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RIVISTA Nascere Mamma

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La rivista dei nuovi genitoricopia omaggioPrimavera 2025 - Anno 10 n. 27La rivista dei nuovi genitoriNascere MammaPrimavera in valigia BABY NEWSNON PARLO ANCORA MA USO GIÀ LO SMARTPHONESPAZIO CICOGNAGRAVIDANZA E BELLEZZA SENZA SENSI DI COLPACRESCERE SANIMio fratello è glio unicoTUTTI A TAVOLANon si butta via nienteRUBRICHEMONDO PAPÀAMICI A 4 ZAMPELEGGERE INSIEMECURIOSITÀ IN PILLOLEBABY NEWSNON PARLO ANCORA MA USO GIÀ LO SMARTPHONESPAZIO CICOGNAGRAVIDANZA E BELLEZZA SENZA SENSI DI COLPACRESCERE SANIMio fratello è glio unicoTUTTI A TAVOLANon si butta via nienteRUBRICHEMONDO PAPÀAMICI A 4 ZAMPELEGGERE INSIEMECURIOSITÀ IN PILLOLE Message

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La direttriceLaura SciollaEDITORIALE3Quando è iniziata la lavorazione di questo numero di Nascere Mamma, eravamo in piena Sanremo-mania. L’albero delle noci di Brunori Sas, dedicata alla glia nata nel 2023 (strepitoso il testo: «Tutta questa felicità forse la posso sostenere. Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore»), ha ispirato una breve ricerca delle canzoni italiane che sono veri e propri inni all’amore verso un glio o una glia. L’indimenticabile Per te di Jovanotti: «A te che sei l'unica al mondo. L'unica ragione per arrivare no in fondo». O ancora Elisa in A modo tuo: «A modo tuo, camminerai e cadrai, ti alzerai sempre a modo tuo». O Fedez, con Prima di ogni cosa: «Il primo bacio, il primo giorno a scuola, il primo giorno in prova. Il primo amore, il primo errore, il primo sole che ti scotta. Ed è la prima volta anche per me», a sottolineare la fragilità di un genitore quando si trova davanti a una situazione e a un ruolo totalmente nuovi. Ecco perché non c’è nulla di sbagliato nell’andare alla ricerca di informazioni che ci aiutino ad affrontare paure e dubbi. Ecco perché, ormai 9 anni fa, è nata questa rivista. In questo numero, in particolare, trattiamo un tema con cui ognuno di noi convive tutti i giorni: l’uso dello smartphone. Grazie alle esperte dei Patti Digitali, nella sezione Baby News scopriamo le conseguenze che l’offerta dello schermo ai piccolissimi può comportare. In Spazio Cicogna parliamo di cosa determina il dolore durante il parto e di come il cervello cambi dopo la nascita di un glio, anche siologicamente. In Crescere Sani affrontiamo la febbre alta (grande disperazione di questi mesi appena conclusi) e la gelosia tra fratelli. In Tutti a Tavola è protagonista, oltre alle ricette di Pasqua, lo spreco alimentare: è importante educare i bambini a questo tema n da piccoli. La paura del buio e l’importanza delle abe sono due degli argomenti (interessantissimi) trattati in Vita da Baby. Per nire, la sezione In Viaggio: tante idee per i ponti di primavera, tra cui un weekend a Londra e un tour tra i Castelli del Piemonte. Inne, oltre alle rubriche Amici a 4 Zampe, Curiosità in Pillole e Mondo Papà, per Leggere Insieme vi presentiamo L'arte del respectful parenting.A te che sei la mia musica

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Baby News Non parlo ancora ma uso già lo smartphone 122 aprile. Il mondo si veste di blu 16 Spazio Cicogna Gravidanza e bellezza, senza sensi di colpa 20Il dolore del parto tra scienza ed emozioni 22Testa e cuore di una mamma 26Crescere Sani La temutissima febbre 32 Colichette. Quando il pancino detta le regole 36Mio fratello è glio unico 40Tutti a Tavola Non si butta via niente 46 Quando è ora: a tavola! 50Crudité di primavera 55Le ricette di stagione 56Vita da BabyNinna nanna, ninna...“ops”! 60C’era una volta… 64Tutorial. Mettiamo radici 69In ViaggioA Londra, un weekend tutto family 72Piemonte: tanti castelli da aba 76Primavera in valigia 80RubricheMondo Papà 87 Amici a 4 Zampe 88Leggere Insieme 90Curiosità in Pillole 97

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sommariosommarioBaby News Non parlo ancora ma uso già lo smartphone 122 aprile. Il mondo si veste di blu 16 Spazio Cicogna Gravidanza e bellezza, senza sensi di colpa 20Il dolore del parto tra scienza ed emozioni 22Testa e cuore di una mamma 26Crescere Sani La temutissima febbre 32 Colichette. Quando il pancino detta le regole 36Mio fratello è glio unico 40Tutti a Tavola Non si butta via niente 46 Quando è ora: a tavola! 50Crudité di primavera 55Le ricette di stagione 56Vita da BabyNinna nanna, ninna...“ops”! 60C’era una volta… 64Tutorial. Mettiamo radici 69In ViaggioA Londra, un weekend tutto family 72Piemonte: tanti castelli da aba 76Primavera in valigia 80RubricheMondo Papà 87 Amici a 4 Zampe 88Leggere Insieme 90Curiosità in Pillole 97

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STIMOLATTEI nuovo tiralatteche biomimal’allattamento naturale

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STIMOLATTEI nuovo tiralatteche biomimal’allattamento naturaleTiralaeIndossabileDoppio.L’eicacia e la delicatezzaquando e dove vuoi.

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PLASTICARICICLATAPer il 2025, Smoby ha deciso di utilizzarein tutti i prodotti della collezione Outdooruna percentuale di plastica riciclata.L’impegno è quello di creare giochisostenibili, riciclabili, robusti e durevolinel tempo. Smoby LifeChef House Adhérent 160632%PLASTICARICICLATA54*%PLASTICARICICLATA60*%PLASTICARICICLATA80%38PLASTICARICICLATAPLASTICARICICLATA84%Smoby LifeCasetta Sweety Corner GelateriaSmoby LifeScivolo XLSmoby LifeScivolo KSSmoby LifeScivolo FunnySmoby LifeCasetta Jura Lodge*%PLASTICA RICICLATA54La % indicata per ogni prodotto rappresenta il contenuto minimo dimateriale riciclato relativo al gioco corrispondente***

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CLAPFino a 26 kg-Altezza dello schienale più elevata 49 cm-Protezione anteriore rimovibile e snodabile-Finestra di ventilazione posteriore

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Non è un Paese per lavoratricibaby newsSecondo la prima indagine dell’Osservatorio Executive di SDA Bocconi School of Management, su un campione di 320 grandi imprese italiane solo il 17% dei dirigenti è costituito da donne e l’età media è di 50 anni, contro i 54 degli uomini. Certo, i risultati di Manageritalia parlano di un miglioramento della situazione, con una crescita del numero di donne in ruoli manageriali, raddop-piate rispetto al 2008. Ma restano cifre basse, soprattutto in certe regioni: la percentuale più elevata di donne in posizioni dirigenziali si riscontra in Sicilia (28%), agli ultimi posti Friuli-Venezia Giulia (13,6%), Umbria (13%) e Trentino-Alto Adige (10,9%). La strada verso la parità di genere sul lavoro è ancora lunga, ma perché si concretizzi l’opportunità bisogna prima di tutto pensare a un sistema che sostenga le mamme nell’accudimento dei gli.CLAPFino a 26 kg-Altezza dello schienale più elevata 49 cm-Protezione anteriore rimovibile e snodabile-Finestra di ventilazione posteriore

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baby news12«Mio glio mangia solo se guarda un cartone», oppure: «L’unico modo per calmare i capricci è dargli in mano lo smartphone. I colori, le musiche lo tranquillizzano». Se è innegabile che ogni genitore cerchi sempre di fare il meglio per i propri gli, cosa dice la scienza? Questi comportamenti e reazioni sono corretti per la crescita e l’educazione dei più piccoli? In un mondo ormai avvolto dalla rete del digitale, sono sicura che tanti siano i dubbi con cui le famiglie si trovano a confrontarsi. Per questo ho deciso di rivolgermi a due professio-niste impegnate nella divulgazione di un utilizzo consapevole del web, le dottoresse Silvia Di Paola, psicologa e formatrice, e Alice Di Leva, peda-gogista e ricercatrice, entrambe del MEC (Associazione Media Educazio-ne Comunità).Iniziamo con una doman-da diretta: per quante ore i bambini piccoli possono stare davanti a uno schermo?«Le indicazioni dell’OMS sono chiare: nessuna esposizione no ai 3 anni. Anche la SIP (Società Italiana di Pediatria) condivide, convenendo che, dai 2 ai 5 anni, un’ora al giorno possa essere accettata, sempre che si includa ogni tipologia di schermo».Si parla sempre di più dell’uso consapevole dei device e del web tra gli adolescenti. Ma l’educazione e le buone abitudini dovrebbero trovare solide basi n dall’infanzia. Gli esperti ci invitano ad alzare le antenneNon parlo ancorama uso già lo smartphonedi Laura Sciolla

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13baby newsPossono sembrare indicazioni piuttosto rigide ai non addetti ai lavori. Esistono delle stati-stiche e dei dati che possono indicarci quali siano gli eetti di un’esposizione prolungata dei bambini agli schermi digi-tali?«Essendo un fenomeno piuttosto recente, gli studi sono ancora in corso ma, dalle prime evidenze, i risultati non sono molto rassicuranti. Tra la comunità scientica già si fa riferimento ai dati raccolti negli anni sugli effetti della televisione: infatti, quando parliamo di bambini sotto i 3 anni, l’esposizione ai vari device è comunque passiva, proprio come davanti allo schermo della TV. Quanto emerge è un aumento del rischio di obesità infantile, e non solo per effetto della sedenta-rietà; la situazione è più complessa perché legata al circuito dopami-nergico. Sottoposto a questi stimoli, il cervello innesca un meccanismo di ricerca di soddisfazione conti-nua: i video sul tablet, così come il cibo, in particolare quello ricco di grasso e zucchero. Anche il sonno viene compromesso: la melatonina naturalmente prodotta dal nostro corpo viene inibita dalla luce blu dello schermo rallentando così l’addormentamento, oltre a inciare sulla qualità del sonno stesso. E, per nire, non si può non menzionare l’esperienza educativa che questi in-trattenimenti offrono, povera a livello sensoriale. Nulla a confronto della lettura condivisa di libri, capace di sviluppare il linguaggio, spinta verso l’apprendimento di termini nuovi e la creatività».Per molte famiglie, però, il lasciare i gli davanti a uno schermo è una sorta di salva-vita…«Lo comprendiamo bene. È sicura-mente pratico avere un’alternativa al dover intrattenere di persona un bambino. Il fatto è che, quando si parla di educazione dei gli, c’è sempre dietro un adulto, un papà o una mamma probabilmente stanchi o indaffarati: allora, prima di tutto, prendiamoci cura di questa stan-chezza e riettiamo sull’importanza di bilanciare lavoro e vita quotidia-na».MEC - Associazione Media Educazione Comunità, di cui fanno parte le dottoresse Silvia Di Paola e Alice Di Leva in qualità di rappresentanti per il Piemonte, è un’associazione di promozione sociale formata da educatori, formatori, giornalisti, esperti di media digitali e tecnici nel campo della comunicazione. Si è costituita per promuovere percorsi di consapevolezza critica sui media. Per contatti: mecpiemonte@associazionemec.it

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baby news14E poi?«E poi ci sono delle accortezze che un genitore dovrebbe rispettare se pensa che sia suo dovere accompa-gnare i gli in un uso consapevole dei device: mai schermi durante i pasti, mai prima di dormire, mai per calmare un pianto. Perché dare un tablet mentre si è in strada sul passeggino, quando la miglior fonte di apprendimento e svago è l’am-biente che ci circonda? Le chiamia-mo “screen free zone”, momenti senza schermo. Ma non disperate: se volete lavorare sul ridurre il tempo schermo, si può sempre tornare indie-tro rivolgendosi a pediatri e esperti».A tal proposito, voi sostenete il progetto Custodi Digitali. Ce ne potete parlare brevemente?«Si tratta della volontà di coinvol-gere i pediatri su questi temi tramite formazioni speciche. Un accompa-gnamento all’educazione digitale dei genitori, che i pediatri elargiscono di pari passo con i bilanci di salute. Sarebbe fondamentale ((e dicia-mo sarebbe perché è un progetto ancora in sviluppo ma già presenta su quasi tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia e Lombardia, ma ci auspichiamo diventi presto nazio-nale) anche per raggiungere tutte le fasce della popolazione, non solo chi è già sensibile all’argomento».Fino a ora sembra che voglia-mo demonizzare lo schermo. Ma forse esistono anche conte-nuti di qualità?«Sì, sì, ma non sotto i due anni e non sullo smartphone dei genitori. Solo in televisione, dai 2 anni in su, riteniamo possibile individuare delle occasio-ni di intrattenimento educative. A rafforzare questa posizione ci pensa l’AAP (American Academy of Pediatri-cs), che propone un’unica eccezione all’uso dello smartphone per i piccoli: brevi videochiamate con gure di riferimento, un canale che rafforza le relazioni. Ciò che vogliamo sottolinea-re è questo: andrebbe soprattutto evi-tato l’uso distrattivo, ovvero quello che maggiormente riguarda le prime fasce di età. Sono abitudini che inuiscono sulle emozioni, sull’autocontrollo, sullo sviluppo del movimento e del linguag-gio. Lavoriamo quotidianamente con professionisti (educatori, insegnanti, pediatri) preoccupati, che già rac-contano di forti difcoltà da parte dei bambini piccoli nella gestione delle frustrazioni e nell’apprendimento. Crediamo sia un dovere di noi adulti dover intervenire subito. Ma solo insie-me, formandosi o magari aderendo ai patti digitali, potremmo aiutare le generazioni del futuro».Screen free zoneAnche se i tuoi gli sono già abituati a usare un dispositivo digitale, non è mai troppo tardi per adottare misure proattive per garantire che sfruttino lo spazio digitale in modo sicuro. A cominciare dalle zone “senza schermo”: la camera da letto, la sala da pranzo, il bagno. Bisogna prima di tutto chiarire le regole, ma è anche importante che siano i genitori stessi un modello di sane abitudini di utilizzo degli schermi per i loro gli.

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15baby newsPatti Digitali riunisce il Centro di Ricerca “Benessere Digitale” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e 3 associazioni attive nel campo dell’educazione consapevole all’uso dei media (MEC, AIART Milano e Sloworking), con lo scopo di promuovere la nascita e lo sviluppo di “Patti di comunità” per l’uso della tecnologia su tutto il territorio nazionale. Si tratta di favorire l’incontro tra genitori, inse-gnanti e le molte altre gure educative, in modo che possano individuare insieme poche e semplici regole su cui sia possibile trovare un accordo, a cominciare dall’età giusta per iniziare a usare uno smartphone.www.pattidigitali.itCosa sono i Patti Digitali

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baby news16Ogni anno, il 2 aprile, il mondo si illumina di blu per celebrare la Giornata Mondiale della Consa-pevolezza sull’Autismo, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007 per sensibilizzare sul tema e invitare esperti e associazioni a unirsi nella ricerca, nella diagnosi e nel tratta-mento di questo disturbo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 1 bambino su 100 riceve una diagnosi di distur-bo dello spettro autistico (ASD), una condizione che inuisce sulla comunicazione, l’interazione sociale e il comportamento. L’Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo (ANGSA) riporta come in realtà, in Italia, i dati relativi alle sin-gole regioni siano scarsi e disomo-genei. Sebbene si contino soltanto 3-4 bambini su 1000, le persone con autismo sono molte di più, ma purtroppo non sempre il disturbo viene diagnosticato, soprattutto nei casi che presentano minore necessità di supporto. Non bisogna invece dimenticare che la diagnosi preco-ce e l’intervento tempestivo sono essenziali per favorire lo sviluppo e migliorare la qualità della vita dei bambini autistici. Riconoscere i primi segnali dell’autismo nei bambini, come difcoltà nella comunicazio-ne verbale e non verbale, scarso contatto visivo e comportamenti ripetitivi, può consentire di attivare interventi specici che potrebbero migliorare le capacità cognitive, so-ciali e comunicative. Di solito i segni dell’autismo compaiono verso i 2 o 3 anni, in alcuni casi anche attorno ai 18 mesi. Le famiglie giocano quindi un ruolo cruciale, perché un ambiente familiare accogliente e informato può fare la differenza nel percorso di sviluppo del bambino. Supportare queste famiglie signica offrire accesso a servizi terapeutici, gruppi di sostegno e informazioni. Ma anche l’inclusione scolastica è certamente un pilastro fondamentale per garantire un percorso di crescita sereno ai bambini autistici; tuttavia, molte scuole non sono ancora ade-guatamente attrezzate per rispondere alle loro esigenze. Il 2 aprile, come ogni anno, le principali città italiane hanno illuminato di blu i loro monu-menti simbolo, mentre le associa-zioni hanno promosso incontri con genitori ed educatori per favorire la condivisione di esperienze e buone pratiche. La Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo 2025 rappresenta un’occasione per riettere sull’importanza di garantire ai bambini autistici un’infanzia sere-na e ricca di opportunità, attraverso politiche concrete e una società più consapevole.*TGD Padres TEA (Grupo de Padres Auto Convocados de Argentina) è un gruppo di genitori impegnati a garantire una miglior qualità di vita ai loro gli affetti da autismo.«Il colore blu dell’autismo è il simbolo di quello che viviamo ogni giorno noi autistici e familiari: il blu è brillante come il mare d’estate, ma durante una tempesta può diventare profondamente scuro» (TGD Padres TEA*)2 aprile Il mondo si veste di bludi Lucia Modici

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CULLA OPEN UP Che lo spettacolo inizi!Grazie alla nuova culla Open Up, il neonato potrà godere di una ventilazione ideale;le nuove finestre di aerazione consentonodi modulare il flusso dell’aria in modo indipendente, consentendo un perfetto controllo climatico della culla in ogni momento della sua giornata.Per la temperatura perfettaLa culla che promuove il bondingSempre in contattoSYSTEM QUATTRO APTICA

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Il nome adattospazio cicognaIn Italia, all’anagrafe si può dare al bambino un massimo di tre nomi, mentre sul registro di bat-tesimo possono esserne indicati anche di più, sebbene questi aggiuntivi non saranno validi per lo Stato italiano. Tuttavia, non bisogna dimenticare che tanti nomi potrebbero essere una scocciatura per il bambino: ogni volta che dovrà rmare qualche documento ufciale, dovrà farlo col nome per intero. Per non parlare del codice scale, che conterrà vocali e consonanti di tutti i nomi rischiando di mandare in confusione funzionari e sistemi informatici. Spesso chi sceglie più nomi vuole tramandare un nome di famiglia e rendere omaggio ai suoi cari, ma deve essere consapevole delle possibili complicazioni.

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SPAZIO CICOGNA20La gravidanza: un viaggio straordi-nario, certo, ma spesso tempestato da mille dubbi. Alcuni dei quali pos-sono essere legati al proprio aspetto esteriore. Massaggi, tinture per capelli, smalti per unghie e lampa-de abbronzanti: cosa è consentito? E cosa è meglio evitare? Facciamo chiarezza.I capelli: sfumature di dubbioLa domanda più gettonata è: “Posso tingermi i capelli in gravidan-za?”. La risposta è un rassicurante “Sì, ma…”. Meglio optare per tintu-re senza ammoniaca e, se possibile, scegliere tecniche che non tocchino direttamente il cuoio capelluto, come colpi di sole o balayage. Gli ormoni possono però giocare brutti scherzi, rendendo il colore imprevedibile: il biondo freddo potrebbe trasformarsi in un giallo canarino! Quindi, meglio fare una prova pri-ma di cambiare look drasticamente. Manicure e pedicure: unghie al top (ma con cautela)Prendersi cura delle unghie è asso-lutamente consentito, a patto di fare attenzione ai prodotti utilizzati. Gli smalti senza toluene, formaldei-de e ftalati sono l’ideale. E se amate il semipermanente, nessun problema, La gravidanza è un viaggio da vivere con gioia, anche per ciò che riguarda l’aspetto estetico. Ecco qualche tips per “sentirsi bene” nel rispetto di questo emozionante periodoGravidanza e bellezzasenza sensi di colpadi Laura Sciolla

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SPAZIO CICOGNA21ma evitate di inalare i vapori del solvente per rimuoverlo. Un aspetto che bisogna tenere in conto: gli ormoni (di nuovo loro) possono rendere le unghie più fragili, quindi un approccio delicato è sempre la scelta migliore. Massaggi: relax in sicurezzaAh, i massaggi! Chi non li desidera quando la schiena sembra gridare vendetta? Durante la gravidanza non tutti i massaggi sono adatti: ideali sono quelli prenatali, effettua-ti da professionisti esperti, perfetti per alleviare tensioni e gonori, mentre è meglio evitare tecniche troppo intense o che stimolino ec-cessivamente la zona dell’addome.Lampade abbronzanti: un grande noSe stavate pensando di concedervi qualche seduta di lampade ab-bronzanti per un colorito dorato, ci dispiace ma dobbiamo deludervi. Durante la gravidanza, la pelle diventa più sensibile e soggetta a macchie e, inoltre, i raggi UV articiali possono essere dannosi per il bambino. Meglio puntare su un’abbronzatura creata da creme autoabbronzanti di qualità, magari testandole prima su una piccola por-zione di pelle per evitare reazioni allergiche.Make-up e skincare: alleati datiIl trucco e la cura della pelle posso-no rimanere i vostri migliori amici, ma fate attenzione agli ingredienti. Retinolo, acido salicilico ad alte concentrazioni e alcuni oli essenziali sono sconsigliati. Puntate su prodotti naturali e ipoallergenici, perché la pelle in gravidanza può diventare più reattiva. E ricordate: la prote-zione solare diventa il vostro miglior amico, anche in inverno.Concedersi qualche szioLa gravidanza non è un periodo di privazioni assolute. Concedetevi una maschera viso rilassante, un ba-gno caldo (ma non bollente) e una coccola beauty ogni tanto. Sentirsi belle fa bene anche al bambino, perché una mamma serena è una mamma più felice. E se qualcuna vi giudica perché avete messo lo smalto o vi siete fatte i colpi di sole, rispondete con un sorriso (o con un’elegante alzata di sopracciglio ben curato).La regola d’oro è sempre il buon senso. Quando avete dubbi, consultate il medico o l’ostetrica, perché ogni gravidanza è unica.

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SPAZIO CICOGNA22Per alcune donne può essere un’e-sperienza quasi mistica, per altre un evento che lascia un ricordo di sofferenza. Da dove nasce il dolore del parto? Gli esperti concordano sul fatto che il dolore è causato da una combinazione di fattori sici e psico-logici. Dal punto di vista siologico, le contrazioni uterine, necessarie per dilatare la cervice e favorire la discesa del bambino attraverso il canale del parto, rappresentano la fonte principale di dolore. A queste si aggiungono la pressione del feto sulle strutture pelviche e l’allungamento dei tessuti vaginali durante l’espulsione. Ma a giocare un ruolo chiave c’è anche l’aspetto emotivo. La paura, l’ansia e la tensione possono ampli-care la percezione: questo fenomeno è noto come “ciclo paura-tensione-do-lore”, in quanto uno stato di tensione muscolare e mentale può rendere più difcoltoso il rilassamento, aumen-tando la sensazione dolorosa. Quel che è certo è che ogni donna vive il dolore del parto in modo unico.È un’esperienza universale che accomuna le donne di tutto il mondo e che, allo stesso tempo, è profondamente personale. Non esiste un solo modo di vivere il dolore del parto. Scopriamone variabili ed eventuali soluzioniIl dolore del partotra scienza ed emozionidi Carlotta Cordieri

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SPAZIO CICOGNA23Alcune riferiscono una sensazione simile a un forte dolore mestruale, mentre altre un dolore intenso e travolgente. La soglia del dolore, la preparazione sica e mentale, la posizione del feto e la durata del travaglio sono solo alcune delle variabili che inuenzano questa esperienza. Anche le inuenze culturali e sociali giocano infatti un ruolo nella percezione: in alcune culture il dolore del parto è conside-rato un passaggio naturale, mentre in altre è visto come qualcosa da gestire al meglio con l’aiuto della medicina moderna.Strumenti per ridurre il doloreNel tempo, sono stati sviluppati numerosi strumenti e tecniche per alleviare il dolore del parto, suddi-visibili in due categorie.Approcci farmacologici Anestesia epidurale: è una delle tecniche più utilizzate e consiste nel somministrare un farmaco anestetico tramite l’inserimento di un catetere nella regione lom- bare della schiena. Il vantaggio è che l’anestesia permette di ridurre signicativamente il dolore senza compromettere la coscienza della partoriente, ma può rallentare il travaglio e aumentare il rischio di interventi medici, come il parto cesareo o l’uso del forcipe. Analgesia con protossido d’azoto: il gas è somministrato attraverso una maschera e ha un effetto se- dativo lieve, è facile da usare, non elimina completamente il dolore e può causare vertigini o nausea. Farmaci oppioidi: vengono somministrati per via endovenosa o intramuscolare per alleviare il dolore soprattutto nelle fasi iniziali del travaglio, ma possono causare sonnolenza sia nella madre che nel neonato.Approcci non farmacologici Tecniche di respirazione e rilassa- mento: appresi dalla donna du- rante i corsi preparto (ad esempio il metodo Lamaze), aiutano a gestire il dolore attraverso la respi- razione controllata e il rilassamen- to muscolare. Non presentano rischi o effetti collaterali e favori- scono il coinvolgimento della donna nel processo, ma richiedo- no pratica e preparazione anticipata.

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SPAZIO CICOGNA24Dicile stabilire i diversi livelli di dolore provati durante il parto, essendo implicate più componenti: siologiche, emotive, culturali.Riduciamo il dolore?Maggiore comfort della partoriente, riduzione dello stress, miglior capacità di collaborare durante il parto sono tra i fattori a sostegno di un intervento medico, durante il parto, nalizzato alla riduzione del dolore, sebbene i “contro” non manchino: possibili effetti collaterali, interferenza con il processo naturale e costi più elevati per la sanità e/o per la paziente.D’altra parte, i “pro” di un approccio naturale sono evidenti, a partire dal maggior controllo sul proprio corpo, senza alcun effetto collaterale farmacologico. Certamente, però, l’approccio naturale comporterà anche una maggior fatica sica e mentale per la donna e il rischio di incontrare difcoltà nel gestire dolori intensi. Idroterapia: immergersi in acqua calda durante il travaglio può ridur- re il dolore e favorire il rilassamen- to. L’idroterapia non è però sempre disponibile e non è indicata in tutte le situazioni. Massaggi e digitopressione: si tratta di tecniche manuali che possono alleviare il dolore e favo- rire la produzione di endorne, gli “ormoni del benessere”. Sono sicu- re e possono essere personalizza- te, ma l’efcacia spesso dipende dalla sensibilità individuale. Ipnosi e meditazione: tecniche come l’ipnosi per il parto (Hypno- birthing) o la mindfulness possono aiutare a cambiare la percezione del dolore, promuovendo tra l’altro un approccio positivo al parto. Richiedono però preparazione e una mentalità aperta ad accoglie- re metodi alternativi.In denitiva, se si vuole parlare di pro e contro della gestione del dolo-re, è bene ricordare come non esi-sta una soluzione universale: proprio per questo è importante che ogni donna sia sempre informata sulle op-zioni disponibili per poter prendere una decisione consapevole.

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SPAZIO CICOGNA26Vostro glio è nato: niente è più come prima. La donna non è più solo una compagna ma anche una mamma e la ricerca di un nuovo equilibrio non è sempre facile, somi-glia a una sda.Dopo l’entusiasmo iniziale e le felici-tazioni, esiste una nuova responsa-bilità nell’accudire e amare un altro essere umano, sia che la donna non lavori sia che lo faccia. Capita che le donne si sentano ina-deguate al ruolo di madre e nutrano l’istinto di scappare via. Le emozioni possono essere pressanti, rendendo le neomamme ansiose e nervose; a questo si aggiungono i sensi di col-pa. Il rapporto col partner subisce dei cambiamenti, perché il padre può sentirsi un intruso e la donna ha l’impressione di accudire 2 bambini. Anche il corpo cambia e qualche acciacco sico, come il mal di schie-na, si palesa, insieme a certi gonori ai piedi. Oltre ai cambiamenti sici, recenti studi neuroscientici dimo-strano che la maternità porta con sé cambiamenti signicativi nella struttura celebrale, in particolare nelle aree legate all’empatia e alla Dopo il parto, il cervello della donna cambia, a seguito di variazioni ormonali, strutturali e funzionali che promuovono la cura del neonato e l’adattamento al nuovo ruolo di madreTesta e cuore di una mamma di Gloria Cardano

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SPAZIO CICOGNA27cognizione sociale. Questi cambia-menti aiutano le madri a rispondere ai bisogni sici del bambino in ma-niera veloce e intuitiva, come se il cervello si specializzasse a captare segnali non verbali.Tra gli studi, quelli dell’UK Biobank hanno rilevato che subito dopo la gravidanza c’è una diminuzione della materia grigia in alcune aree cerebrali, ma nel lungo periodo il cervello potrebbe recuperare o aumentare tale densità, con effetti positivi sulla salute cerebrale. Que-ste modiche possono durare molti anni e mitigare il normale declino celebrale, mostrando beneci neuro-siologici per la genitorialità. La ricerca scientica ha ampiamente documentato la teoria secondo cui la modica del cervello rende le donne più materne. Esistono prove di neuroimaging da cui si può riconoscere una donna in dolce attesa da una non incinta, attraverso il monitoraggio del cambiamento di alcune aree del cervello: quelle coinvolte nell’elaborazione emotiva, nella memoria e nel comportamento sociale.Tipi di ormonie chimica cerebraleGli ormoni che inuenzano la chimica cerebrale: ossitocina: noto anche come “ormone dell’amore”, favorisce il legame madre-glio e stimola la pro- duzione di latte. L’ossitocina aiuta anche a ridurre lo stress; prolattina: è fondamentale per la produzione di latte e aumenta dopo il parto, contribuendo alla sensazione di attaccamento materno; estrogeni e progesterone: dopo il parto, questi ormoni subiscono un calo rapido inuenzando l’umore. Il calo di estrogeni, in particolare, è stato associato a sintomi di depressione post parto, men- tre il progesterone ha un effetto calmante e sedativo; cortisolo: l’ormone dello stress, tende a diminuire dopo il parto.

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SPAZIO CICOGNA28In sostanza, la gravidanza potreb-be considerarsi una seconda fase di maturazione del cervello, per rispondere ai bisogni dei propri bambini; tale processo è legato alla neuroplasticità, cioè alla capacità del cervello di adattarsi e modicar-si in risposta a nuove esperienze.Dopo il parto, il cervello delle madri risulta circa 7 mesi più giovane ri-spetto a quello di donne della stessa età che non hanno avuto gli, cosa che offre una sorta di protezione naturale contro il declino cerebrale. La presenza di una maggiore mate-ria grigia, infatti, è spesso associata a una migliore memoria, attività co-gnitiva e capacità di adattamento.I cambiamenti ormonali post parto, in particolare la rapida uttuazio-ne di estrogeni e progesterone, innescano modiche selettive nel cervello della donna per la diede madre-bambino e costituiscono la chiave dei problemi post partum. Questo disturbo può inuenzare il benessere psicosomatico della ma-dre, con segnali di inadeguatezza che possono condizionare gli altri componenti della famiglia. Nel post parto la donna depressa si prende cura del proprio glio come se fosse un robot e si occupa in maniera meccanica dei propri doveri, senza entusiasmo, come se il piccolo le avesse risucchiato tutte le forze. Modiche strutturaliStudi dimostrano che i cambiamenti nelle aree del cervello sono legati all’emotività, alla memoria e all’attaccamento. La corteccia prefrontale, che è associata alla regolazione delle emozioni e delle decisioni, e l’amigdala, che è coinvolta nella risposta emotiva, mostrano adattamenti che favoriscono la protezione del bambino.

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SPAZIO CICOGNA29Come aiutarla? Occorre non giu-dicare la madre, consigliarla verso una psicoterapia, incoraggiarla ad aprirsi e prendersi cura di sé stessa anche nelle piccole cose. Questo momento è da considerarsi una conseguenza non solo del radicale cambiamento subìto dal cervello ma anche della modicazione dell’ap-parato riproduttivo e dell’impegno nell’allattamento. La buona notizia, per le neomam-me, potrebbe arrivare da alcuni studi scientici, i quali suggeriscono che le cellule staminali fetali, entran-do nel circolo sanguigno materno, contribuiscono ai processi di rige-nerazione e riparazione di tessuti danneggiati: questo fenomeno è noto come microchimera fetale. Le cellule staminali fetali potrebbero po-tenzialmente riparare danni tissutali o rispondere a situazioni di stress, come lesioni o malattie. Tuttavia, la ricerca su questi meccanismi, basata su studi di biologia cellulare e medicina rigenerativa, è ancora in via di sviluppo e non esiste un con-senso scientico unanime riguardo ai beneci.Quel che è certo è che la gravi-danza non cambia solo il sico ma anche la mente delle donne. Il cambiamento fisico e mentaleMolti studi dimostrano che, dopo il parto, il cervello delle donne cambia a livello strutturale: alcune aree del cervello legate alla cura del bambino e alla cognizione sociale, come la cor-teccia prefrontale, possono subire un ingrandimento temporaneo che può durare anche alcuni mesi per poi tornare alla normalità.Il sistema limbico, invece, associato alle emozioni, subisce modicazioni a favore della sensibilità emo-tiva. Le madri possono diventare più reattive ai segnali del loro bambino, come il pianto. Alcune donne riportano una temporanea difcoltà di concentrazione e memoria, fenomeno denito “maternità brain” o “brain fog”. In natura questo cambiamento, legato ai cambiamenti ormonali, spo-sta l’attenzione della madre al suo bambino.

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Plagiocefalia: testa piatta del neonatocrescere saniSpesso si vede a occhio nudo: succede quando la testa del neonato è piatta da un lato. La maggior parte delle volte questo fenomeno si verica quando il neonato tende a dormire poggiandosi sempre sullo stesso lato per lungo tempo. La testolina apparirà compressa e nella maggior parte dei casi tornerà simmetrica col tempo, quando il bambino inizierà a non stare solo supino. In casi più evidenti sarà il medico a proporre un trattamento specico con il giusto tempismo, data la plasticità della testa del neonato. Un’altra causa della plagiocefalia è la vita intrauterina; i gemelli risultano più esposti a questo fenomeno, perché condividono lo spazio della pancia. Anche il parto può causare questo schiacciamento cranico: sono più a rischio i bambini nati dal primo parto perché spesso il travaglio è più lungo e difcile. La plagiocefalia si verica soprattutto entro i primi 6 mesi di vita e diminuisce entro i 2 anni del bambino.

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crescere sani32Il bambino ha la febbre, la febbre, la febbre. Che fare? La febbre. Che dare? La febbre. Che dire? La feb-bre. Dove andare? Chi chiamare? Panico. La febbre allarma i genitori, sem-pre. Quando arriva, non si conosco-no le cause, ci si interroga continua-mente e, se dura oltre un giorno, bisogna prestare attenzione alla sua evoluzione, per capire come agire. L’incapacità dei piccolissimi di esprimersi attraverso le parole allarma ancora di più i genitori, che non sanno a che malessere attribuire il pianto.La febbre non è una malattia ma un sintomo con il quale il corpo reagi-sce all’attacco della malattia. È una difesa naturale dell’organi-smo contro i microbi. Quando il bambino è molto piccolo, il genitore non sa come reagire alla prima febbre alta e si spaventa. Oltre a monitorargli la fronte con le labbra e le mani per sentire se è caldo, meglio seguire qualche accorgimentoLa temutissima febbre di Gloria Cardano

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33crescere saniUna temperatura molto elevata nel bambino (superiore a 38.5 °C) non deve preoccupare, se non è associata a particolari sintomi che richiedono l’assistenza pediatrica. Se il bambino manifesta disagio, spossatezza e malessere è consi-gliabile somministrare un farmaco antipiretico, come il paracetamolo o l’ibuprofene, sentendo il pedia-tra e rispettando il dosaggio e la frequenza corretti.È necessario idratare il bimbo con piccole dosi di liquidi (per i neonati il latte) e sono consigliati i ghiaccioli per i più grandicelli, soprattutto se lamentano mal di gola. Si suggerisce inoltre di bagnare la fronte e il corpo del bambino con asciugamani imbevuti di acqua tie-pida e di non forzarlo a mangiare, perché gli episodi febbrili produco-no nausea; meglio assecondarlo e offrirgli alcuni tra i cibi che preferi-sce, per stimolare l’appetito, senza ricorrere ad alimenti grassi. Vestirlo con abiti leggeri, senza imbacuc-carlo se non ha freddo, e lasciare che la pelle “respiri”, per favorire il raffreddamento naturale.Qualora questi accorgimenti non fossero efcaci, rivolgersi al pe-diatra. Se la febbre si esaurisce in 72 ore signica che la sua natura è virale, altrimenti una valutazione clinica stabilirà l’antibiotico idoneo da somministrare. Nel caso in cui il bambino sia disidratato, con urine scarse e molto gialle, presenti rigidi-tà della nuca, difcoltà respiratoria, vomito e diarrea, non riesca a bere, ad alimentarsi, presenti un colorito cianotico e non reagisca agli stimo-li, è consigliabile portarlo al pronto soccorso per cure e diagnosi più speciche. Bisogna ricordare che il pronto soccorso ospedaliero è una struttura del Sistema Sanitario Na-zionale volta al trattamento di con-dizioni patologiche di emergenza; se non strettamente necessario, è Zuppe e minestre a base di verdure o di carni magre come il pollo. Il calore può aiutare a liberare le vie respiratorie. Pasta o riso, rigorosamente in bianco. Carne bianca o rossa al vapore. Yogurt naturale senza zuccheri aggiunti: grazie ai probiotici, aiuta a bilanciare la ora intestinale. Evitare invece gli yogurt alla frutta; piuttosto, aggiungere a quello bianco un po’ di mela o banana frullate. Frutta.Le proteine sono importanti in caso di febbre per la riparazione e il mantenimento dei tessuti corporei, danneggiati durante l’infezione. Grazie alla produzione di anticorpi e altre molecole, sostengono il sistema immunitario.Cosa mangiare?

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crescere sani34sempre opportuno evitare di espor-re il bambino a malattie contagiose e notevole stress emotivo.Durante un episodio febbrile il bam-bino può essere soggetto a convul-sioni. Si tratta di spasmi di alcuni muscoli, con movimenti ripetuti e ritmici delle braccia e delle gambe e irrigidimento della muscolatu-ra. Talora, le convulsioni febbrili semplici (che non riguardano encefaliti ed epilessia) si associano a parziale perdita di coscienza e mancata risposta agli stimoli verbali e tattili. Le convulsioni non hanno conseguenze neurologiche, nean-che sullo sviluppo delle capacità cognitive. Uno studio condotto dal Diparti-mento di Pediatria della Rochester University a New York dimostra che lo stress dei genitori nuo-cerebbe alla salute dei bambini rendendoli più esposti a malattie, tra cui infezioni con febbre ricor-rente, perché lo stress abbassa le difese immunitarie. Affrontiamo la febbre di nostro glio con la giusta serenità, creando un clima positivo. Facciamogli sentire che si entra in modalità di pronta guarigione e presto si potrà tornare alle normali abitudini. Le preoccupazioni del genitore mostrano il suo lato vulne-rabile e ansioso; facciamo in modo che il periodo di febbre garanti-sca momenti speciali di coccole, piccoli “vizi”: dormire nel lettone, dopo i 2 anni guardare un po’ di più la televisione e mangiare sul divano. Promuoviamo momenti di complicità e di dedizione speciali e non chiediamo continuamente al bambino: «come va?», «come ti senti?», «cosa c’è?». Inoltre, non sobbalziamo dopo la misurazione della febbre (niente facce serie e silenziose) e non misuriamoglie-la ogni 10 minuti. A proposito, un consiglio: prediligete il buon vecchio termometro analogico a dispetto di quello digitale, perché più afdabile, preciso e resistente. Anche al bambino bisogna tra-smettere ducia: fargli capire che le medicine, anche se amare, con-tribuiscono alla guarigione, e che si tratta di una situazione gestibile, passeggera. Un utile promemoria per tutti i geni-tori: non costruiamo uno psicodram-ma di ogni malanno; una volta gua-rito, il bambino conserverebbe solo il ricordo del genitore preoccupato che lo ha assistito. Da quasi 40 anni si è diffusa la “fever phobia”, ovvero l’ansia nei confronti della febbre, anche a causa della persi-stente diffusione attraverso i social media di informazioni non basate su evidenze scientiche. Teniamolo a mente.Cosa bere? Acqua. Spremute di arancia. Brodi caldi vegetali o a base di carne, per fornire liquidi e sali minerali (sodio e potassio). Camomilla e tisane. Succhi di frutta diluiti (non spesso e solo ai più grandicelli), per orire vitamine e zuccheri facilmente digeribili.

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CEREALIBISCOTTOCLASSICOSENZA LATTOSIO**CONTENUTO DI LATTOSIO INFERIORE A 0,01 g PER 100 ml. Il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio.CON ELEMENTI NUTRITIVI, VITAMINE E MINERALIPER RISPONDERE AL FABBISOGNO NUTRIZIONALEDEL TUO BAMBINOLATTI DI CRESCITA AVVERTENZA IMPORTANTE: IL LATTE MATERNO È L’ALIMENTO IDEALE PER IL BAMBINO.PRIMA DI SCEGLIERE UN LATTE DI CRESCITA È NECESSARIO INTERPELLARE IL PEDIATRA. DA USARE A PARTIRE DA 1 ANNO DI ETÀ.AW02_180_25_MIO Latte GUM pagina Iperbimbo 205x265.pdf 1 07/03/25 16:02

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36crescere saniSi manifestano intorno alla secon-da-terza settimana di vita e rag-giungono il picco tra la sesta e l’ot-tava settimana, per poi attenuarsi progressivamente no a scomparire entro il terzo-quarto mese. Sono le coliche gassose (chiamate anche colichette) neonatali, espressione utilizzata per indicare la presenza di gas intestinali nei neonati. Si sti-ma che le coliche gassose interessi-no dal 5% al 25% dei lattanti, una percentuale che varia in rapporto alle diverse ricerche effettuate e a seconda dei criteri adottati per la denizione.Il vostro bambino presenta pianti inconsolabili e vi costringe a notti insonni? Ecco, potrebbe essere colpa delle coliche, che imporran-no un periodo difcile non solo al Le colichette nei neonati sono un fenomeno comune, che può mettere a dura prova piccoli e genitori. Pianti inconsolabili, spesso nelle ore serali, per settimane e settimane. Approfondiamo il temaColichetteQuando il pancino detta le regoledi Lucia Modici

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37crescere sanineonato, ma anche agli adulti che si troveranno a gestire la situazione.Le cause precise delle coliche non sono del tutto chiare, sebbene esistano diverse teorie: immaturità del sistema digestivo: nei primi mesi di vita, il sistema digestivo del neonato è ancora in fase di sviluppo e potrebbe avere difcoltà a gestire l’alimentazione; accumulo di aria nell’intestino: l’ingestione di aria durante la suzione può causare gonore e dolore addominale; sensibilità a determinati alimenti: alcuni studi suggeriscono che, in caso di allattamento al seno, anche alcuni alimenti assunti dalla madre possano inuire. Si fa riferi- mento, ad esempio, a latte vacci- no, latticini e caffeina; fattori emotivi e ambientali: il ne- onato può essere sensibile a stimo- li esterni e allo stress familiare.Difcile anche individuare una so-luzione unica per le coliche, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare: i massaggi al pancino, ad esempio, dato che eseguire delicati movimenti circolari può facilitare l’espulsione dell’aria; la posizione anti-colica, che consiste nel tenere il bambino a pancia in giù sull’avam-braccio o con le ginocchia esse, posizioni che possono dare sollievo; l’uso di biberon anti-colica o un miglior attacco al seno, per ridurre l’ingresso d’aria; la somministra-zione di probiotici per migliorare la ora intestinale e ridurre i sintomi.È negli anni Cinquanta che si decide di chiamare “colica” l’irritabilità pomeridiana o serale del bam-bino piccolo. Alcuni esperti, però, fanno notare come il termine colica dovrebbe indicare un dolore in-testinale, invece nessuno è mai riuscito a provare che esista un’effettiva correlazione tra il pianto e il fastidio all’intestino. Oggi permane l’abitudine a usare questa parola per riferirsi al “mal di pancia” del piccolo, ma la presenza di gas nell’intestino non è necessariamente portatri-ce di dolore. Probabilmente solo poche decine di neonati soffrono di veri fastidi addominali, gli altri piangono per altri motivi, problemi e disagi, spesso a noi non comprensibili, che si vanno a sommare.Le coliche non esistonoCuriositàAlcune ricerche indicano come siano i primogeniti a sorire maggiormente di coliche: le ricerche che sostengono questa tesi interpretano le coliche come la spia di un problema relazionale madre/bambino, in presenza di madri apprensive e iperprotettive.

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crescere sani38Anche i rumori bianchi (suoni ritmici e continui di elettrodomestici o altri rumori ambientali a cui si può sotto-porre il bambino) e un leggero don-dolio possono calmare il neonato. In passato, quando la scienza medica non offriva molte soluzioni, le nonne si afdavano a metodi tradizionali tramandati di generazione in ge-nerazione. Alcuni di questi rimedi, ancora oggi, trovano applicazione: infusi di nocchio e camomilla: il nocchio è noto per le proprietà carminative, mentre la camomilla aiuta a rilassare l’intestino. L’infuso va fatto bere alla mamma, se allatta al seno, oppure al bambi- no, se già grandicello. Esiste anche la versione concentrata in gocce come prodotto parafarma- ceutico; pancino caldo: applicare un panno caldo sul ventre del neo- nato aiuta a distendere i muscoli addominali e ad alleviare i dolori; olio d’oliva per il massaggio: l’olio d’oliva riscaldato è ottimo per massaggiare la pancia e stimolare il rilassamento.Detto questo, vi sono alcune considerazioni che è necessario avanzare. Le coliche non indicano un problema di salute: benché stressanti, non sono infatti sintomo di malattie gravi. In più, come detto, scompaiono spontaneamen-te entro il terzo-quarto mese di vita, quindi si tratta di un disagio transitorio.Le coliche infantili rappresentano certo una sda per i genitori, ma, con un po’ di pazienza e qualche accorgimento, è possibile aiutare il bambino a superare questo perio-do nel modo più sereno possibile.Oltre alla colicaStudi evidenziano come le coliche, e il correlato pianto inconsolabile, possano comportare conseguenze ulteriori: lo stress di non riuscire in nessun modo a calmare un lattante in preda alle coliche può spingere i genitori a compiere gesti incontrollati, ad esempio a scuoterlo con violenza per farlo smettere, col rischio di generare in lui la cosiddetta “shaken baby syndrome” (sindrome del bambino scosso).

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40crescere sani«Pietro, sei contento che è arrivato il fratellino?». «No». «Mamma, prima ero il più piccolo, adesso cosa sono? Perché non sono rimasto glio unico?». Il desiderio del bambino geloso è proprio que-sto, restare glio unico. La gelosia è un’emozione comples-sa: per provarla, il bambino deve prima raggiungere consapevolezza di sé e poi temere di perdere l’at-tenzione e il bene dei suoi genitori, soprattutto della madre. Intorno ai 2 anni i bambini provano nuove emo-zioni, come l’orgoglio, la vergogna, la gelosia, l’invidia, che nascono e crescono in un luogo privilegiato: la famiglia.I bambini fanno riferimento gene-ralmente alla madre e il segnale di allarme è la paura di perdere il suo amore e di essere sostituiti: «mam-ma, mi vorrai bene lo stesso?»Con la nascita di un fratellino o di una sorellina, il bambino vede muta-re la stabilità della propria vita e si sente come un re spodestato. La gelosia è normale e salutare. Come ha scritto il pediatra e psicoanalista inglese D.W. Winnicott, «nasce dal fatto che i bambini amano. Se non sono capaci di amore, non dimostrano nemmeno gelosia»Mio fratello è glio unico di Gloria Cardano

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41crescere saniLe attenzioni che si riversano sul nuovo nato mettono il primoge-nito in allarme, fanno scattare un segnale di pericolo, un bisogno di tenere tutto sotto controllo. Il piccolo che è venuto a usurpargli il posto lo fa sentire dirottato verso l’esilio, allontanato e instabile. La componente affettiva che la gelosia scatena porta a comportamenti regressivi e aggressivi: bagnare il letto, chiedere il ciuccio, fare dispet-ti, il broncio, stuzzicare, picchiare, criticare, rompere oggetti, rimprove-rare i propri genitori; inoltre, induce a comportamenti di emulazione, per somigliare al fratellino e attirare l’attenzione dei genitori. Sono mec-canismi di difesa, espressione del bisogno di conferme e di attenzione che, per lui, ormai non sono più esclusivi. A nessuno piace diventare secondo, perdere il primato, ma anche i secondogeniti lotteranno per spartirsi le attenzioni di mamma e papà. Anche nel glio minore, infatti, si può insinuare la paura di non avere le qualità giuste, o quelle proprie del fratello maggiore, cosa che spesso rende quest’ultimo oggetto d’invidia. La competizione sarà quindi il risultato di questo desi-derio di essere unico agli occhi del genitore, di questa ricerca di piena approvazione contro la minaccia di non essere più gradito o non più al centro dell’attenzione, perché messo in ombra da “quello là”. Allora, cosa si fa? La soluzione è più facile a dirsi che a farsi. Innan-zitutto, bisogna riconoscere che la gelosia esiste e affrontare tutte le situazioni che essa comporta. Inol-tre, occorre preservare l’unicità di ciascun bambino, dando a ognuno ciò di cui ha bisogno in un tempo di qualità. Le differenze vanno valorizzate, sono punti di forza che aiutano a promuovere l’autostima di entrambi i fratelli. Ogni bambino si sentirà apprezzato per ciò che è, senza dover competere con l’altro.La pazienzaÈ fondamentale che i genitori non reagiscano con frustrazione o rabbia, ma sostengano entrambi i bambini in modo amorevole e coerente, rimanendo in ascolto dei loro sentimenti.

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42crescere saniNon abbiate paura di riconoscere l’abilità di uno di fronte all’altro: i bambini hanno una sensibilità tale da avvertire il vostro disagio e le vostre “bugie bianche” compli-cherebbero solo le cose, creando problemi che non ci sono. Proteg-gere troppo il glio maggiore per la nascita del piccolo lo metterebbe in una condizione di fragilità, quasi a voler giusticare la sua sofferen-za; inoltre, il secondo nirebbe in ombra, nella condizione di cercarsi il proprio spazio lontano dal fratello più grande, ora più bisognoso di lui, più debole. Se è il compleanno del glio mino-re, non abbiate paura di renderlo protagonista della festa solo per non far soffrire il primogenito, soffrirebbe-ro entrambi. Stabilite regole chiare e giuste: i bambini hanno bisogno di sapere cosa ci si aspetta da loro e quali sono i limiti. Essere chiari su ciò che è accettabile e non accettabile nelle interazioni tra fratelli può ridurre la confusione e l’ansia.È poi importante sfruttare la gelosia per insegnare loro a gestirla, anche in vista del futuro. Per prima cosa, è necessario che siano i genitori stessi ad accettarla, senza comportarsi da supereroi che si raddoppiano per mantenere inalterate le cose. Sarebbe un provvedimento inutile, causa di stress per genitori e bam-bini; meglio considerare la gelosia come un sentimento siologico e sensato, da gestire per far capire al bambino che ci si può voler bene lo stesso, anche se le cose sono cambiate, anche se l’amore è da suddividere. L’importante è non restare prigionieri dei vecchi ruoli, che possono cambiare per cercare un nuovo equilibrio: «tu sei il più grande e…», «tu sei il più piccolo, quindi…». Ogni bambino evolve, ha bisogni diversi, gusti e inclinazio-ni particolari. Le strategieComprensione e indulgenza promuovono una relazione sana e di supporto tra i bambini. Il raorzamento della comunicazione, l’incoraggiamento della cooperazione e la valorizzazione delle dierenze possono aiutare i bambini a superare la gelosia in modo positivo.

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43crescere saniNon ricorrere a paragoni, sono de-motivanti poiché il confronto genera rivalità: «guarda com’è bravo tuo fratello a fare questo» o «tu dovresti comportarti come tua sorella». Ogni bambino ha un ritmo di sviluppo di-verso, continui confronti potrebbero alimentare sentimenti di inadegua-tezza e gelosia. Ognuno dovrebbe avere i propri spazi e giochi, da condividere col permesso dell’altro. Ognuno deve ricordare ciò che è suo, che gli appartiene. E poi, diamo a ciascu-no dei compiti, anche se pensiamo che svolgerli personalmente sarebbe un risparmio di tempo: «tu metti la tovaglia, tu raccogli i giochi…». Leggete un libro che parli di un nuo-vo nato, il racconto in terza persona li farà riettere. E insegnate loro che avere un fratello o una sorella è una grande opportunità, per condividere insieme la vita che verrà. Per alcuni bambini la gelosia po-trebbe cessare nel momento in cui si affrancano dalla famiglia natale, per altri potrebbe perdurare addirit-tura no all’età adulta. Il genitore, per capire se sta facendo un buon lavoro, testerà ogni tanto il grado di gelosia, con domande del tipo: «Pietro, se arrivasse un altro fratel-lino?», ma non dovrà sentirsi svilito se la risposta è «direi che siamo a posto così!».

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Mai lo stesso, ogni giorno èVersatilità e design: trasformazione immediata con tui gli accessori inclusi

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A tavola senza smartphonetutti a tavolaMolti studi sollevano preoccupazioni sull’uso dei cellulari a tavola, specialmente se si parla di bambini piccoli. Sono stati rilevati disturbi nella comunicazione familiare, che si riduce nettamente in presenza di cellulari o tablet; tale abitudine può ridurre le opportunità di conversazione e di rafforza-mento dei legami familiari, impedendo ai bambini di imparare a interagire durante i pasti.Un altro rischio è che diminuisca la capacità di riconoscere i segnali di sazietà, cosa che, nel tempo, potrebbe determinare comportamenti alimentari disordinati, come mangiare troppo velocemente. A ta-vola il cellulare non dovrebbe esistere, per favorire un ambiente di socializzazione e consapevolezza e per evitare che i bambini piccoli si distraggano e non sappiano nemmeno cosa hanno nel piatto. La mancanza di attenzione al cibo, infatti, aumenta il rischio di selettività, ovvero i bambini potrebbero essere meno inclini a provare nuovi alimenti o a mangiare in modo equilibrato.

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tutti a tavola46È proprio un peccato buttare via gli alimenti. Può capitare ma, se diventa abitudine, signica che in cucina c’è qualcosa da correggere. Quando si hanno bambini piccoli, sono tante, troppe le cose a cui pensare e la fase dello svezza-mento diventa un vero e proprio compito da assolvere: la scelta e la varietà degli alimenti potrebbe essere di difcile gestione all’inizio, poi si prendono le misure ma, se notiamo che gli sprechi sono troppi, fermiamoci un attimo e riettiamo su come facciamo la spesa. È l’epoca del sostenibile: l’ambiente ha bisogno di tutti noi e, per ridurre al massimo l’impatto di qualsiasi attività umana sull’ecosistema, biso-gna educare noi stessi e la nostra famiglia a diventare cittadini re-sponsabili. Ai bimbi più grandicelli potremo spiegare da dove arriva il cibo, come viene coltivato e perché è importante non sprecarlo.Mangiare con gli avanzi non è solo una scelta economica ma una decisione eco-friendly, perché il pro-cesso di smaltimento richiede molte risorse. Alcuni piatti preparati con gli avanzi del giorno prima mettono alla prova la fantasia in cucina e si rivelano davvero appetitosi. Non si butta via nientedi Gloria CardanoEvitare gli sprechi promuove una cultura del consumo responsabile ed educa i nostri gli, n da piccoli, al valore del cibo

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tutti a tavola47Il primo passo è frugare bene nel frigorifero per capire cosa custo-disce nei suoi meandri… Orga-nizzare bene il frigo e il congela-tore aiuta a consumare prima gli alimenti che rischiano di scadere. Meglio avere gli avanzi ben in vista, per evitare di dimenticarli. In alternativa, gli alimenti in eccesso si possono congelare per evitare che vadano a male.Comprare ciò che serve anzi-ché ciò che magari può servire, preferendo prodotti freschi e locali, ridurrà non solo gli sprechi alimentari, ma anche l’impatto ambientale legato al trasporto e all’imballaggio.Gli alimenti non devono esse-re esteticamente belli: piccole ammaccature o colori meno vivaci di frutta e verdura possono essere sinonimo di una coltivazione naturale. Sosteniamo l’acquisto di prodotti non preconfezionati, dando una mano all’agricoltura sostenibile.L’educazione alla durata degli alimenti ci insegna a riconoscere il tempo di conservazione dei cibi e il loro ciclo di vita. Molti cibi conservati correttamente possono essere consumati anche dopo la data di scadenza, come nel caso di frutta e verdura che comincia-no ad appassire. Condividere gli avanzi può essere un gesto di condenza e accoglienza: «dai, rimani a cena, ho un po’ di cose da nire»; un’occasione per organizzare un pranzo tra amici e familiari, ma anche un dono a chi ne ha bisogno.Frutta, verdurae divertimentoSpesso i bambini non mangiano frutta e verdura per via del loro aspetto. Tagliarle in forme divertenti o cucinarle in modo creativo può invogliare i piccoli all’assaggio, riducendo lo spreco.Usare contenitori ermetici per conservare il cibo in frigorifero o nel congelatore. Etichettare gli avanzi con la data di congelamento, per tenere traccia di quanto tempo è passato. Se ci sono troppi avanzi, congelarli in porzioni singole per usarli in seguito; questo sarà utile con le mini porzioni dei piccoli.Un approccio ecosostenibile in cucina

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tutti a tavola48Ai bambini non piacciono i piatti strapieni: una buona regola è servire piccole porzioni iniziali, per aggiungere qualche altro cucchiaio se hanno ancora appetito. Questo permette di aumentare la possibilità che i piccoli mangino ed evita che il cibo venga sprecato se non viene consumato. È un buon insegnamen-to anche proporre piatti reinventati con gli avanzi, presentandoli come invitanti. Ad esempio, la pasta è “eclettica” ed esistono due modi semplici per darle nuova vita: farne uno sformato o una frittata. Per lo sformato, mettere la pasta avanza-ta in una pirola oliata, imburrata o su carta da forno, aggiungere besciamella, parmigiano a pia-cere, eventualmente prosciutto, qualche verdura o una scamorza tagliata a dadini e cuocere nel forno per 15 minuti. Per la frit-tata, invece, arrostire la pasta in una pentola antiaderente oliata e aggiungere un uovo sbattuto per legare il tutto. Anche con il riso si possono preparare gustose frittate e crocchette. Stesso procedimento con i legumi, con i quali otterrete

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tutti a tavola49saporite polpette vegane. Gli avanzi di verdure, formaggi e carne sono l’ideale per frittate, tor-te salate o pizze, mentre le verdure o i legumi diventano zuppe o basi per minestre. Verdure cotte avan-zate possono diventare un ripieno per torte salate o un condimento per la pasta.Nuova vita anche a salumi e for-maggi, che possono essere tritati, uniti al pangrattato e diventare un ripieno per involtini di carne o polpettone. Il pane avanzato diventa bruschet-ta, magari con un po’ di aglio, olio e pomodori freschi, o crostini per le minestre; se invece è troppo duro, sarà pangrattato, da conser-vare in freezer per durare di più. Nella cucina degli avanzi le spezie hanno un ruolo da protagoniste, ma sono ancora poco usate nella cucina italiana tradizionale. Segna-tevele, allora: chiodo di garofano, semi di nocchio, paprika dolce, noce moscata, cannella, zenzero, bacche di ginepro… Oltre alle spe-zie, provate le erbe aromatiche, tra cui erba cipollina, timo, salvia, alloro e menta.Con i più grandicelli, fare insieme la lista settimanale della spesa li aiuterà a imparare a scegliere solo ciò che serve e a non acquistare cibo in eccesso. Fare la raccolta differenziata, sensibilizzando i bambini a comportamenti alimen-tari corretti, li aiuterà a sviluppare abitudini che riducono gli sprechi e migliorano la relazione con il cibo e con l’ambiente.Recupero degli avanzi di fruttaLa frutta troppo matura può essere utilizzata per preparare frullati, smoothie, marmellate o dolci. Anche le bucce di frutta, come quelle di mele o pere, possono essere utilizzate per fare infusi o dolcicare il tè.

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tutti a tavola50Una dieta varia e bilanciata garan-tisce al bambino piccolo i principi nutritivi di cui ha bisogno. L’alimenta-zione, no ai 3 anni di età, com-prende lo strutturarsi di comportamen-ti autonomi nelle scelte alimentari con determinate preferenze.Le sue abitudini sono inuenzate dall’organizzazione della routine familiare, dallo stile di vita e dalla cultura d’origine. È necessario semi-nare bene, dall’inizio, per raccoglie-re buoni frutti un domani. Le buone abitudini perdurano nel tempo, se ben radicate. I pasti principali sono: la colazione, il pranzo e la cena, ai quali si aggiunge qualche spuntino. Abituare i bambini a orari cadenzati li aiuta ad arrivare al pasto con la giusta sensazione di fame; inoltre, il bambino apprende le varie fasi della giornata e capirà che si ripetono, sviluppando più in fretta la conce-zione del tempo.Quando è ora: a tavola!di Gloria CardanoIl percorso dello svezzamento (o alimentazione complementare) dura mesi e si conclude quando il bambino soddisfa attraverso il cibo i propri bisogni nutrizionali. Pranzo e cena giocano un ruolo fondamentale

Page 51

tutti a tavola51La qualità di ciò che si porta in tavola è importante quanto orari e tempi scanditi, o così come l’abitu-dine di stare seduti davanti a una tavola ben apparecchiata, dove ci si riunisce con una certa intimità e complicità.Dai 6 mesi circa, il piccolo può iniziare a mangiare (o ad assag-giare, se non è ancora pronto alla consistenza e al sapore delle pietanze) alimenti complementari in progressione. Nel frattempo il piccolo potrà continuare a bere il latte materno o in formula. Nei primi mesi di svezzamento è bene evitare alimenti ricchi di bre come cere-ali e pasta integrale, legumi con buccia e passati di verdura, perché saziano precocemente e sono poco calorici. Sarà cura del genitore distribuire i pasti, ma i suoi piani potranno essere scombinati se al bambino qualcosa non piacerà… Non dimentichiamo che ogni bam-bino ha i propri gusti e bisognerà imparare a conoscerli e a rispettarli. Il pranzo è il momento migliore per introdurre nuovi ingredienti, che il bambino può accettare con mag-giore facilità perché è più riposato rispetto alla sera. Il pranzo include un piattino di carboidrati (pasta, riso, purè di patate, cereali in farina o in chicco, polenta, pane), una proteina tra carni magre frullate o omogeneizzate (pollo, tacchino, manzo), pesci a bassa probabilità di allergia (merluzzo, sogliola), le-gumi (inizialmente lenticchie e piselli decorticati, poi fagioli, tutti frullati), formaggi freschi come ricotta o robiola e, verso gli 8 mesi, le uova. Il contorno sarà costituito da verdure di stagione bollite o cotte al vapore.

Page 52

tutti a tavola52A cena, di solito, si presentano al bambino alimenti già noti in quantità meno abbondanti per non appesantirlo, a meno che non sia lui stesso a richiederne in maggior quantità. Inizialmente si può offrire una crema di cereali, come riso o avena, senza glutine, da mesco-lare al latte materno o in formula; le alternative sono una vellutata di verdure o una purea. Il tutto accom-pagnato da un po’ di pane e da una proteina.Il consiglio è di iniziare con picco-le quantità e, qualora il bambino riuti un alimento, riproporglielo in diversa veste: se le zucchine bollite e condite con olio crudo non do-vessero piacere, meglio cambiare condimento (inserendo ad esem-pio qualche erbetta come malva, menta, erba cipollina, basilico, maggiorana…). Per individuare intolleranze e aller-gie a partire dai 6 mesi, attendere almeno 3-5 giorni prima di intro-durre un nuovo cibo.I legumi andrebbero consumati almeno 4/5 volte a settimana, il pesce 3/5, la carne 3/4 volte; formaggio e uova un paio di volte a settimana. Sia a pranzo che a cena sono importanti i grassi, quindi (nelle quantità adatte) non rinunciare all’olio come condimento e, dai 10 mesi, ogni tanto anche il burro; non è necessario aggiungere sale. A parte pochi divieti a seconda delle età, utili per la salute e la sicurezza alimentare, i bambini devono vivere la tavola in maniera spontanea e felice. Le porzioni iniziano ad aumentare man mano che il bambino cresce. Fino ai 9-12 mesi, il bambino mangia piccole quantità ed esplora i sapori.A partire dai 6 mesi a pranzo ba-steranno, ad esempio, verdure con omogeneizzato di carne o pesce, o purea di legumi con una piccola porzione di riso; a cena una crema di cereali o vellutata di verdure.Fino ai 12 mesi, il latte materno o la formula sono la principale fonte di nutrimento. Il latte fornisce nutrienti essenziali come proteine, grassi e vitamine, fondamentali durante lo svezzamento.Oltre i 12 mesi, si può continuare a orire latte materno o usare latte vaccino intero, includendo anche una varietà di alimenti solidi.

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Tutti a tavola con...BalooSventutti a tavolaA partire dai 9-12 mesi il cibo sarà più solido. Un esempio: a pranzo, pasta con sugo di verdure, pollo o pesce. a cena, zuppa di legumi, un pez- zetto di formaggio fresco o yogurt.Alla ne dei pasti scegliere frutta morbida e matura come mele, pere, banane, pesche e prugne. Si può cuocere o offrire fresca, ben schiacciata o passata.Ogni bambino è diverso: è importante consultare il pediatra per qualsiasi dubbio, soprattut-to quando si introducono nuovi alimenti o quando il proprio glio ha particolari esigenze nutrizionali o si dimostra poco interessato al cibo, preferendo il latte materno o la formula. Non ci sono problemi se il piccolo inizierà dopo qualche mese a mangiare, ma è giusto che un genitore si approcci a quel momento in maniera serena e con-sapevole. Con il tempo, il piccolo si abituerà a pasti regolari, e la distribuzione tra pranzo e cena diventerà più simile a quella di un adulto.Anche all’asilo il pasto costituisce un momento importante della routi-ne quotidiana e, come il gioco, è l’occasione per apprendere nuove regole ed entrare in relazione con il prossimo. Il momento in cui ci si riunisce a tavola è fondamentale: si rispet-tano gli altri, si è grati di ciò che ci è stato preparato, si chiede il permesso per alzarsi e per intervenire, ci si prende cura del proprio benessere. Questo baga-glio si riette in tutte le altre attività quotidiane; inoltre, il rispetto delle routine, pasti compresi, permette al bambino di essere considerato come una persona autonoma che sa comunicare e prendere parte a momenti importanti della giornata, dove ci si rapporta, supporta e ritrova.Le linee guida per lo svezzamento, come quelle fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle principali società pediatriche, orono indicazioni sullo svezzamento, ma è raccomandato consultare sempre il pediatra per adattare il piano nutrizionale alle esigenze speciche di ogni bambino.

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55Il primo motivo per cui un genitore può essere titubante rispetto alla possibilità di offrire verdure crude al bambino è l’igiene: «le verdure saranno sufcien-temente pulite, nonostante l’utilizzo di Amuchina o bicarbonato?». Se lavate bene, la risposta è sì. La verdura cruda mantiene integre le sue proprietà e si può proporre verso i 7 mesi, con i dovuti accorgimenti.Durante i pasti non deve mai mancare la supervisione dei genitori, anche per evitare il rischio di soffocamento, ma senza oppressione, concedendo al piccolo la possibilità di fare espe-rienza. Il soffocamento è causato da volumi tondi o cilindrici; i tagli sicuri sono quelli a strisce e devono essere sempre preferiti non solo durante lo svezzamento o l’autosvezzamento, ma anche per i primi 3-4 anni di vita. Si può iniziare dalle verdure a foglie, che contengono un buon quantitativo di acido folico, molto utile per i globuli rossi. Le foglie di insalata si possono offrire quando il bimbo è in grado di afferrarle. Può succedere a 6/7 mesi, ma va sempre considerato che ognuno ha i propri tempi. Le foglie non posso-no causare soffocamento, sono lamine sottili che però attivano il reusso farin-geo. Si tratta di un conatino di vomito, un impulso spontaneo che il bimbo gestisce con un normale colpo di tosse. Esso si verica nei primi assaggi quando un pezzetto di cibo supera la metà posteriore della lingua senza essere stato masticato bene: la faringe si chiude e il cibo viene spinto in avanti. Gli adulti si spaventano molto davanti a questi episodi ma, in realtà, si tratta di un sistema di sicurezza che il bambino attiva durante l’esercitazione nella masticazione. I bambini sono cauti, non bisogna sottovalutarne le capacità: osserveranno l’insalata, la tasteranno con le dita, per poi rom-perla in pezzetti, osservarla ancora con attenzione, portarla alla bocca, succhiarla, masticarla con qualche dente o le gengive. Se l’insalata presenta coste troppo spesse, meglio toglierle. Un frammento di insalata è una scoperta di sapore e sensazioni, ma anche un modo per attivare il siste-ma immunitario a riconoscere questo nuovo alimento e a catalogarlo come “ben accetto”, evitando allergie future.Carote e zucchine a strisce – fresche, colorate e facilmente afferrabili – possono essere uno spuntino sano e alternativo durante la giornata o un aperitivo prima del pasto. Sarà diver-tente per i bambini la versione pin-zimonio: prendere la verdura da una ciotola e intingerla in quella con l’olio. I nocchi hanno una consistenza dura e lamentosa: meglio aspettare che il bambino padroneggi la masticazione e la gestione delle diverse consistenze. Nei primi mesi dello svezzamento, è bene non eccedere con alimenti ricchi in bre: oltre alle verdure, sia cotte che crude, anche i cereali integrali e i legumi con la buccia, poco densi caloricamente, danno un senso di sazietà precoce, riempiendo il piccolo stomaco del lattante e limitando l’as-sorbimento di alcuni nutrienti, tra cui il ferro. Lo spuntino di carote crude non sarà quotidiano, così come il passato di verdura, e all’inizio si eviteranno gli alimenti integrali contenenti ulteriori bre. Un rapporto sano con il cibo si ottiene grazie all’equilibrio degli ingredienti, senza divieti né privazioni assolute.Carote, zucchine, lattuga, barbabietola e sedano, tutte verdure di stagione, diventano un’ulteriore fonte di scoperta se assaggiati crudi e croccanti, già dallo svezzamentoCrudité di primavera di Gloria Cardanotutti a tavola

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tutti a tavola56Le ricette di stagionePER CHI HA TANTO APPETITO Le super lasagnette INGREDIENTI (per 5/6 persone)Per l’impasto: 500 g di pasta sfoglia Oppure: 300 g di farina, 3 uovaPer il ripieno: ingredienti a sceltaRinomato piatto conviviale a una grigliata di Pasquetta, dove i piccoli partecipanti scopriranno un sapore tipico del periodo, amato ancora da molti e abbandonato da altri in nome della salvezza dell’agnello “sacricale”. Le costolette d’agnello con parmigiano e origano sono un piatto saporito, invitante e divertente per i bambini dai 2 anni, che potranno mangiarle in autonomia. Con un coltello, eliminare le parti esterne più grasse e incidere i bordi della carne afnché si mantengano distesi anche durante la cottura. Battere delicatamente le costolette con il batticarne e adagiarle su un piatto. In una terrina sbattere le uova e aggiungere il parmigiano, il prezzemolo sminuzzato, l’origano, i pomodorini secchi e l’aglio schiacciato; amalgamare tutto con la forchetta e frullare. Coprire le costolette con questo abbondante strato di panatura e pressare delicatamente con il batticarne per far aderire meglio i sapori. Non aggiungere sale perché i pomodori secchi e il parmigiano sono già salati. Disporre le costolette su una teglia oliata e infornare a 200 °C per circa 15 minuti nel forno statico; concludere gli ultimi minuti di cottura con la funzione grill per far dorare la panatura e renderla croccante.Con la nuova stagione i cambi non si fanno solo nell’armadio, anche nel frigo. La variazione di temperature e luminosità incide sul nostro organismo e su quello dei bambini, sui livelli di energia e sull’umore, sulla scelta degli alimenti e sull’appetito. Ma stavolta proponiamo i classici, amati dai piccoliLe lasagne piacciono ai genitori perché rappresentano un pasto completo, se ben farcite, e ai piccoli perché sziose: ogni strato della baby lasagnetta può custodire un gusto nuovo. La ricetta sarà velocissima se si utilizzeranno le sfoglie già pronte, meglio quelle fresche da frigo. Se invece si intende preparare la pasta in casa, serviranno 300 g di farina e 3 uova medie, oltre a tempo, dedizione e un po’ di manualità. Dopo aver disposto in una boule la farina a fontana con le uova al centro, impastare aiutandosi con una forchetta per non perdere l’umidità dell’impasto: si otterrà un composto elastico. Dopo 20 minuti, continuare ad amalgamare con energia la pasta su una spianatoia infarinata no a farla diventare omogenea, liscia ed elastica. Sigillare l’impasto con la pellicola da cucina e lasciar riposare per un’ora a temperatura ambiente; poi tirare la sfoglia con il matterello, portandola allo spessore desiderato. Per una lasagna morbida e delicata, meglio sbollentare le sfoglie in acqua bollente salata per 2/3 minuti e, per evitare che si attacchino l’una con l’altra, passarle in acqua fredda e aggiungere pochissimo olio di oliva. Su una teglia disporre i vari strati, ognuno con un ingrediente oppure su tutti lo stesso. Tra le lasagne più amate dai piccoli quelle al pesto (aggiungere tanto parmigiano e un po’ di besciamella); al ragù e tanto parmigiano; in bianco, con scarmorzine tagliate sottilissime e il grana; vegetariane con verdure a scelta, saltate prima in padella. Si consiglia di non aggiungere olio perché verrà rilasciato dagli ingredienti stessi. Cuocere in forno ventilato a 180 °C per 20/25 minuti. PER CHI AMA LE TRADIZIONI Costolette d’agnelloINGREDIENTI (per 8 persone)400 g di costolette d’agnello, 50 g di parmigiano reggiano DOP, 30 g di pangrattato, 3 uova, 5/6 pomodorini secchi, una manciata di prezzemolo, origano QB, farina 00 QB, 1 spicchio d’aglio

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57tutti a tavolaUN’IDEA DI VERDURA “TRUCCATA” Mini involtini di melanzaneINGREDIENTI (per 4 persone)2 melanzane, 30 g di pangrattato, 20 g di parmigiano grattugiato, 150 g di stracchino, 2 nocchi medio/piccoli, curcuma QB, olio EVO QBUn classico che piace ai bambini, a dispetto delle torte straticate farcite di panna e cioccolato tipiche delle feste di compleanno. Per la frolla: in un recipiente ampio versare farina, zucchero, lievito e mescolare. Aggiungere l’olio e il latte e amalgamare nuovamente con una forchetta no a ottenere un impasto morbido, che bisognerà lavorare con le mani per renderlo sofce e liscio. Imburrare uno stampo per dolci e posizionare la frolla, distesa precedentemente con il matterello; in alternativa è possibile stendere l’amalgama sulla carta da forno. Mettere da parte i bordi di pasta in eccedenza, che verranno lavorati, stesi e tagliati a strisce. Coprire la base con confettura di fragole, senza arrivare no ai bordi e disporre le suddette strisce. La crostata è pronta per essere cotta 40/45 minuti nel forno in modalità statica a 180 °C. Una volta pronta, attendere che si raffreddino la marmellata e l’impasto, poi servire. Scottare il nocchio per mantenerne la consistenza croccante e frullare con il mixer. Sciacquare le melanzane, asciugarle e tagliarle a fette non troppo spesse, nel verso più lungo, in modo che diventino l’involucro del ripieno. Spennellarle con un velo d’olio extravergine d’oliva, scottarle in padella per pochi minuti e passarle in una panatura di pangrattato e formaggio grattugiato. Adagiare su ogni fettina di melanzana una cucchiaiata di nocchio frullato e un cucchiaino colmo di stracchino speziato con un po’ di curcuma. Arrotolare la melanzana e chiuderla con lo stuzzicadenti: è pronta per essere gratinata al forno. Disposte su una teglia da forno spennellata con un lino d’olio extravergine d’oliva, le melanzane verranno infornate a 200 °C in modalità ventilata per 20 minuti circa. In alternativa, si può cuocere l’involtino vegetariano in padella, con una noce di burro. La farcitura è variabile, secondo i gusti: si può aggiungere una fetta di prosciutto cotto o di zucchina, una barbabietola tagliata a dadini, sostituire lo stracchino con due cubetti di scamorza affumicata o della mozzarella.DAI 36 MESICrostata con marmellata INGREDIENTI (per 4 persone)200 g di farina 0, 60 g di latte vaccino o latte vegetale, 50 g di olio di semi di girasole, un pizzico di burro, 60 g di zucchero, 5 g di lievito per dolci, 1 vasetto di confettura di fragole

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Tutto il nostro impegno per la pelle sensibile del tuo bambinoSiliconi, oli mineraliBiodegradabilità superiore al 97%1Con olio o estratto naturale di mandorle BIO1 Percentuale di biodegradabilità riferita alla formulazione secondo le Linee Guida OCSE 301/302 o metodi comparabili

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Diventerà un attore?vita da babyI bambini quando iniziano a imitare? A partire dai 9-12 mesi possono già copiare gesti sempli-ci. Tra i 2 e i 3 anni l’imitazione diventa ancora più sosticata: i bambini potrebbero imitare attività complesse come leggere un libro, comportarsi come un adulto in un contesto sociale o mimare un’e-mozione. Dopo i 3 anni, possono riprodurre scene articolate e creare nuove storie. L’imitazione è una delle prime forme di apprendimento nei bambini e svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo delle loro capacità cognitive, motorie e sociali. I bambini imparano moltissimo dal mondo che li circonda, osservando e riproducendo tutto ciò che vedono. In alcuni casi, l’imitazione diventa comicità, in raris-simi è genialità. Charlie Chaplin ha iniziato a fare imitazioni da piccolissimo, una delle prime è stata quella di sua mamma; a soli 5 anni si esibiva già per strada, ricreava scene della sua vita quotidiana e imitava personaggi famosi dell’epoca.

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60VITA DA BABYIl buio, nei più piccoli, è percepito attraverso le prime fantasie e genera paura, perché è un fattore scono-sciuto. È tipico dell’infanzia temere i mostri – orchi, fantasmi, streghe e lupi cattivi – e lasciare che le proprie inquietudini si scatenino. Queste gure fantastiche sono animate dalla fervida fantasia del bambino, che le rende reali e minacciose: derivano dal suo mondo interiore, fatto di insicurezza e proiettato all’esterno come verso l’ignoto. Questo timore di solito si riscontra dai 2 ai 5 anni con lo sviluppo dell’apparato cognitivo, è molto diffuso e tende a risolversi spontaneamente con la crescita. La paura del buio si rivela in maniera diversa, a seconda dell’età, dell’in-dole e in base a come i genitori affrontano la situazione. Con lo sviluppo cognitivo, possono insorgere situazioni di ansia poco controllabile che si collega a pericoli immaginari, accompagnati anche da sintomi somatici come mal di pancia, sudora-zione, nodo alla gola. La paura del buio è anche detta acluofobia, una sensazione di angoscia e disagio che alcuni percepiscono in ambienti«Mamma, ho paura». «Di che?». «Del buio». «Perché?». «È pieno di cattivi che mi spaventano. Stai con me a dormire, così i mostri se ne andranno»Ninna nanna, ninna… “ops”!di Gloria Cardano

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vita da baby61oscuri, o nictofobia, dal greco nictos, cioè notte, e phobos, ovvero paura. In alcuni casi, queste paure si associano a pavor nocturnus, ter-rore notturno, disturbo tipico dell’età pediatrica, con risvegli nelle fasi più profonde del sonno o episodi di nottambulismo che, pur non rien-trando in una patologia, rendono il bambino disorientato e confuso.La paura del buio spesso inizia durante l’infanzia come parte nor-male dello sviluppo; diventa fobia se causa estremo stress e limita le funzioni normali.Nel caso di una diagnosi di fobia specica in età infantile, il DSM (Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali) pone attenzione al fatto che alcune paure eccessive possono essere transitorie e appro-priate all’età. Il clinico deve valutare la durata della paura e dell’ansia, cogliendo informazioni anche da familiari e insegnanti, perché nei bambini la paura del buio può essere espressa col pianto, con la collera e l’immobilizzazione (sono i sintomi delle manifestazioni di tipo siologico). La paura, però, è un’emozione sana e utile, una reazione automatica e siologica che permette azioni difensive e strategie che rendono il bambino abile a difendersi anche in altre situazioni della vita. La reazione dei piccoli alla paura del buio permette ai genitori di entrare nel loro mondo e comprenderne il signicato, per sperimentare i loro livelli di sicurez-za e la gestione dell’ignoto. Aiutare un bambino in questo disagio è una grande responsabilità: è importante non rendere ridicoli e minimizza-re i suoi timori, che vanno invece accolti, monitorati e protetti. Il genitore iperprotettivo trasmette al bambino l’idea di un mondo pieno di pericoli e si sostituisce a lui nella soluzione di eventi problematici, come se il glio non fosse capace di affrontarli. Se incoraggiamo il bambino, guardiamo con il suo cuo-re, i suoi occhi, e ammettiamo di avere avuto anche noi paura nella vita, lo faremo sentire ascoltato e confortato, perché la sua debolezza può essere stata anche la nostra; ne riceverà così un effetto normaliz-zante.Partendo dal presupposto che l’inquietudine derivante dal buio è diusa non solo fra i bambini ma anche tra gli adulti, in quanto emozione primitiva connessa alla conservazione della specie, nel bambino essa coincide con la consapevolezza della separazione dai genitori nelle ore notturne e con l’ansia dell’abbandono.

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62VITA DA BABYAddormentarsi in serenitàPer un bambino addormentarsi vuol dire separarsi dall’ambiente, dai genitori, dai suoi riferimenti per affrontare l’ignoto e perdere il con-trollo sulla realtà, che non si può governare nel momento del sonno. Il contatto sico e la comprensione da parte della gura di riferimento al momento della nanna fanno la differenza, perché rappresentano un amuleto che scaccia tutto il male, tutte le gure paurose e regala al bambino ducia in sé stesso: le -lastrocche, le canzoncine, le favole (magari proprio sul tema della pau-ra del buio, in base all’età), se ben raccontate, rappresentano antidoti naturali per allontanare brutti pensie-ri e rendere i piccoli più duciosi. Altri motivi di rassicurazione sono una routine sonora rilassante e sempre uguale e l’oggetto transi-zionale, ovvero il compagno di nan-na: un pupazzo, un peluche o un doudou, che aiuteranno il bambino a gestire il distacco da mamma e papà.Creiamo un ambiente adatto, rilassato, in penombra, con porte aperte e luci sul comodino, che il bambino può accendere e spegne-re a suo piacimento. Raccontiamo una aba dove il bambino e il mostro diventano amici, o dove il mostro presenta fragilità che il bambino cura con un incantesimo, liberandolo e liberando anche sé stesso.Nei momenti tranquilli della gior-nata, facciamolo esprimere con il disegno, per portare alla luce gli aspetti più interiori, i desideri, per imparare a interpretarli e gestirli.Se però questa paura persiste, sarà necessario richiedere il parere di un terapeuta dell’età evolutiva, per con-cordare il giusto percorso e affran-care il bambino dalle paure che minano la serenità che gli spetta. Come aiutare un bambino che ha paura del buioIl consiglio è di essere accoglienti e costruttivi: cercare di sospendere il giudizio e lasciare il bambino libero di esprimere il proprio disagio, poiché quello che per l’adulto è normale per lui è fonte di agitazione.

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vita da baby64La aba è un sentiero che il bambino attraversa e dove si identica con qualche personaggio che trasporta nel suo mondo emotivo. Le abe permettono ai più piccoli di rielabo-rare le proprie esperienze, pensare in modo creativo, scoprire il conitto tra il bene e il male e rendersi conto dei problemi quotidiani. Ascoltare la narrazione di una aba aiuta il bambino ad amare la lettura, bene-ciando di tutte le sue potenzialità. Se le storie vengono raccontate con buona intonazione, intensità e musi-calità, rispettando i ritmi, il bambino assimila un diverso modo di pensare, creando un imprinting positivo con il libro-oggetto. I più piccoli sono curiosi del mondo, della vita, ma la loro poca autono-mia li limita nelle esperienze. Il lettore (genitori o insegnanti) diventa così il loro punto di riferimento attraverso la voce. I libri per i più piccoli, compre-se le lastrocche, contengono ritmi e riferimenti alle azioni: «oh nonna, che orecchie grandi», «per sentirti meglio»; «oh nonna, che occhi gran-di», «per vederti meglio» (Charles Perrault); «Le bugie, caro Pinocchio, «Se volete che vostro glio sia intelligente, raccontategli delle abe. Se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più» (Albert Einstein)C’era una volta… di Gloria Cardano

Page 65

vita da baby65si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte e le bugie che hanno il naso lungo» (Carlo Collodi).Queste frasi attraggono il bambi-no in un mondo incantato e sono ponti verso avventure immaginarie. Sono anche spunti di riessione preziosi per lo sviluppo emotivo, cognitivo (come la concentrazione, la memoria e la comprensione) e relazionale. La lettura della aba è un atto di condivisione e di appartenenza per il bambino: uno strumento che trasferisce il potere delle parole nella sua mente e nelle sue mani. L’ascolto, per i più piccoli, migliora il vocabolario, le abilità e la com-prensione linguistica. La descrizio-ne degli ambienti, dei personaggi e delle loro caratteristiche sviluppa la curiosità del bambino, moltiplica i suoi perché e la ricerca di solu-zioni. Raccontare storie rafforza anche il legame affettivo: è un momento di intimità tra genitori e gli; specialmente la routine della lettura prima della nanna induce il piccolo ad abbandonarsi, per poi cedere al sonno.Le abe possono rappresentare una buona occasione per contribuire alla formazione etica del bambino, trasmettendo insegnamenti morali e valori come l’onestà, il coraggio, l’altruismo e la forza di volontà.

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vita da baby66Molti genitori temono che alcuni personaggi delle abe siano spa-ventosi; è vero, ma è altrettanto vero che le abe aiutano a ridimensio-nare e a sconggere questi perso-naggi, facendo trionfare gli eroi. E se non si può negare a un bambino che il mondo è fatto anche di lati oscuri, non è giusto pensarlo inca-pace di gestire le difcoltà anche nel futuro.Le abe raccontate nelle scuole dell’infanzia creano un processo di condivisione e di stimoli molto importante, perché implicano l’a-scolto e il confronto tra compagni. Come si condividono i giocattoli, si condividono i pensieri, le paure, le perplessità, le vittorie del bene; si promuove uno scambio sociale dove il bambino non rimane con-centrato solo su sé stesso ma si apre agli altri con tante possibilità. Le abe sono radicate nella cultura e nella tradizione di un popolo e permettono al piccolo lettore di entrare in contatto con la propria eredità culturale, di conoscere va-lori che fanno parte della sua storia no al confronto con altre tradizioni.La aba è una forma di educazio-ne, uno stimolo alla riessione e al pensiero critico e indipendente.Molti autori contemporanei han-no rivisitato racconti tradizionali, aggiungendo nuovi elementi o cambiando le trame per riettere tematiche moderne. CuriositàNella favola, dove i protagonisti sono animali, emergono insegnamenti morali a partire da un vizio umano da condannare. La aba, invece, con le sue antiche origini popolari, non ha una morale specica e i protagonisti sono gli uomini.

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vita da baby67Alcuni racconti famosi sono stati adattati in lm o serie TV (Bianca-neve, Il Gatto con gli stivali, La principessa e il ranocchio). Esistono molti ebook e audiolibri di racconti rielaborati. Ad esempio Cappuccet-to Rosso, che insegna ai bambini il valore della prudenza e della ducia, ha diverse versioni moderne che enfatizzano il coraggio della protagonista e la sua capacità di prendere decisioni. Oggi Ceneren-tola non è più la ragazza ingenua in balia delle catastro, si autode-termina e agisce per cambiare la propria vita; la Bella Addormenta-ta, invece, diventa una principessa indipendente, che non aspetta di essere salvata dal principe azzurro ma conta sulle proprie capacità. Tra le abe rivisitate che oggi supporta-no i valori di inclusività e diversità ci sono Il piccolo bruco Maisazio di Eric Carle, per l’incoraggiamento alla crescita, al cambiamento e all’autodeterminazione, e Il Gruffalò di Julia Donaldson, che promuo-ve l’intelligenza, la scaltrezza e il coraggio (il protagonista è un topolino, che inganna il pericoloso Gruffalò usando il cervello invece della forza sica. Potrebbe essere considerato la versione attuale di Pollicino). Un esempio di aba che parla di amore, generosità e rispetto per l’ambiente è La storia di un albero di Shel Silverstein, mentre Il mostro dei colori di Anna Llenas aiuta i bambini a comprendere e a gestire le proprie emozioni e Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry promuove il senso dell’amicizia. Nelle abe ci sono tutte le gure umane con le loro forze e debolez-ze; ogni bambino si appropria del suo personaggio e, con questo bel bagaglio, torna sempre a casa.

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69Mettiamo radici La primavera si anima di vitalità, colori brillanti e del risveglio degli animali dopo mesi di sonno.Creiamo allora una scenograa dinamica che ruoti attorno a un albero secolaredi Gloria CardanoTUTORIALSi parte dalla creazione dell’albero con radici e rami, utilizzando un foglio di gomma EVA marrone, morbido e facile da manipolare, sul quale disegnare a matita la forma di un tronco d’albero e di rami abbastanza grandi da coprire la parte centrale del cartoncino bianco, una volta ritagliati e incollati. Il bambino tagliuzzerà con le mani pezzetti di cotone e, con le forbici, strisce di tessuto, da posizionare e incollare sulla parte inferiore del cartoncino, per rappresentare le radici. Disegnare il fogliame direttamente sul foglio di gomma EVA verde, poi ritagliarlo e incollarlo insieme al bambino, che potrete lasciar libero di fare, sempre sotto la vostra supervisione. Il piccolo potrà anche creare foglie a partire dal cartoncino bianco, da colorare con pennarelli o pastelli, e ori ritagliando cerchi di carta colorata, poi ripiegati o stropicciati. Sopra l’albero disegnare il cielo con i pastelli e incollare le nuvolette, precedentemente ricavate dal foglio di gomma azzurro. Le radici devono essere ben visibili, così il bambino capirà che sono importanti per la stabilità dell’albero. Questo progetto – tra colori, forme e texture differenti – aiuterà vostro glio a sviluppare la motricità ne, dandogli un’idea dei concetti di radici e di crescita.Si può arricchire il lavoretto con attività sensoriali, come l’aggiunta di elementi naturali (ori, foglie, semi e un po’ di terriccio). A questa storia bi e tridimensionale prenderà parte anche un bruco 3D: il bambino si divertirà a inlare bottoni colorati e variegati in un pezzo di spago (in capo a tutti metteremo il bottone più grande: sarà la testa) per creare il suo amico bruco, che striscerà sulle radici e sulla terra. Ci saranno anche le libellule, eseguite con gli stecchi del gelato, e le farfalline di carta riciclata e pieghettata, tutte incollate sul cielo con la colla vinilica. Ogni altro elemento pensato e aggiunto dal bambino darà valore a questa favola di carta, che diventerà così espressione massima di fantasia, libertà e abilità. MATERIALIFogli di gomma EVA, spessore 5 mm (1 marrone, 1 verde, 1 azzurro), colla stick, colla vinilica, pennarelli o pastelli, un carton-cino grande e bianco (come base), strisce di tessuto, cotone, forbici (da usare sotto la supervisione di un adulto), spago, bottoni colorati di riciclo di ogni forma e colore, una dozzina di stecchi di gelatovita da baby

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Ogni nostro giocattolostimola competenze,intelligenze e sensi specifici.312Aree di approfondimento:Schemi di azione:attraverso i quali i bambini esplorano l’ambiente circostante.Intelligenze stimolate:attraverso il gioco.Tempi di attenzione:la presenza dell’adulto è fondamentale durante il gioco.Crediamonel pensierodivergenteValorizziamoil ruolodell’ adultolo spazio di giocoCreiamo “I bambini non hanno bisogno di attenzioni ma di connessioni”. Le relazioni sono fondamentali per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini.In collaborazione con“La visione comune che lega Vitamina G e Monteverde è sostenere le famiglie ed i loro bambini con gli strumenti che possano permettere ad entrambi di esprimersi al meglio: se stessi, i propri bisogni, le proprie emozioni e le competenze dei bambini in via di sviluppo”.Contenuti sviluppati con la consulenza psico-pedagogica della Dott.ssa Diletta Mazzocco psicologa e psicoterapeuta, Socia e Coordinatrice dell’Area Minori e Famiglia di Monteverde, Cooperativa Sociale di Solidarietà Onlus.

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Viaggiare in famigliain viaggioEvaneos, piattaforma di viaggi responsabili con esperienze sostenibili, ha condotto un’indagine sulle abitudini di viaggio delle famiglie italiane. Ne è risultato che il 71% delle famiglie predilige viaggiare con i gli, dato che si riduce notevolmente nel caso di famiglie allargate (49%), genitori divorziati (39%) e famiglie monoparentali (27%). Il 95% degli intervistati attribuisce ai viaggi in fami-glia un signicato positivo: condivisione, relax, felicità. Per il 63%, i viaggi con i gli sono esperienze divertenti e arricchenti, anche se il 15% li percepisce come impegnativi per via dell’organizzazione e il 5% considera “vere” vacanze solo quelle senza gli. Forse è per questo che il 33% delle famiglie sceglie villaggi turistici, apprezzati per organizzazione e comodità. Seguono i viaggi itineranti e quel-li su misura organizzati da un agente di viaggio.

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72in viaggioCon l’arrivo della primavera è il momento di organizzare un viaggio in una capitale europea. Noi vi suggeriamo Londra: già vista? Nessun problema, perché “the City” saprà sorprendervi ogni volta come se fosse la primaEra da qualche anno che man-cavo da Londra. Negli occhi avevo ancora i grandi “classici”: Buckingham Palace, il Big Ben, la National Gallery, il Tower Bri-dge. Eppure, una volta uscita da Victoria Station, ultima stazione del transfer dall’aeroporto alla città, una nuova Londra mi ha accolta, con un susseguirsi di grattacieli dalle forme più bizzarre e dalle vetrate appariscenti. Mi sono parsi tanti soldatini (guarda caso siamo nella città delle guardie reali!) a custodire la lunga tradizione inglese dei pub che ancora si aprono intoccabili a ogni angolo di strada, i divertenti bus rossi a due piani, le cabine telefoniche, anch’esse rosse ma ormai lasciate a fare da sfondo alle foto ricordo. Se 30 anni fa Londra era affascinante, oggi ho trovato la capitale inglese ancora più bella in questa dicotomia armonica tra passato e presente. Ciò che invece è rimasto immutato è la sua capa-cità di offrire una varietà innita di proposte, adatte a ogni età e a ogni target, famiglie comprese, pensate anche per i tanti turisti che ogni anno la scelgono come meta di viaggio. Ecco qualche idea per costruire un itinerario alla scoperta di Londra: 2 giorni interi di visita, una famiglia, e la vacanza è pronta per essere vissuta.A Londra un weekend tutto familydi Laura Sciolla

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73in viaggioGIORNO 1Una colazione da Peggy Porschen Belgravia è perfetta per iniziare un weekend da aba: si tratta di un caffè dalle tonalità pastello con dolci riccamente decorati che faranno impazzire grandi e piccoli.Mezz’ora di passeggiata ed ecco il Museo di storia naturale, uno dei più affascinanti al mondo: i bambini adoreranno il gigantesco scheletro di diplodoco all’ingresso e il T-Rex animato. Ci vuole ora una pausa: un must per le famiglie è l’iconico Diana Memorial Playground, con la nave dei pirati e le casette sugli alberi. Si trova all’interno dei Ken-sington Gardens ed è perfetto per riposarsi e gustare un sandwich nelle vicinanze.Vi siete ritemprati? Tornando verso il centro, una tappa è d’obbligo: Hamleys, il negozio di giocattoli più grande e antico di Londra, 7 piani di pura meraviglia, con dimostra-zioni dal vivo e giocattoli interattivi. Attraversando Piccadilly Circus, ecco un’altra meta di grande fascino per ogni età: è il negozio M&M’S, uno dei 5 realizzati in tutto il mondo. A parte il contenuto goloso, le centina-ia di colonnine ripiene di pastiglie colorate sono sicuramente una gioia per gli occhi.Se le gambe ancora reggono, allora il consiglio è chiudere la giornata sul London Eye, la ruota panoramica affacciata sul Tamigi da cui ammira-re la City in tutta la sua bellezza.Kensington GardensLondon EyeBig Ben

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74in viaggioGIORNO 2Come iniziare bene una nuova gior-nata, se non con una buona dose di energia? Consigliamo la colazione da Cereal Killer Cafe, in Camden Town, uno dei quartieri più alterna-tivi di Londra: si tratta di un locale dedicato ai cereali di tutto il mondo, con una decorazione nostalgica anni Novanta.Non lontano si trova la Torre di Londra: la visita è un viaggio tra cavalieri e corvi, con la possibilità di vedere i gioielli della Corona.Costeggiando il ume si arriva al Sea Life London Aquarium, perfetto per far scoprire ai piccoli il mondo marino, con tunnel subacquei e squali che nuotano sopra i visitatori.Il tour è stato n qui sufcientemente intenso. Una crociera sul Tamigi no a Greenwich potrebbe essere un modo divertente per continuare ad ammirare la città senza stancare troppo i bambini.In alternativa, Little Venice è una zona poco turistica ma molto affascinante: si può programmare una passeggiata lungo i canali, con una pausa al teatro di marionette galleggiante che incanterà i piccoli, The Puppet Theatre Barge.Per nire ad alti livelli, lo Sky Gar-den al tramonto: vista mozzaato sulla città, giardino tropicale al coperto, una zona bar perfetta per l’aperitivo. Il modo ideale per chiu-dere il viaggio e salutare Londra.Extra tipsUsate i tipici autobus rossi a due piani per spostarvi: i bambini adorano sedersi in prima la al piano superiore.Optate per musei e attrazioni con aree gioco, come il Museo di storia naturale o il Tate Modern. La maggior parte dei musei londinesi presenta comunque un angolo con fasciatoio.Tower BridgeIl sogno degli appassionati di calcio è assistere a una partita della Premier League inglese? L’unico modo, se non si ha l’abbonamento, è provare ad acquistare i biglietti di una partita della squadra West Ham di Londra, appena vengono messi in vendita sul sito. Può essere una bella esperienza anche per i più piccoli, considerata la pacatezza del tifo anglosassone. Il West Ham, poi, prevede persino il lancio di bolle di sapone a inizio e metà partita in accompagnamento all’inno! Lo Stadio Olimpico si trova a 20 minuti di metropolitana dal centro di Londra e nelle vicinanze ci sono alcuni locali sui canali dove gustare ottimi hamburger.Gol all’Olympic Stadium

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75in viaggioPizza Pilgrims - Covent GardenLeadenhall MarketHonest Burgers - South KensingtonPause a misura di bambino Honest Burgers (South Kensington): opzione kid-friendly con mini burger gustosi. Pizza Pilgrims (Covent Garden): se avete nostalgia della buona pizza, con un angolo gioco per i bambini.I piccolissimi ancora non lo conoscono, ma presto impareranno ad amarlo. Harry Potter è legato a Londra da diverse location diventate celebri attraverso i suoi lm. Ecco alcune tappe da non perdere: Piattaforma 9 ¾ a King’s Cross: foto d’obbligo con il carrello che scompare nel muro e tappa al negozio ufciale di Harry Potter. L’architettura vittoriana del Leadenhall Market, usata per rappresentare la famosa Diagon Alley del primo lm Harry Potter e la pietra losofale, dedicata alla vendita di pro- dotti magici. Nel terrario dei rettili, all’interno dello zoo di Londra a Regent’s Park, Harry scopre di saper parlare la lingua dei serpenti nel primo lm Harry Potter e la pietra losofale.Altre tappe sono tutte da scoprire con tour a tema anche guidati.Focus Harry Potter

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76in viaggioBella stagione è sinonimo di gite fuori porta? Ecco che il Piemonte ore una serie di proposte dedicate alle famiglie, all’interno e nei parchi di castelli incantati. Dove scoprire la storia e allo stesso tempo divertirsiBambini e bambine, siete pronti a vivere un weekend come castellani, ma anche come esperti di giardini, api e antichi mestieri? Da aprile a ottobre (o no a novembre, se le condizioni meteorologiche lo permet-tono) questo è possibile grazie a molte delle realtà associate all’ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane. Si tratta di castelli e palazzi di proprietà privata che mettono il proprio patrimonio archi-tettonico e culturale a disposizione della conoscenza e della comunità, ormai da generazioni (molte delle dimore ADSI aderiscono anche alle iniziative di Castelli Aperti e del FAI). In Piemonte, terra di vini, ottimi cibi e bellezze paesaggistiche, sono numerose le dimore che fanno parte dell’ADSI. Ve ne presentiamo alcune particolarmente interessanti per le attività che propongono alle famiglie con bambini piccoli.Piemonte Tanti castelli da abadi Laura Sciolla@Paolo MantovanCastello di Miradolo (TO)

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77in viaggioCASTELLO DI MIRADOLO (TO)Vivace realtà a 30 minuti dal ca-poluogo piemontese, il Castello di Miradolo presenta lungo tutto l’anno attività a misura di bambino. Diversi sono i percorsi sensoriali e psico-motori con laboratori dedicati an-che alla fascia d’età 1-3 anni, per avvicinare i più piccoli all’arte e alla natura. Proprio a questo scopo sono in programma visite guidate per famiglie, sia nel favoloso parco che alla mostra Di erbe e di ori. Erbari d’autore (no al 22 giugno). Tra i tanti family lab proposti in questo periodo dalla Fondazione Cosso, che qui ha la sua sede, troviamo La Domenica dei Piccoli: storie di luci e ombre (0-6 anni, il 18 maggio), per esplorare il magico contrasto tra luce e ombra attraverso storie affascinanti, e Il club degli impolli-natori (2-5 anni, il 25 maggio), in collaborazione con la Cooperativa Arnica. Da non perdere, inoltre, in occasione di Pasquetta, la Caccia al Tesoro ecosostenibile, in programma il 21 aprile alle ore 14.30.CASA LAJOLO (TO)Nell’antico borgo di San Vito a Pios-sasco, una dimora storica settecen-tesca privata. La Fondazione Casa Lajolo lavora per la divulgazione dei temi legati alla sostenibilità ambien-tale, alla tutela della biodiversità e alla cura del territorio. Per questo i laboratori rivolti ai più piccoli sono studiati per scoprire il lavoro del giardiniere (una delle esperienze più richieste) o la vita degli insetti, o per imparare come è fatto un giardino e intanto raccogliere rametti, foglie, ori, semi, pezzi di corteccia e altri piccoli elementi naturali con cui creare composizioni artistiche che stimolano la fantasia. E non manca-no le arnie per osservare da vicino i gesti dell’apicultore e la passeggiata a piedi nudi nel parco.Attività al parco di Casa Lajolo (TO)Picnic al Castello di Miradolo (TO)@Paolo Mantovan

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78in viaggioCASTELLO DI PIÒVERA (AL)Immerso nella natura di un parco secolare e avvolto dal fascino della storia, il Castello di Piòvera, a pochi chilometri da Alessandria, è una destinazione imperdibile per scuole, centri estivi e famiglie in cerca di un’avventura educativa. Tra le esperienze più apprezzate, la visita guidata al maniero con caccia al tesoro, denominata Alla Ricerca del Tesoro del Castello; per i bambini più piccoli (3-5 anni), il Castello propone su richiesta anche visite con un personaggio in costu-me. Ma c’è anche Giochiamo agli Antichi Mestieri, per conoscere i lavori di una volta e realizzare con le proprie mani un piccolo manu-fatto. Ancora, Il Gioco e l’Arte, attività ispirata all’“Arte Urlata” del Conte Niccolò Calvi di Ber-golo, proprietario del castello: un laboratorio artistico in cui i bambini esprimono le loro emozioni su carta, disegnando e… urlando! Un’esperienza unica per liberare energia positiva. Entro il 2026 è inoltre in programma la realizza-zione di un percorso nel parco da compiere in autonomia anche con bambini molto piccoli (0-3 anni): una sorta di villaggio delle creature dei boschi con postazioni gioco. Intanto, gli ampi spazi verdi già permettono di organizzare un pia-cevole pranzo al sacco, con aree attrezzate per il relax.Dimore storiche e letteratura In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino e nell’ambito del Salone O, fra il 9 e il 20 maggio alcune dimore accoglieranno letture, visite a giardini storici appena restaurati e incontri culturali, ispirandosi ai temi del Salone. Fra questi, la Tenuta Berroni, a Racconigi (CN), propone la lettura in giardino difavole di Hans Christian Andersene una degustazione di gelato dell’azienda agricola attiva in una manica della dimora. Altre iniziative sul sito del Salone O. Per info: www.salonelibro.itRaccolta di uova alla Tenuta Berroni (CN)Attività al Castello di Piòvera (AL) Attività al Castello di Piòvera (AL)

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79in viaggioPollaio al Castello di Pralormo (TO)Castello di San Giorgio Monferrato (AL)CASTELLO DI SAN GIORGIO MONFERRATO (AL)È il più antico del Monferrato e qui, tutte le domeniche, il proprietario in persona guida la visita alle sale storiche (per i bambini è gratis no ai 10 anni). Per i piccoli, su richiesta, vengono organizzate visite “abe-sche”. Nel parco, i visitatori possono inoltre sistemare le tovaglie sull’erba, per rilassanti picnic. È anche possibi-le dormire nel castello, in una delle eleganti suite, e la serata del mercole-dì è dedicata all’aperitivo in musica, organizzato nel giardino all’italiana e condotto da un enologo.CASTELLO DI PRALORMO (TO)Gli appassionati di ori di certo conoscono Messer Tulipano, mani-festazione che si svolge ogni anno proprio al Castello di Pralormo e che nel 2025 compie 25 anni. Fino al 1° maggio, un’esplosione di tuli-pani riempirà come sempre gli occhi dei visitatori (con ingresso gratuito no ai 4 anni); per la prima volta, inoltre, sarà aperto al pubblico un nuovo sentiero nella tenuta agrico-la, dove sarà possibile passeggiare tra i tulipani e concedersi un picnic tra i ciliegi giapponesi, che in aprile si colorano di una spettacolare oriturarosa. Durante tutto l’anno è comun-que possibile visitare il Castello con visite guidate su prenotazione: i piccoli apprezzeranno il bosco con le orme degli animali selvatici, il pollaio, il viale degli alberi animati. Uno degli itinerari più amati dalle famiglie è Il trenino del Conte, per scoprire una spettacolare ferrovia in miniatura risalente agli anni Venti, che si sviluppa su 3 stanze con paesaggi dipinti, gallerie scavate nei muri e uno scalo merci perfetta-mente funzionante (visite no al 26 ottobre).Sui siti delle rispettive dimore sono a disposizione calendari e programmi sempre aggiornati.È fissata per il 25 maggio la XV Giornata ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane. Una trentina di dimore del Piemonte, e oltre 400 in tutta Italia, offriranno per l’occasione visite gra-tuite al pubblico e non mancheranno attività per le famiglie, degustazioni e intrattenimenti.L’elenco definitivo delle dimore aperte e le proposte, incluse le eventuali modalità di prenotazione, saranno consultabili sul sito:www.associazionedimorestoricheitaliane.itUna giornata speciale

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80in viaggioI ponti di primavera sono alle porte e sentite il bisogno di qualche suggerimento per trascorrere esperienze divertenti e arricchenti con la vostra famiglia? Ecco alcune proposte, più e meno vicine...Primavera in valigia di Laura Sciolla@Tristan DeschampsLIONELA CITTÀ DELLE LUCII gourmand la amano per la sua gastronomia. I più romantici l’hanno soprannominata la “città delle luci”. È Lione, capoluogo francese della regione di Alvernia-Rodano-Alpi, situata alla conuenza dei umi Rodano e Saona. Se la Festa delle Luci di inizio dicembre attira ogni anno circa 2 milioni di visitatori, la città si presta a weekend lunghi in famiglia in ogni stagione, grazie alla vivace offerta dedicata ai bambini. Tra i musei più apprezzati dai piccoli visitatori c’è il Musée des Conuences, ovvero il museo di scienze naturali, ospitato in un in-novativo edicio in vetro, cristallo e inox (laboratori prenotabili dal sito). Al Musée des Beaux-Arts, dove è possibile ammirare collezioni di opere che spaziano dall’antichità ai giorni nostri, vengono organizzate varie attività per i piccoli, tra cui un percorso multisensoriale di 30 minu-ti, dedicato in particolare ai bambi-ni dai 18 mesi ai 3 anni. Ancora, nel cuore della Vieux Lyon, il Museo del Cinema e delle Miniature ospitaLione

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81in viaggiouna collezione unica di reperti cine-matograci apparsi in lungometrag-gi come Star Wars, Indiana Jones, Alien, Jurassic Park o Terminator 2: da non perdere, per chi è appassio-nato di effetti speciali. Il Lyon Mini World è poi un parco animato, grande ma… in miniatura. Per i più grandicelli (dai 7 anni in su) ecco invece Sensas, uno spazio dove scoprire il fascino dei 5 sensi avvolti dall’oscurità: 2 ore di emozioni, guidati dallo staff. Una pausa dopo tanto girovagare? Il Parc de la Tête d’Or, il più grande parco urbano di Francia: giostre, aree verdi e uno spettacolo di marionette, dal 1948. Grazie alla Lyon City Card, sconti e ingressi gratuiti per tutta la famiglia. Per informazioni: Atout France Italia, www.france.fr/it – it.lyon-france.comMusée des Conuences - LioneParc de la Tête d’Or - LioneMini World - Lione@Quentin Lafont@Mini World Lyon@Tristan Deschamps

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82in viaggioNEW YORK, NEW YORKPensi alla Grande Mela e subito so-gni le luci di Manhattan, i suoni di Broadway, Central Park, il MOMA e la Statua della Libertà. Forse non sapete che, nella ricchissima offerta culturale e di intrattenimento di New York City, trova spazio anche un’interessante proposta dedicata specicamente ai bambini e alle famiglie. Il Bronx Children’s Mu-seum, a pochi passi dallo Yankee Stadium, è il paradiso dei piccoli, che qui avranno tante occasioni di imparare divertendosi tra l’area delle costruzioni, quella dedicata all’acqua, i laboratori artistici e così via. Salendo sul traghetto gratuito per Staten Island (e già questo è puro divertimento), si può visitare lo Staten Island Children’s Museum, con mostre interattive anche all’aper-to, laboratori, esperienze pratiche, creative e culturali per bambini da 1 anno in su. Nel Queens si trova l’unico museo scientico interattivo di New York City, la New York Hall of Science. Ma la bella stagio-ne rende vivaci anche gli spazi all’aperto: il 24 maggio si tiene lo Show Brooklyn Some Love Fest, a City Point e ad Albee Square, con lezioni di hip-hop, tai chi, suoni di tamburi, laboratori artistici, lezioni di musica e face painting. Dal 4 all’8 giugno, la New York Philharmonic propone concerti gratuiti di musica classica nei parchi dei 5 distretti. Da aprile a ottobre, poi, il Battery Park, a Lower Manhattan, diventa lo sce-nario di Sundays at the Showbox, con spettacoli gratuiti di musica, danza e marionette ogni domenica. Una curiosità, anzi due: a Gover-nors Island si trova lo scivolo più lun-go della metropoli, circa 17 metri. L’isola ospita anche il parcogiochi Yard Adventure Playground e una fattoria urbana che organiz-za eventi come cacce al tesoro e laboratori. Inoltre, le giostre sono particolarmente amate dai new-yorkesi: oltre alle più tradizionali, come il Jane’s Carousel a Brooklyn Bridge Park e Le Carrousel a Bryant Park, il SeaGlass Carousel a Battery Park sa sorprendere, ispirato alle atmosfere tipiche degli acquari. Da non dimenticare l’esperienza di ammirare New York City dall’alto: Edge NYC, Empire State Building, One World Observatory, Summit One Vanderbilt e Top of the Rock Observation Deck offrono viste spet-tacolari; per i bambini no a 5 anni (accompagnati da un adulto munito di biglietto) l’ingresso è gratuito.Per altre attività adatte ai bambini: www.nyctourism.com/family.SeaGlass Carousel - Battery Park NYStaten Island Children’s Museum - New YorkManhattan - New York@Matthew Papa New York City Tourism + Conventions@Marley White New York City Tourism + Conventions@Paul-Schaer New York City Tourism + Conventions

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in viaggio83Regno della fantasia - GardalandIN ITALIASONDRIO, CHE SORPRESAAnche in Italia abbiamo il nostro Gaudí. Ci riferiamo a un castello nel paesino di Grosio, vicino a Son-drio, in Lombardia. È stato denomi-nato Castello del Gaudí di Grosio (nonostante il suo artece, Nicola Di Cesare, si dica lontano dallo stile del famoso artista catalano), perché i colori, le forme sinuose e i materia-li impiegati tanto ricordano i celebri palazzi barcellonesi. I bambini saranno impressionati dalla fantasia dell’artista, tra grotte, scalinate e mosaici. L’edicio è privato, ma il proprietario è felice di accogliere nuovi visitatori. La Valtellina, poi, offre molto altro per vivere la pri-mavera: sempre a Grosio, il Parco delle Incisioni Rupestri permette di ammirare le gure antropomorfe della Rupe Magna (con visita gui-data). Poco lontano, a Sondrio, ci sono il MVSA – Museo Valtellinese di Storia e Arte, che offre atelier e laboratori creativi per bambini, e il MuMiVV – Museo dei Minerali di Valtellina e Valchiavenna. E, ancora, tante passeggiate da orga-nizzare anche in bici, tra i suggestivi terrazzamenti dove si producono vini pregiati.Le giornate si allungano e il sole si fa via via più caldo? Una giornata in un parco divertimenti diventa allora un passatempo perfetto per la primavera. Tra le tante proposte sul territorio nazionale, quest’anno c’è un motivo in più per scegliere Gardaland: è il suo compleanno speciale. Sono infatti 50 anni che accoglie milioni di visitatori di ogni età. Per l’occasione sono state completamente rinnovate 2 attrazioni: l’Animal Treasure Island, una dark ride sotterranea di 6000 metri quadrati, fra 20 scene inedite e nuovi personaggi creati ad hoc, e il Dragon Empire, un viaggio immersivo nelle leggende e tradizioni orientali. Fra le altre novità, debutta uno spettacolo innovativo al Garda-land Theatre, dove tecnologia e creatività si uniscono per dar vita a un’esperienza unica. Per celebrare il mezzo secolo di storia, Gardaland propone l’ingresso gratuito ai visitatori nel giorno del loro compleanno. Per info: www.gardaland.it50 candeline per GardalandSondrio e la Valtellina

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84Prodotti...SEGGIOLONE PAPPACLICK & FOLD 4 IN 1 Seggiolone pensato per essere usato a qualunque età, da 6 mesi a 99 anni, grazie alla vasta gamma di congurazioni.Il seggiolone inlclude sdraietta (utilizzabile dai 6 mesi) e Baby Set (dai 3 anni). In seguito, basta regolare i pannelli per ottenere più spazio per le gambe, no a rimuovere del tuttoil poggiapiedi per gli adulti. CybexVIDEO BABY MONITOR SMARTIl Video Baby Monitor Smart è dotato di un’avanzata tecnologia di visione notturna a infrarossi, che garantisce un monitoraggio dettagliato anche in condizioni di completa oscurità. La connettività a lungo raggio permette ampia libertà di movimento, mentre la funzione di attivazione vocale avvisa i genitori quando il bambino è sveglio.ChiccoTRIO HERMES 4 IN 1 Sistema modulare che include passeggino, navicella, seggiolino auto, stand up, borsa, coprigambe e portabibite. Con il trio Hermes Wonderlife, muoversi in città diventa un’esperienza comoda, pratica e di stile. Wonderlife

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85... del meseCALZATUREQueste calzature garantiscono comfort termico, ottima traspirabilità, interni senza attriti, stabilizzatori laterali che controllano il movimento, massima stabilità alla pianta del piede. Create in collaborazione con l’Istituto di Biomeccanica di Valencia, approvate dall’Associazione Pediatrica Spagnola.Biomecanics VESPA GTS Moto elettrica per bambini che riprende fedelmente il design e la linea inconfondibile del brand italiano Vespa. Ogni dettaglio è pensato per assicurare il 100% del divertimento in totale sicurezza.GloboCASETTA SWEETY CORNER GELATERIACon un design ispirato al tema del take-away, la casetta Sweety Corner Gelateria include porte e nestre funzionali, banco per servire i clienti, zona per preparare dolci e bevande e 18 accessori. Realizzata in plastica trattataAnti-UV, è resistente e sicura. Facile da montare.SmobySOLARILa linea Solari Mustela SPF50 E SPF50+è formulata appositamente per proteggere con efcacia la pelle di bambini e adulti dall’esposizione ai raggi UV.Mustela

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RUBRICHE | mondo papÀ

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87RUBRICHE | mondo papÀNelle librerie, non mancano le pubblicazioni che si rivolgono ai neopapà: guide che si propongono di dare suggerimenti e consigli per arontare questo straordinario periodo di cambiamenti. Per molti uomini sono diventati delle vere ancore di salvezza, indispensabili quanto i pannolini! Per le mamme, invece, questi titoli potrebbero trasformarsi in idee regalo davvero utilidi Lucia ModiciDa partner a papàI best seller per affrontare il cambiamentoPreparati!Guida pratica per neopapà di Gary Greenberg e Jeannie Hayden (Giunti, 2018) Il segreto sta tutto nella preparazione: saper gestire ogni situa-zione, essere pronti a cambiare rotta e passare ai piani B e C quando il piano A va in fumo. Un papà preparato affronta il mondo a testa alta, con il bimbo in braccio e la sicurezza di poter gestire qualsiasi imprevisto. Questo manuale è pensato proprio per darvi quella sicurezza. Tra queste pagine troverete strategie pratiche per crescere vostro glio in modo sano e felice, senza perdere la sanità mentale (né voi né la vostra partner). Alcuni consigli vi sembreranno fuori dal comune, ma datevi: sono basati su studi di esperti, testati dai papà e approvati dai bambini.Da uomo a padreIl percorso emotivo della paternità di Alberto Pellai (Mondadori, 2019)Un saggio sulla paternità che unisce solidità scientica e crescita personale, basato sulle più recenti scoperte delle neuroscienze e sulle evidenze della teoria dell’attaccamento di John Bowlby. Non solo un approfondimento teorico, ma anche un vero e proprio percorso di self-help, pensato per uomini che stanno valutando di diventare padri, per chi già lo è e per chi, pur non essendolo, sta rielaborando il proprio vissuto di glio accanto alla gura paterna. Attraverso casi clinici, storie di uomini alle prese con la paternità e strumenti concreti, questo libro fornisce le competenze essenziali per affrontare con consapevolezza il passaggio da uomo a padre. Alberto Pellai è medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore, già noto per altri saggi su temi quali famiglia, adolescenza, educazione sessuale.Prima che tu venga al mondo di Massimo Gramellini (Solferino, 2021)Il libro di Massimo Gramellini è il racconto di un’attesa e di una trasformazione. 9 capitoli, uno per ogni mese di una speciale “gravidanza”, danno vita a una lunga lettera, intensa e ironica, indirizzata a un bambino che deve ancora nascere, mentre si affronta l’assenza di un padre che non c’è più. Una storia di amore e rinascita che ci ricorda come, attraverso gli altri, possiamo riscoprire risorse inaspettate dentro di noi e comprendere ciò che conta davvero. Perché se «la vita è un gioco e vince chi ritorna bambino», il primo passo è imparare a diventare adulti. La bambina ovunque di Stefano Sgambati (Mondadori, 2018)Chi ha detto che l’unica in “attesa” sia la madre? Che ansie, paure e dubbi prima della nascita siano un’esclusiva delle mamme? La bambina ovunque è un romanzo che racconta, con originalità, ironia e sincerità, il percorso titubante di un uomo verso la paternità, attraversandone tutte le tappe. Perché anche un padre “aspetta” un glio, ma in modo diverso: «non percepisce i movimenti fetali, non perde per un istante il respi-ro mentre capisce che un altro essere vivente lo abita, poiché nessuno lo abita: in un padre non c’è posto. Né sente la vita che arriva: se la ritrova».

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88RUBRICHE | amici a 4 zampeRUBRICHE | amici a 4 zampeBe-beeeeVuoi giocare con me?In fondo si somigliano: curiosi, giocherelloni, a volte timidi e giustamente didenti. Entrambi riconoscono la voce della loro madre appena nati. Un bambino e un agnello possono diventare amici di Gloria Cardano L’agnello è buono, non intendiamo a tavola ma nei prati, libero mentre bruca l’erba. A Pasqua è molto citato, diventa un’icona di cioccolato, nei disegni e lavoretti dei più piccoli; è buffo, ha un bel musetto, il suo belato è tra i versi più imitati, ma non tutti conosco-no il suo carattere, generalmente docile. Innanzitutto facciamo chiarezza sui nomi: con il termine pecora ci si riferisce alla femmina, il montone è il maschio adulto, l’agnello è l’animale giovane di entrambi i sessi no all’anno di età e nasce generalmente in primavera. L’agnello è una creatura domestica, gregaria, che si sente più sicura e a proprio agio quando è in gruppo.Con il giusto approccio e una buona socializzazione, questo tenero animale può essere molto affettuoso anche verso le persone, specialmente verso i suoi simili, i bambini. Una buona occasione per farli cono-scere può essere una gita in fattoria, ideale in questo periodo dell’anno. Gli agnelli sono animali curiosi e potrebbero avvicinarsi ai bambini, annusarli o esplo-rare i loro vestiti con il muso. Per prepararli all’even-tualità che l’animale gli si avvicini, e per rassicurarli, i genitori racconteranno ai propri gli che l’agnello è un animale affettuoso. L’agnello può vedere quasi a 360 gradi e rilevare quindi i predatori; in compenso, non vede bene davanti a sé: sarà anche per questo che è timoroso e didente verso chi non conosce.

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89RUBRICHE | amici a 4 zampeRUBRICHE | amici a 4 zampeL’incontro dovrà avvenire in un luogo sicuro, come la fattoria, e sotto la supervisione di un genitore, che mo-strerà al bambino l’agnellino che mangia il eno e gli racconterà che è piccolo come lui, dolce e buffo come nelle abe. Il bambino lo osserverà mentre si muove, si nutre o gioca. Gli agnelli sono allegri, saltellano in modo irregolare, corrono, e il bambino piccolo si diverte a osservare questi movimenti. Se l’agnello è abituato alla presenza umana, come in una tenuta agricola, potrebbe facilmente permettere al bambino di accarezzarlo. È però importante non dare nulla da mangiare all’animale, neanche il eno; quasi sempre nelle fattorie ci sono cartelli afssi ed è giusto seguire questa regola, nel rispetto del ruolo del fattore nella gestione della somministrazione del cibo. È fondamentale non fare movimenti bruschi o troppo rumorosi, per non spaventare l’agnello (molto timido e spesso timoroso): i bimbi più grandi dovranno quindi essere istruiti di conseguenza, mentre i più piccoli rimarranno in braccio o comunque molto vicini a mamma e papà. Tutte queste attenzioni serviranno a non concludere l’esperienza tra pianti e belati.L’interazione con un agnello è un’opportunità per inse-gnare al bambino a trattare gli animali con gentilezza e rispetto.L’agnello ha un’indole sensibile e non deve essere né sovrastimolato né forzato a interagire se non ne ha vo-glia, tra carezze in eccesso e urletti, perché potrebbe sentirsi minacciato o stressato. Come con tutti gli altri animali, anche con l’agnello è necessario riconoscere i suoi spazi e mantenere le giuste distanze, tenendo conto che può essere imprevedibile. Imparare a entrare in condenza con gli animali da piccoli è importante, perché importanti sono il con-tatto, il rispetto, l’attenzione e la ducia che possono nascere da questi incontri.Gli agnelli possono essere timidi, soprattutto nei confronti di cose o persone che non conoscono. Possono allontanarsi rapidamente, se si sentono minacciati o sopraatti, ma generalmente non sono aggressivi.

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90RUBRICHE | leggere insiemeRUBRICHE | Leggere insiemeEducare con rispettoLa rivoluzione gentile della genitorialitàNon un manuale di istruzioni, ma una guida alla trasformazione interiore dei genitori nella relazione con i gli. “L’arte del respectful parenting” ore strumenti pratici, consigli e chiare basi teoriche per sviluppare rapporti educativi fondati su empatia, autorevolezza e rispettodi Sara LanfranchiniEssere genitori è un’impresa non da poco, ce lo dice subito Silvia D’Amico in apertura di L’arte del respectful parenting. Come superare gli ostacoli della genitoria-lità con amore e fermezza. Il suo nuovo libro, appena uscito per le edizioni red!, è il primo in Italia dedicato espressamente al respectful parenting: un approccio che trasforma la relazione genitore-glio e promuove la crescita armoniosa di tutta la famiglia. Fondato sul rispetto profondo per il bambino – inteso come essere umano completo, competente e degno di considerazione sin dalla nascita – il respectful paren-ting (o “genitorialità rispettosa”) riette una losoa educativa che riuta l’uso di metodi punitivi, coercitivi o manipolatori in favore di una relazione con il bambino basata su ducia, connessione emotiva, comunicazione autentica e regolazione reciproca. Facendosene porta-voce, l’autrice ci dice con forza qualcosa che, pur non essendo del tutto nuovo, porta tra le mura di casa una rivoluzione: educare con fermezza e amore è possibile, ed è addirittura possibile farlo senza urla, punizioni o minacce. In un’epoca in cui i modelli educativi tradizionali mostra-no sempre di più le loro carenze – e spesso lasciano dietro di sé ferite emotive profonde – questo libro arriva, allora, come un faro gentile: non pretende perfezione, ma chiede consapevolezza; non inventa scorciatoie, ma consegna una bussola per orientarsi nel mare agitato della genitorialità. «Non si tratta di un manuale che offre soluzioni rapide o regole universali – scrive l’autrice – È un percorso che ti invita a guardarti dentro e a riette-re sul tuo ruolo di genitore. Qui troverai strumenti pratici, ma anche una guida per comprendere a fondo come i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue convinzioni inuen-zino la relazione con tuo glio. Non sarà sempre facile, però passo dopo passo potrai trasformare il modo in cui vivi la genitorialità, rendendolo più ricco di serenità e consapevolezza».

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RUBRICHE | leggere insieme91RUBRICHE | Leggere insiemeParent coach certicata, podcaster e madre di tre gli, D’Amico porta nel suo lavoro l’esperienza vissuta sulla propria pelle: la maternità l’ha colta impreparata, ma anche profondamente motivata a cercare nuove strade. Così ha incontrato la losoa del respectful parenting, elaborata negli anni Settanta dall’educatrice di origini ungheresi Magda Gerber, promotrice di un modello educativo innovativo e fondato sul rispetto, l’osservazione e la ducia nel bambino.Nel libro, Silvia D’Amico collega i principi del re-spectful parenting anche alla teoria dell’attaccamento sicuro e alle neuroscienze affettive, dimostrando come il comportamento del bambino sia strettamente legato alla regolazione del sistema nervoso e alle dinamiche di sicurezza-relazione. Compito del genitore è regola-re sé stesso per aiutare il glio a co-regolarsi, creando un ambiente relazionale che favorisca la sicurezza emotiva. Solo da lì possono nascere l’apprendimento, la collaborazione e il rispetto reciproco.Il cuore del libro si sviluppa attraverso un percorso in 7 tappe, ognuna dedicata a un aspetto fondamentale della genitorialità consapevole. Si inizia con una pa-noramica sugli stili genitoriali più comuni (autoritario, permissivo e autorevole, ovvero lo stile che il volume si pregge di promuovere) e poi, dopo aver dimostrato perché i metodi educativi tradizionali sono inefcaci, l’autrice presenta i 7 principi del respectful parenting, validi non solo per i neonati (a cui originariamente si rivolgeva la losoa), ma per bambini e ragazzi di ogni età. Come superare gli ostacoli della genitorialità con amore e fermezzadi Silvia D’Amico / red! / 160 pp. / 15 euro L’arte del respectful parenting

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92RUBRICHE | Leggere insiemeIl primo pilastro è la ducia nel bambino: ogni bambino è competente, n dalla nascita. Non ha bisogno di essere spinto, accelerato, corretto a ogni passo, ma ac-compagnato e sostenuto nel suo ritmo. Da qui discende la necessità di creare un ambiente sicuro e stimolante dove favorire il gioco ininterrotto e autonomo, forma primaria di apprendimento e sviluppo poiché rappre-senta il modo in cui il bambino costruisce sé stesso. Ma la vera rivoluzione sta nella libertà di esplorare e nella considerazione del bambino come partecipante attivo: non un vaso da riempire, ma un soggetto capace, con cui dialogare anche nei piccoli gesti quotidiani. Ecco allora il valore dell’osservazione attenta – non per giudicare, ma per comprendere – e la centralità di limiti chiari e coerenti, che danno sicurezza senza opprimere. Inne, attraverso esempi e suggerimenti concreti, metafo-re e testimonianze, l’autrice passa a denire l’impor-tanza, nella relazione genitori-gli, di regolare il nostro sistema nervoso, le nostre emozioni e reazioni automa-tiche agli stress, per aiutare i bambini ad autoregolare sé stessi. E se realizzare il cambiamento educativo non è sempre semplice, vale la pena di tentare: perché il rispetto come scelta quotidiana è una forma d’amore che costru-isce relazioni sane, fatte di ascolto, empatia, fermezza e amore.Dal 2019 Silvia D’Amico conduce il podcast Mamma Superhero, il primo in Italia dedicato ai genitori.www.mammasuperhero.com@mammasuperhero

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RUBRICHE | leggere insiemeSara LanfranchiniEditingEditingCollaboCollaborratoriatoriGloria Cardano, Carlotta Cordieri,Lucia Modici, Sara Lanfranchini,RRedazione/Amministedazione/AmministrrazioneazioneIperbimboVia Vittime del Vajont, 1210024 Moncalieri (TO)Dada Express S.a.s.ImmImmaaginiginiFreepik, Adobe StockStampaStampaCiscra Spa - Via San Michele, 3645020 Villanova del Ghebbo (RO)DiDirrettrice ettrice rresponsabileesponsabileLaura SciollaDada Express S.a.s.

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95RUBRICHE | leggere insiemeIl pescatore di stelledi Kim Sang-keun / Emme Edizioni, 2025 / 56 pagine / 15,90 € Sarebbe bello se tutti coloro che di notte si sentono soli potessero incontrarsi e gioca-re, anche se non parlano la stessa lingua. Dice infatti l’autore: «a volte capita, come per magia, che i cuori si capiscano». E proprio magia e poesia guidano questo albo illustrato, che conduce bambini e bambine lungo un viaggio sognante nel cielo, in cui incontrare nuovi e simpatici amici. Un albo perfetto quando è l’ora della nanna, per lasciarsi cullare da dolci parole.Poesie notturnedi Cristina Bellemo / illustrazioni di Flavia Ruotolo / Topipittori, 2025 / 64 pagine / 16 € Desiderare signica per prima cosa interrogare le stelle, cioè ssare lo sguardo verso qual-cosa che ci manca e ci attrae. E così, riettendo gli aneliti di bambine e bambini, il cielo disegnato in questo libro è popolato di giocattoli, dinosauri e calzini spaiati in funzione di ulteriori stelle e pianeti. Attraverso l’incanto di questo paesaggio si inoltrano delicatissime le poesie di Bellemo, scritte apposta per l’attimo in cui gli occhi dei piccoli si chiudono, quando la notte li rapisce e sprofondano nel sogno.La Valle dei Mumindi Cecilia Davidsson, Alex Haridi, Cecilia Heikkilä, Tove Jansson / traduzione di Alessandra Scali / Iperborea, 2025 / 40 pagine / 16,50 € A partire dalle storie e dai disegni originali di Tove Jansson, nati dalla sua matita nel 1946 e amati da generazioni di bambini e bambine in tutto il mondo, Iperborea fa rivivere la magia della Valle dei Mumin, buffa famiglia di troll in forma di simpatici ippopotami. In questo volume della serie, su ogni pagina si alternano incredibili avventure e una serie di eccentrici personaggi: prati di zucchero e paludi infestate da mostri, montagne da scalare e altre mille peripezie per Mumin e mamma Mumin, Sniff, Tabacco e gli altri.La nottatacciadi Bruno Zocca / Lupoguido, 2025 / 40 pagine / 16 € Dall’autore di E se fossi qualcos’altro?, nalista del premio Nati per leggere 2023, un albo nei toni del blu e del viola dedicato alle lunghe notti di chi fatica a prendere sonno. Lucia ci prova in tutti i modi ad addormentarsi, ssa il softto, ripercorre mentalmente i gesti compiuti prima di andare a letto, poi si alza e corre dal cane, maestro di lunghe nanne, ma tutto sembra inutile. Così si avventura fuori casa, dove incontra un orso molto assonnato con il suo stesso problema: Lucia gli legge una storia e, voilà, l’orso inizia a russare sereno. È allora che la bambina ricorda cosa aveva dimenticato: farsi leggere la sua storia della buonanotte!3 LIBRI PER FARE LA NANNAda 3 anni

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RUBRICHE | curiositÀ in pilloleLa fascia portabebèLa fascia portabebè che si indossa inche si indossa inmeno di un minutomeno di un minutoKoala Cuddle Band 2è una fascia preannodata pronta per essere indossata, proprio come una maglietta.Schienale ergonomico e anelli regolabili

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97RUBRICHE | curiositÀ in pilloleAnche il papàLa sindrome della covata (della couvade, per usare la terminologia scientica) interessa circa il 20% dei futuri padri. I sintomi della cosiddetta “gravidanza simpatica” si presentano di solito dal terzo mese e sono molto variabili: perdita di appetito, mal di denti, nausea e vomito, indigestione, costipazione o diarrea. Ansia, tensione, insonnia e instabilità sono altre condizioni comuni. È come se l’uomo convertisse l’ansia per la salute della compagna in sintomi somatici simili a una gravidanza vera e propria. Tale sintomatologia sembrerebbe però essere anche supportata da spiegazioni siologiche: i livelli ormonali degli uomini cambiano signicativamente durante il periodo prenatale, il testosterone tende a diminuire, mentre aumentano gli estrogeni e la prolattina, con sintomi conseguenti.Che bello ciucciarsi il polliceFin dalla sesta settimana di vita, i feti si esercitano nel movimento, anche per 8 minuti consecutivi, mentre il più lungo periodo di riposo rilevato è di 5 minuti e mezzo.Nell’utero, le mani sono continuamente impegnate a toccare la placenta, a prendere i piedi, a giocare con le dita delle mani stesse e, molto spesso, ad afferrare il cordone ombelicale. Uno dei movimenti più classici, almeno a livello iconograco, è quello di succhiarsi il pollice: il gesto può essere così frequente da creare un calletto, visibile alla nascita. Si tratta di un gesto che compare intorno alla nona settimana di gestazione e diventa un vero e proprio passatempo che coinvolge anche i piedi e le relative dita, non solo le mani. Cos’è il mutismo selettivo?Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia che si manifesta di solito in età evolutiva e che “blocca la parola”. A casa il bambino parla, è vivace e pieno di vita, mentre a scuola o di fronte agli estranei smette di parlare, diventando timido e riservato. Il mutismo selettivo ha un esordio precoce, tra i 2 e i 4 anni, e si manifesta con una marcata timidezza e un generale comportamento schivo e riservato. Ovviamente il disturbo si può riconoscere in modo chiaro solamente quando il bambino inizia a frequentare la scuola materna o primaria, quando, cioè, gli viene richiesto l’uso costante del linguaggio verbale. Le cause sono poco chiare: l’ipotesi più accreditata è che il disturbo sia una condizione eterogenea determinata da diversi aspetti, tra cui fattori genetici e ambientali, come crescere in famiglie iperprotettive e controllanti, che portano il bambino a percepire l’ambiente esterno come tendenzialmente pericoloso, fatto di persone critiche e riutanti che lo fanno sentire diverso e inadeguato.

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