: quando non si lasciano attraversare dai raggi ma li riflettono.Trslucidi: si lasciano attraversare solo in parte dalla luce.Come si formano le ombre?La luce incontra un corpo opaco e i raggi vengono fermati. Dietro il corpo si forma l’ombra che ha il contorno del corpo e dimensioni più grandi. Il sole e le stelle sono sorgenti luminose, e la luna è un corpo illuminato.

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17IL BULLISMOMa cosa significa davvero essere diversi in una società che fin da bambini ci spinge all’omologazione? La debolezza è davvero un difetto o ci permette di sorire, insegnandoci in misura ancora maggiore il vero significato di empatia e di immedesimazione? Reagire alla cattiveria, ci rende davvero come i nostri carnefici?Studenti della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoNicole La RosaMartina PadernoUna vittima di bullismo può sviluppare problemi in seguito alle fatiche emotive di cui è protagonista, per esempio potrebbe lui stesso diventare il peggiore dei bulli, usando su altri quel potere disfunzionale che tanto lo ha fatto sorire oppure potrebbe chiudersi a riccio e rinunciare a lasciare in modo attivo e vitale il suo segno nel mondo per paura di continuare a rimanere l’oggetto dello scherno e dell’umiliazione altrui. Ma cosa induce un soggetto a comportarsi da bullo? E di contro, cosa determina che un soggetto sia vittima di episodi di bullismo? Una serie di studi ha messo in luce che un buon concetto di sé aiuta bambini e ragazzi a ottenere dei successi, sia a livello relazionale che di rendimento. Per concetto di sé si intende la teoria che ognuno sviluppa riguardo a sé stesso; si riferisce alla percezione e alla cognizione delle proprie caratteristiche, alle credenze riguardo se stessi, le capacità, le impressioni, le opinioni che ogni individuo pensa di avere e che lo contraddistinguono dagli altri. Il Concetto di sé è stato sempre aancato al costrutto di autostima, ma si tratta di due concetti ben diversi: il concetto di sé

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18si focalizza sugli aspetti cognitivi del sé, su come ci si vede e ci si descrive nei vari ambiti della vita; l’autostima riguarda gli aspetti valutativi del sé, il valore che attribuiamo a noi stessi. Tornando alla possibile relazione esistente tra condotte di bullismo e immagine di sé, una ricerca condotta nel 1998 ha messo in luce che un basso concetto di sé conduce alla vittimizzazione e che l’eetto di eventuali fattori di rischio è maggiore nei soggetti che hanno un basso concetto di sé e che si sentono inadeguati. Ulteriori ricerche hanno indagato il concetto di sé in quei bambini e ragazzi che utilizzano condotte aggressive. E pare che questi mostrino un elevato concetto di sé, ma in realtà ciò non denota una buona immagine di sé, piuttosto un senso di narcisismo e un tentativo di sembrare ciò che non si è. Nel caso dei bulli, per esempio, sembrerebbe che il comportamento prepotente da essi attuato sia ecace a fargli guadagnare potere, ammirazione e attenzione e, in questo modo, migliorare poi l’immagine di sé.Pare che anche il valore e la stima che attribuiamo a noi stessi possano in qualche modo avere un suo peso nei fenomeni di bullismo. Ma relativamente alla relazione tra autostima e bullismo, i dati forniti dalla letteratura appaiono in parte contraddittori. La maggior parte degli studi condotti nel settore si trova concorde nel sostenere che i bambini vittime di bullismo sorono di scarsa autostima, hanno un’opinione negativa di sé e delle proprie competenze.Personalmente da persona che ne ha soerto per anni di bullismo mi accorgo che purtroppo viene normalizzata tra i bambini, i genitori non prestano abbastanza attenzione al loro figlio, finendo per scombussolare la stabilità e il futuro del bambino per colpa dei genitori che passano brutti insegnamenti e tendono a giustificare in modo incontrollato il figlio. Trovo che i bambini siano privi di cattiveria e che magari fin da piccoli sono stati circondati da brutti esempi. Forse la soluzione è resistere, sopportare e superare? E soprattutto, cambiare per gli altri, sottintende arrendersi

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19MAHATAM GANDHIVivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoBenedetta Djessa Eden

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20Mohāndās Karamchand Gāndhī, comunemente noto con l’appellativo onorifico di Mahatam, è stato un politico, filosofo e avvocato indiano. Altro suo soprannome è Bapu.Nascita: 2 Ottobre 1869, Porbandar, IndiaConiuge: Kasturba Gandhi (s. 1883 – 1944)Assassinio: 30 gennaio 1948, Birla House, Nuova Dehli, IndiaNella vita di tutti i giorni, impariamo molto su noi stessi, come sulla vita di tutti I giorni e secondo me è molto importante integrare la parola “yolo”, dall’inizio fino alla fine della nostra giornata, perché noi non possiamo sapere quando lasceremo veramente questo mondo, e come dicono in tanti, “la vita è breve”, o “non avrai più l’opportunità di fare un qualcosa”.Trovo molto importane essere e diventare a pieno, la miglior versione di noi stessi, o come meglio dicono gli americani “That’s girl”, perché inizi a comprendere molto il significato di determinate cose e aprire di più la tua mente, per stare bene con te stessa, che con coloro che ti circondano.Possiamo imparare infinite, non solo durante il percorso della nostra vita, ma anche durante una giornata, bisogna poi avere quei valori, per mettere in atto ciò che impariamo, solo così possiamo avere una vita pacifica e senza problemi (paranoie).Vivere la vita come desideri tu, vuol dire “yolo” (tu vivi solo una volta), imparare, vuol dire approfondire le proprie capacità e la propria intelligenza e sapere come il mondo gira.Nella vita di tutti i giorni, impariamo molto su noi stessi, come sulla vita di tutti I giorni

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21MALNUTRIZIONETu devi solo immaginare ma loro queste condizioni le vivono per davvero.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoSara Bertoldiniciao,siamo qui a parlarvi del pianto dei bambini a cui ho medicato le grandi lesioni della pelle, quelli che non avevano più lacrime e restavano inermi sul letto. Spesso mi tornano in mente i volti di chi ce l’ha fatta.È duro dirlo, ma in alcune parti del mondo i bambini muoiono ancora di fame. In altre a mancare è l’acqua potabile. In altre ancora le inondazioni e la siccità fanno aumentare gli sfollati.A noi basta chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o fare la raccolta dierenziata per sentirci meglio, mentre per i bambini accedere al cibo è dicile:Immagina esser costretto a lasciare il lavoro, le proprie case ed il bestiame.Lavorare nei campi è diventato troppo pericoloso, immagina di recarti al lavoro e trovare i raccolti di una vita distrutti a causa dei conflitti.

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22Immagina non avere la possibilità economica per cibo, carburante e generi come olio da cucina che sono troppo costosi.Immagina non avere acqua potabile e servizi igienici non adeguati. Immagina non avere assistenza sanitaria.Immagina dei focolai di malattie infettive.Immagina.Tu devi solo immaginare ma loro queste condizioni le vivono per davvero.I bambini sono i più vulnerabili, ma non sono i soli: mamme che allattano, anziani, donne incinte e persone con malattie croniche, loro sono la maggior parte dei pazienti che curiamo ogni giorno.Molti dei bambini malnutriti che arrivano nelle nostre strutture sanitarie sono estremamente malati. Uno degli strumenti di screening è il nastro MUAC una carta codificata a colori che viene messa intorno al braccio per determinare se il bambino è ben nutrito (verde), a rischio (giallo) o malnutrito (rosso).Ci sono tanti modi diversi per salvare una vita alcuni richiedono tanto tempo, altri sono più semplici e immediati, ciò che si trasforma in aiuto concreto reale, sono le cure gratuite, assistenza e cibo terapeutico.Alimenti e latte appositamente formulati aiutano a trattare la malnutrizione fornendo i nutrienti le vitamine e gli alimenti essenziali necessari. Il cibo terapeutico pronto all’uso può essere conservato a lungo termine senza refrigerazioni e molti bambini possono essere trattati a casa con visite cliniche regolari per verificare i loro progressi.I bambini malnutriti li riconosci dallo sguardo spento, assente, vuoto. Sono bambini che hanno perso la voglia di giocare, di correre e di “mordere” la vita.A noi basta chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti o fare la raccolta dierenziata per sentirci meglio

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23GEORGE BERNAND SHAWLa vita non è trovare se stessi. La vita è creare se stessi.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoBenedetta Djessa Eden

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24È stato uno, scrittore, drammaturgo, linguista e musicale Irlandese. Nel 1925 vinse il Premio Nobel per la letteratura con la seguente “for his work which is marked by both idealism and humanity, it’s stimulating satire often being infused with a singular poetic beauty.Nascita: 26 luglio 1856 Portobello, Dublino, IrlandaConiuge: Charlotte Payne- Townshend (s. 1898 – 1943)Morte: 2 novembre 1950 Ayo St Lawrence, Regno UnitoScrisse molti libri e vinse molti altri premi. Penso che sia molto importante trovare se stessi, e andarci d’accordo, ma anche molto più importante creare una nostra immagine personale, sulla base delle cose che i nostri familiari ci hanno insegnato, noi dalle nostre esperienze abbiamo imparato e consigli positivi abbiamo messo in atto.Un mondo per fare ciò, credo sia quello di riuscire a scoprire nel profondo chi siamo, da dove veniamo (le nostre origini/culture), a chi assomigliamo e le cose che realmente ci piacciono, nonostante le varie influenze da parte degli altri. Appunto per questo credo che sia un bel lavoro, ma anche abbastanza dicile, per chi deve cominciare da 0, perché quello che tu, delle volte, pensi di essere e magari, è il modo in cui gli altri ti descrivono e così poi, è dicile che tu riesca a trovare il tuo vero “io”, ma “niente è impossibile”, questo infatti è un bel modo per imparare a conoscersi, amarsi, apprezzarsi, avere un vero e proprio pensiero personale e unico, essere delle persone diverse, sulla base di tutto. Nell’ascoltare.Nell’osservare ciò che ci circonda.Nel parlare.Nell’atteggiarsi e tante altre cose.Possiamo creare un nostro carattere e una nostra personalità, sulla base della persona che abbiamo sempre desiderato essere.Nell’ascoltare,Nell’osservare ciò che ci circonda,Nel parlare,Nell’atteggiarsi e tante altre cose.

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25LA LETTERALa lettera è un genere di scrittura di legge che regola l’esame finale dell’istruzione. Studenti della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoJasmina SfinjariGaia BolisCaratteristiche e struttura della lettera La lettera è una forma di comunicazione scritta a distanza: mittente colui che scrive e spedisce la lettera, destinatario colui che la riceve. Si possono distinguere due tipi di lettera: • lettera personale : rivolta a persone con cui si ha confidenza, ha lo scopo di esprimere sentimenti, emozioni e riflessioni, può fornire o richiedere informazioni, può convincere il destinatario riguardo a qualche cosa. • lettera formale: rivolta a enti, personalità istituzionali, aziende. Ha lo scopo di comunicare o richiedere informazioni, proporre iniziative, esporre reclami. Per scrivere una lettera bisogna osservare delle regole specifiche, grafiche e linguistiche e seguire uno specifico schema: • luogo e data : posti in alto a destra. • formula iniziale : es. “ Caro/a” • Corpo del testo : costituito da diversi paragrafi; introduzione nel primo paragrafo, spiegare per cui si scrive la lettera. Nei paragrafi successivi si svolge il contenuto vero e proprio.

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26Conclusione si chiede o si fornisce ulteriori informazioni. • formula di saluto : es. “ Un caro saluto”, “ Un abbraccio”, “ Saluti aettuosi”, ecc… • firma : costituita dal nome ( posta a destro del foglio) • Post Scriptum (P.S.) : cioè dopo lo scritto ; serve ad aggiungere un pensiero o un’informazione che si è dimenticato nel corpo del testo. Il linguaggio della lettera personale è informale, costituito dal lessico vivace ed espressivo. I tempi verbali utilizzati sono il presente, il passato prossimo e il futuro. IL DIARIO Il diario può essere personale o d’ invenzione. Esistono due tipologie: Caratteristiche e struttura del diario personale Il diario personale è una racconto in prima persona di esperienze, riflessioni, sentimenti, stati d’animo. Il termine deriva dal latino diarium, ovvero ‘registro giornaliero’ , cioè in cui si raccontano gli avvenimenti accaduti di giorno in giorno. Bisogna seguire delle indicazioni, tipo: • data : facoltativo il luogo e l’ora. • fatti & impressioni : secondo un andamento cronologico. Narrati sempre in 1ª persona singolare; autore e narratore coincidono. • linguaggio : semplice, familiare e colloquiale; si può utilizzare abbreviazioni e modi di dire personali. • tempi verbali : sono il presente e il passato prossimo. • saluto e firma : conclusione. Caratteristiche e struttura del diario d’invenzione Il diario d’invenzione è bastato sulla finzione. Basato su : • vicende non vere : nate dalla fantasia dell’autore. La lettera è una forma di comunicazione scritta a distanza: mittente colui che scrive e spedisce la lettera, destinatario colui che la riceve.

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27UNA CASA ECOSOSTENIBILEChe cos’è la corrente elettrica?Che cosa aermano le leggi di Ohm?Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoBenedetta Djessa Eden

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28Che cos’è la corrente elettrica?La corrente elettrica è un flusso di cariche che si muovono nello stesso verso all’interno di un conduttore. L’intensità di corrente (i) è la quantità di carica. La sua unità di misura nel Sistema Internazionale è l’ampere (a).Come si genera la corrente elettrica?L’elettricità è generata da una dierenza di cariche agli estremi del conduttore. Questa dierenza è chiamata tensione o dierenza di potenziale dovuta a un eccesso di cariche positive al polo positivo a un eccesso di cariche negative al polo negativo. L’unità di misura della tensione è il volt (V).Che cos’è un generatore di corrente elettrica?I generatori di corrente elettrica sono in grado di mantenere una dierenza di potenziale tra i due poli. La pila, inventata nell’Ottocento da Alessandro Volta, è stato il primo generatore di corrente elettrica.Quali sono i componenti di un circuito elettrico?Un circuito elettrico è costituito da un generatore di corrente, da un conduttore, da un utilizzatore e da un interruttore. La corrente elettrica può circolare solo all’interno di un circuito elettrico chiuso.Che cos’è la resistenza elettrica?La resistenza elettrica (R) è un corpo a opporsi al passaggio di corrente. L’unità di misura della resistenza elettrica è l’ohm. Il suo scopritore è il fisico George Simon Ohm.Che cosa aermano le leggi di Ohm? La prima legge di Ohm aerma che, in un filo conduttore, l’intensità di corrente i è direttamente proporzionale alla dierenza di potenziale V e inversamente proporzionale alla resistenza R. La seconda legge di Ohm aerma che la resistenza R di un filo conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza L.P (si legge “ro”) è la costante di resistività e dipende dal tipo di materiale di cui è fatto il conduttore .P (si legge “ro”) è la costante di resistività e dipende dal tipo di materiale di cui è fatto il conduttore

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29RAZZISMO Forse ne hai sentito parlare di parole o atteggiamenti capaci di ferire. purtroppo ancora molto diusa, verso chi è diverso da noi, per motivi di, provenienza, colore della pelle, lingua, religione…. Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoAndrea VenturaCon la parola “razzismo”, si indica, infatti, una forma di discriminazione e di odio, purtroppo ancora molto diusa, verso chi è diverso da noi, per motivi di, provenienza, colore della pelle, lingua, religione…. Renderci unici e ugualmente importanti, siamo tutti coinvolti e dobbiamo essere uniti nel tentativo di fermare la diusione del razzismo. È sempre importante fare attenzione al significato delle parole , e in particolare modo del termine razzismo. Bisogna sempre scegliere con attenzione per non rischiare di ferire o

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30di classificare in modo inappropriato le persone. Spesso le parole vengono usate con superficialità. Esempio, guardando la televisione, oppure leggendo notizie online, si possono incontrare parole come “clandestino”, “profugo”, “immigrato”, questi termini indicano solitamente persone che hanno lasciato il loro paese per cercare altrove migliori condizioni di vita. Un immigrato, generalmente lascia la sua propria terra volontariamente per cercare altrove nuove possibilità e opportunità. Un “clandestino” entra in un paese straniero in modo irregolare, e il “profugo”, viene chiamato così colui che, costretto ad allontanarsi dalla propria patria per gravi motori quali guerre, invasioni, persecuzioni o catastrofi naturali. Purtroppo, il termine “razzismo” si è diuso molto nel mondo, e non è più una questione che riguarda solamente i “neri” non possono, che gli stranieri non possono: Sorire per trovarsi una casa Che dei bambini, poveri e indifesi debbano arontare argomenti delicati, per via delle presenze giro, per le loro origini Che delle ragazze, non possano avere la libertà di indossare il velo, per via della loro religione È sempre importante fare attenzione al significato delle parole , e in particolar modo del termine razzismo.

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31UN FRUTTO PER OGNI STAGIONEFrutta e verdura? Sì, grazieMia mamma dice: “siamo ciò che mangiamo”, e gli scienziati dicono che nel nostro corpo entrano molte sostanze chimiche che non fanno bene. La mamma ha ragione.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoRania Heouine

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32Chi mangia frutta si ammala di meno. Gli scienziati confermano con molte ricerche fatte che la mela fa bene alla salute e una dieta sana ed equilibrata, con i cereali, miglior la qualità della vita. Se non sei vegetariano, dovresti mangiare carne e pesce una volta a settimana. Cibi pieni di grassi come le caramelle e i fritti vanno controllati. Moltissimi bambini hanno diete poco sane. Mia mamma dice: “siamo ciò che mangiamo”, e gli scienziati dicono che nel nostro corpo entrano molte sostanze chimiche che non fanno bene. La mamma ha ragione.Un frutto per ogni stagione: Parla della natura che è intelligente e creativa. Ogni stagione ha i suoi frutti, che hanno molte caratteristiche diverse. Le varietà estive hanno più acqua, si rinfrescato di più tipo la lattuga, il cocomero o le pesche. E per questo che non ha senso mangiare frutti estivi in inverno. Come le fragole e ciliegie, bisogna farle arrivare dall’altra parte del mondo e farli viaggiare inquina! I frutti arrivano esausti, hanno perso gusto e magari marciscono in frigorifero!Tante mele, tante facce Esistono molte di varietà di mele, ma molte persone ne conoscono meno di dieci. Noi di ogni frutto conosciamo solo le varietà che l’essere umano ha deciso di coltivare e vendere. Quelle selvatiche sono buonissime, ce ne sono tante altre, ognuna con il nome diverso. Scoprirle e un’avventura. Il mondo è bello perché è vario. Il mondo è bello perché è vario.Esistono molte di varietà di mele, ma molte persone ne conoscono meno di dieci.

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33MICHELA MURGIAMichela Murgia è stata una donna di potere perché ha usato tutti i linguaggi tecnologici per aermare anche nella piazza mediatica la difesa dei diritti.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoMartina PadernoMurgia è stata forse la prima voce veramente ascoltata, in Italia, a parlare di femminismo intersezionale. È stata un’attivista per le donne, per la comunità Lgbtq+, è stata criticata e non si è mai lasciata intimidire né influenzare da altre voci.Michela è stata in primis un’intellettuale: anche quando la società sembrava voltare le spalle ai diritti civili, quando l’estrema destra nel nostro Paese ha ottenuto il massimo consenso, non si è mai tirata indietro nel parlare di libertà, di rivendicarle per ognuna di noi, ricevendo in cambio vere e proprie valanghe di odio.Bersaglio per tanti, per molte di più è stata una guida, una voce esterna capace di far sentire la nostra voce interiore, capace di smuovere le nostre coscienze e farci riflettere su temi che la nostra mente non riusciva ad elaborare.Ci ha fatto sentire meno sole, ci ha accompagnate in un viaggio di consapevolezza e sensibilità verso l’altra, verso la persona che ci sta accanto, di fronte, vicina o lontana che sia, ma che ha bisogno di noi.Un’ispirazione per coraggio e autenticità, che ci ha dato

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34l’insegnamento più grande: non abbassare mai la testa nei confronti dell’ingiustizia, piccola o grande che sia, e continuare sempre a lottare per qualcosa di migliore.Michela Murgia, femminista e scrittrice, personalmente, l’ho conosciuta su Instagram, grazie alle sue “rassegne sessiste della domenica”. Non ne perdevo neanche una, con il suo modo ironico e a tratti provocatorio mi ci rivedevo bene, consisteva sostanzialmente, nel ‘mettere in ridicolo’rassegne stampa sessiste. Lo notavamo tutte, eppure lei era l’unica lì, sullo schermo del mio cellulare a farsi sentire, ad essere ascoltata. La sua missione ci legava tutti, un filo invisibile che può e deve essere visto. Sia sui giornali, televisioni e web Murgia riusciva ad esporre argomenti logici con un linguaggio semplice e diretto.“non conta il cosa, conta il comeIo spesso mi sono chiesta, quando è stato il momento in cui ho riconosciuto, in un personaggio femminile qualcuno che mi assomigliasse davvero, perché a volte mi è capitato di vedere film o leggere romanzi, con profili di donne e mi chiedevo “ma chi l’ha scritto questo, non sono così”E per quanto Michela ancora non abbia riconosciuto in lei un personaggio femminile degno di nota (perché in realtà era ed è sempre stata lei quella degna di nota, ma penso che questo lo sapesse. Ha voluto portarci il suo spirito anché potessimo ritrovarci davvero in qualcuno.) Io mi sono riconosciuta, grazie a lei. Potrei davvero stare qui tutto il giorno, a scrivere di azioni da lei compiute che mi hanno fatto illuminare gli occhi, ed infatti era tutto troppo bello per essere vero. Michela Murgia aveva un tumore al quarto stadio e ci ha lasciato il 10 agosto 2023. Perché quelle come lei non muoiono mai, perché non puoi mai essere preparata a perdere un punto di riferimento.

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35LE MACCHINE SEMPLICILe macchine semplici sono strumenti antichi che moltiplicano la forza o sfrutta elementi naturali che permettono di sollevare, trascinare, ruotare con più facilità e più velocemente Studenti della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoLorenzo SchioppaDavide Contimunari

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36Le LeveUna leva è un asta rigida che può ruotare intorno a un punto detto fulcro sull asta si esercita una forza chiamata potenza ciò che ostacola questa forza è detto resistenza si basano sulle leve molti strumenti che conosci per esempio le forbici , lo schiaccianoci, il tagliaunghie e cosi via. In base alla posizione del fulcro possiamo distinguere leve 1 2 e 3 genereLe macchine ComplessePer riuscire a svolgere lavori sempre più diversificati, l’uomo inventò le macchine complesse che sono costituite da tante macchine sempliciAd esempio un mulino è una macchina complessa perché e formata da tante macchine semplici (gli ingranaggi) che si azionano col vento o con l’acqua Macchine Senza L’uomo L’essere umano a inventato macchine in grado di svolgere compiti diversi con il suo controllo anche realizzato macchine ho addirittura interi processi produttivi che funzionano in modo automatico cio senza il suo intervento lo studio di macchine automatiche è chiamata automazione Dopo essere state programmate le machine compiono delle azioni che devono essere ripetute molte volte.Queste macchine non sono solo presenti nelle industrie esistono mezzi senza conducente che anno sistemi di controllo automatici o da remoto L uomo ha inventato macchine in grado di imparare e memorizzare sequenze di movimentiI robot Educativi I robot educativi Possono avere un aspetto che ricorda quello degli esseri umani sono chiamati robot umanoidi.I robot sono in grado di svolgere compiti dierenti per esempio rispondono a domande degli alunni.Questi “compagni” sono utili per tantissime attività che aiutano i bambini a comunicare, la capacità di risolvere problemi e compiere i primi passi nel mondo dell’intelligenza artificiale.Per realizzare un prodotto è necessario seguire una sequenza ordinata di operazioni costituiscono il processo produttivo.

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37I NUMERI PRIMITe lo dico chiaro: del futuro non me ne frega niente. Fare progetti a lungo termine non è perme. Ogni giorno sono in evoluzione e che ne so tra dieci anni cosa mi succederà? E chissà tra diecianni cosa vorrò? La prima cosa che la vita ti insegna è che è imprevedibile.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoMartina PadernoSamuel De ChiricoPossiamo eettivamente renderci conto quanto da bambini un’abbuata diesperienze ed impegni lascino pochissimo spazio alle attività destrutturate e al tempo libero,dove “libero” significa prima di tutto vuoto. E la paura costante di star sbagliando? Caterina con lasua passione per le torte o la chitarra, lo occupa il tempo, ma non come gli altri desideravano. Eallora come diventeremo da grandi, se già educati da piccoli in questo modo? Come abbiamoimparato a declinare il concetto di felicità già da piccoli?Ma io valgo davvero? È questa la domanda che riecheggia nella mente di Caterina, lei è la numerodue in tutto, sua mamma non si stanca mai di ricordarglielo: si sente intrappolata in una vita in cuifatica a comprendere chi è veramente, cosa desidera, qual è il suo valore. Viviamo sin da bambini con il peso di non dover deludere nessuno, perché, seperdi, deludi e tu non vuoi deludere i tuoi genitori. Siamo confinati in uno stato mentale, dove nonabbiamo possibilità di scelta, o si infrange la regola oppure resti in silenzio, annuisci e svolgi il tuodovere, senza avere in qualche modo la possibilità di poterti esprimere. Ma

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38solo essere il riflessodei traguardi delle altre persone. Siamo come uno specchio, le nostre azioni siriflettono su altri e la stessa cosa vale per i nostri desideri.“Potresti fare di più”. Ho sentito almeno un miliardo di volte questa frase quando ero piccola, nonsono mai riuscita a comprenderla fino in fondo. Potevo fare di più. Mi ripetevo, ma senza sapere ilsignificato di queste quattro parole. Ho dato davvero il massimo oppure davvero potevoimpegnarmi ancora un po’? Il senso di colpa mi soocava, se mamma ha detto che potevo, alloradovevo farlo. Era un obbligo morale che mi imponevo ogni volta, pensando di essere io il capo dime stessa. Cioè, pensavo di farlo per me.Ci riduciamo a pensare di essere soltanto un numero in una classifica, dove “uno” significa ottimo e poisolamente mediocre. Nella loro soerenzapersonale, quella che nessuno vede, spesso si interrogano su qual è stato il senso della loro corsaininterrotta verso il successo, se poi sentono di non essere in grado di godersi nulla per davvero. Eil dolore diventa ancora più intenso quando si rendono conto che le loro relazioni hanno spessouna natura funzionale, ovvero permettono loro di ottenere vantaggi e prestazioni, in una povertàassoluta di codici aettivi ed emotivi.Ha uno stile fortemente cooperativo, coinvolge le bambine e l’intera famiglia in un progettoCondiviso, ha in mente non la performance e il risultato prestazionale, ma la felicità e le emozioniche ciò che facciamo scatenano in noi e nelle persone che abbiamo vicine. Le sostiene. Un sostegno di cuiavremmo bisogno tutti. Perché anche i migliori sono destinati a cadere. Ma se hai qualcuno che tisostiene, la caduta non sarà così grave. Anzi.Piena di alti e bassi,quindi cosa vuoi prevedere? Imprevedibile è la parola chiave, imprevedibile.

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39SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI Cos’è? Ben 28 mila miliardi di tonnellate di ghiaccio perse a livello globale in 24 anni, dal 1994 al 2017.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoBenedetta Djessa Eden

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40Lo scioglimento dei ghiacciai è dovuto al surriscaldamento della superficie terrestre, dovuto principalmente all’estesa industrializzazione del nostro pianeta.Maggiori commissioni di CO2 nell’atmosfera: aumentata soprattutto alle attività industriali umane, di gas ad eetto serraIntensiva combustione di carboni fossili: Che genera acidi solforico, carbonici, e nitrici, cadendo sulla Terra come pioggia acida e incidendo negativamente sull’ambiente Aumento del processo di deforestazione: l’abbattimento di alberi, per motivi commerciali o per ottenere nuovi terreni da destinare all’agricoltura e all’espansione urbana, riduce l’ossigeno presente nell’atmosfera e l’assorbimento dell’anidride carbonica presente nell’aria. Le conseguenze principali sono:- Aumento dei livelli degli oceani, con la possibilità che alcune aree continentali vengano sommerse.- Stravolgimento del clima e delle condizioni del meteo.- Riduzione della biodiversità.Cosa possiamo fare per fermare lo scioglimento dei ghiacci o ridurlo:- Ottimizzare i consumi energetici: in questo modo è possibile ridurre il proprio impatto sulle emissioni di anidride carbonica in atmosfera.- Evitare sprechi energetici: ad esempio spegnere gli apparecchi elettronici in modalità stand by presenti in casa.- Scegliere fonti rinnovabili: per il proprio approvvigionamento energetico.- Optare per la mobilità sostenibile: utilizzando vetture elettriche a zero emissioni, muovendosi in città attraverso biciclette e monopattini, oppure scegliendo il trasporto pubblico.- Puntare su un’alimentazione consapevole: basare il proprio regime alimentare su pietanze locali o di stagione può limitare i costi di produzione dovuti agli allevamenti intensivi.Sarebbero almeno 7 i ghiacciai d’Italia a rischio scioglimento

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41PERCHÉ DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA?Si è posta questa domanda una bambina di 10 anni che vive in Arizzona. Le ha risposto una professoressa universitaria che si occupa di educazione infantile: la signora Hawani Negussie. Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoMirko RosanoLei spiega che i bambini vanno a scuola per fare nuove esperienze e quest’ultima ore nuovi spazi dove possono esplorare e imparare a comunicare con gli altri. Anche i professori hanno un ruolo importante, cioè quello di stimolare e raorzare le capacità di ogni singolo alunno. La professoressa spiega inoltre che ha passato gli ultimi vent’anni a lavorare con bambini e ragazzi in situazioni molto diverse, e molte volte riflette su come si possa creare l’ambiente migliore per imparare e che tutti possono frequentare una scuola adatta per le proprie esigenze. Quando la scuola funziona bene, i bambini percepiscono un senso di

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42appartenenza e di inclusione, e questo aiuta l’apprendimento. Inoltre viene spiegato che con l’inizio della scuola primaria si prova una sensazione di agitazione e entusiasmo. Con questo passaggio si incomincia a lavorare con le abilità personali e sociali. Un altro punto fondamentale, che si impara alla primaria, è quello della gestione del comportamento e quella della gestione delle proprie azioni. Con l’arrivo delle medie i professori danno più responsabilità agli studenti e fanno del loro meglio per adattare il lavoro alle doti e punti di forza di ognuno. Ovviamente ci sono molte sfide che arontano: la pubertà, le nuove amicizie e può essere faticoso, ma la scuola media ore a loro la possibilità di anare le loro capacità e i loro talenti. Poi arriva la scuola superiore che è un periodo stimolante che porta all’età adulta. Gli studenti arontano nuove attività più mirate alle proprie passioni e quello che vorranno fare nella vita. Possono anche fare volontariato o altre esperienze all’estero. La professoressa conclude dicendo che l’istruzione permette a tutti di diventare persone generose e attive. A prescindere dalla situazione economica, tutti hanno il diritto ad avere l’istruzione. Le scuole sono luoghi dove gli studenti imparano cose che continueranno ad usare per tutta la vita.La professoressa spiega inoltre che ha passato gli ultimi vent’anni a lavorare con bambini e ragazzi in situazioni molto diverse, e molte volte riflette su come si possa creare l’ambiente migliore per imparare e che tutti possono frequentare una scuola adatta per le proprie esigenze.

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43UNA GUERRA DIVERSALa guerra del 1914-1918 è diversa da tutte quelle del passato.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoAndrea RavasioLa guerra del 1914-1918 è diversa da tutte quelle del passato.È chiamata Prima guerra mondiale perché vi partecipano paesi di tutto il mondo. Milioni di morti e feriti, i paesi industrializzati utilizzano la scienza per inventare armi più potenti e le fabbriche per costruirle velocemente.Il grande uso della propaganda, giornali e manifesti spingono all’odio verso il nemico, per convincere la gente che è un dovere combattere per la patria.Molte donne lavorano al posto degli uomini nei campi e nelle fabbriche. Le donne cominceranno a chiedere una maggiore uguaglianza con gli uomini.Alla fine della guerra gli Stati Uniti diventano la maggiore potenza, mentre l’Europa vive un periodo molto dicile.I paesi europei devono pagare i debiti fatti per una grave crisi economica.L’agricoltura da raccolti insucienti, i contadini sono andati a combattere e per anni non hanno potuto coltivare i campi.Molte industrie sono costrette a chiudere, non hanno i soldi necessari

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44per cambiare produzione.La crisi economica causa un aumento dei prezzo e una forte disoccupazione, che colpisce soprattutto quelli che hanno combattuto. Molti soldati tornati dalla guerra si trovano senza lavoro e senza la terra che era stata loro promessa prima della partenza.Ci sono molte proteste popolari, queste manifestazioni spaventano la borghesia, preoccupata che siano l’inizio di una rivoluzione come quella russa.IL FASCISMOIn Italia dopo la guerra inizia una crisi economica, che porta ad un aumento della disoccupazione .La produzione agricola è bassa. Le fabbriche devono cambiare la loro produzione.I debiti fatti dallo stato causano una forte inflazione.I cittadini sono delusi anche dai trattati di pace, perché l’Italia non ha avuto i territori promessi.I nazionalisti dico che il governo è troppo debole.Nel 1919 e nel 1920 si svolgono molte proteste di lavoratori guidati dai sindacati, questi due vengono chiamati “Bienno rosso”.Gruppi di contadini occupano le parti non coltivate dai latifondi.Gli operai, soprattutto quelle delle grandi industrie del Nord, organizzano manifestazioni, scioperi e anche occupazione delle fabbriche.Le lotte dei lavoratori spaventano industriali e grandi proprietari terrieri.La situazione del paese danno forza al Fascismo, fondato a Milano nel 1919 da Benito Mussolini.

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45ALASKAbioma e fauna.Il termine tundra viene dal lappone e significa pianura senza alberi.Studente della 2a Grafico presso la Fondazione Clerici a LeccoSamuel De ChiricoMartina PadernoNicole La RosaLa tundra è un bioma, un ambiente tipico della parte più settentrionale dell’Europa, la regione subartica, lungo le coste del Mar Glaciale Artico proprio delle regioni subpolari e occupa zone dell’emisfero dove la temperatura media annuale è inferiore allo zero. Esistono tre tipi di tundra in diverse posizioni geografiche: tundra artica. Si trova nell’emisfero settentrionale. Il congelamento del suolo spinge significativamente verso il basso nel sottosuolo. Le temperature invernali possono raggiungere i 50 gradi sotto zero. In estate sono ecosistemi che accolgono specie migratorie. Tundra antartica. Si trova vicino al Polo Sud, nel continente antartico e nelle isole vicine. Ad eccezione di licheni, muschi e alghe, ha vita vegetale solo in aree molto limitate. Queste specie vegetali possono essere trovate sia sulla terraferma che in acqua. Gli unici mammiferi che vivono qui sono pinguini e foche.

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46tundra alpina. Si trova ad alta quota, con bassa pressione atmosferica e forti venti. Il terreno è più drenante di altri tipi di tundra, ma non crescono verdure tranne gli arbusti. Al Polo Nord vivono alcune popolazioni. Sono: i Lapponi che vivono in Scandinavia e sono allevatori di renne; i Samoiedi e gli Jacuti, anch’essi allevatori, che vivono in Russia e si spostano nella tundra in primavera, mentre in inverno vivono nella taiga; gli Inuit (noti anche come Eschimesi) che vivono in America e sono cacciatori e pescatori. In molte zone della tundra si trovano ricchi giacimenti minerari e di gas naturale. l’urbanizzazione delle zone polari è marginale viste le dicili condizioni di vita per l’uomo. Naturalmente quando parliamo di zone polari si parla prettamente di zona polare artica, nell’Antartide, ossia al Polo Sud, la vita umana è limitata a gruppi di scienziati che vivono in basi ipertecnologiche per studiare il territorio e le sue ricche risorse, ed è solo al polo sud che, tra i ghiacciai perenni e i deserti di neve, vivono i pinguini. Fauna Renna. Nota anche come caribù in Nordamerica, si sposta nella tundra quando arriva l’estate, poiché non sopporta le alte temperature degli altri luoghi. Qui possono vivere grazie a temperature che non vanno mai oltre i 10 gradi. Bue muschiato. Il suo nome deriva dal forte odore che emana e che permette di attrarre le femmine. Sono coperti da lunghi peli color cioccolato e frondosi, che consentono loro di resistere alle basse temperature. La sua pelliccia può raggiungere i 60 centimetri di lunghezza. Lepre artica. Si tratta di una lepre selvatica di colore bianco, con delle macchie nere sulle lunghe orecchie. Ha le fattezze di un coniglio ma, al contrario, è una delle più grandi lepri del mondo. In queste regioni, l’inverno è molto rigido mentre l’estate è breve e fresca

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