copia omaggioNatale 2024 - Anno 9 n. 26La rivista dei nuovi genitoriNascere MammaRicette e lavoretti per le festeBABY NEWSCRESCONO I POSTIAL NIDO?TUTTI A TAVOLASe il buongiorno si vede dal mattinoVITA DA BABYL’AUTOSTIMA CHE (NON) HOIN VIAGGIOMontreux: Babbo Natale vola sul lagoRUBRICHEMONDO PAPÀAMICI A 4 ZAMPELEGGERE INSIEMECURIOSITÀ IN PILLOLEBABY NEWSCRESCONO I POSTIAL NIDO?TUTTI A TAVOLASe il buongiorno si vede dal mattinoVITA DA BABYL’AUTOSTIMA CHE (NON) HOIN VIAGGIOMontreux: Babbo Natale vola sul lagoRUBRICHEMONDO PAPÀAMICI A 4 ZAMPELEGGERE INSIEMECURIOSITÀ IN PILLOLE
Bilingual ABC Divertimento e Apprendimento in Due LingueScopri i giocaoli Bilingual ABC di Chicco! Con facilità, i bambini familiarizzano con l’italiano e l’inglese, apprendendo le lingue in modo naturale e divertente.
EDITORIALENo, non stiamo parlando del villaggio di Babbo Natale, anche se il periodo natalizio è alle porte. Ci riferiamo invece a un interessante (quanto allarmante) articolo uscito qualche settimana fa sull’inserto “Specchio” de “La Stampa”, in cui si approfondisce il concetto di villaggio inteso come comunità di persone capaci di condividere e sostenersi a vicenda. Nel caso specico, la giornalista Simonetta Sciandivasci evidenzia la mancanza di una genitorialità condivisa: le famiglie paiono diventate loro stesse tribù, tali da escludere le altre, ritenute talvolta persino un pericolo, un assedio. L’inverno demograco italiano si lega anche a questa assenza di villaggio solidale, e a poco servono, in questo senso, i vari bonus famiglia. Il problema è che non esiste una “visione per i bambini”: lo si vede da come sono costruiti i parchi, le piazze e gli spazi pubblici, dai menu bimbi al ristorante (cotoletta sugerlata e patatine), dai programmi scolastici. Nel ringraziare la collega per gli importanti spunti di riessione (e nella speranza che almeno a Natale la solidarietà diventi un fatto assodato e quotidiano), ho pensato di proporre un breve excursus sulla situazione delle scuole in Italia, riprendendo una recente indagine ISTAT: lo trovate nella sezione Baby News. Per Spazio Cicogna, sono tanti i dubbi che una futura mamma deve affrontare: noi proviamo a rispondere ad alcuni in Gravidanza. Vero o falso?. Nella sezione Crescere Sani, un tema piuttosto inaspettato: è possibile, da neonati, vivere situazioni di stress? In Tutti a Tavola non mancheranno le ricette in vista delle feste, che magari potrebbero essere anche l’occasione, per il bebè, di sperimentare i primi assaggi (e parleremo anche di questo). In Vita da Baby troviamo la seconda parte dell’intervista alla pedagogista ed educatrice Roberta Cavallo: questa volta il tema è l’autostima. E visto che la ne dell’anno è anche sinonimo di vacanze, ecco qualche consiglio sulle mete ideali per le famiglie tra le pagine di In Viaggio: dalle sciate nei comprensori francesi di Haute-Maurienne Vanoise al mercatino di Natale di Montreux, in Svizzera.Inne, oltre alle rubriche Amici a 4 Zampe (pronti ad avere una renna in casa?) e Mondo Papà, per Leggere Insieme presenteremo La piccola violinista, albo illustrato di Jon Fosse, premio Nobel per la Letteratura 2023, rivolto ai piccoli lettori.Buon Natale.La direttriceLaura SciollaQuel villaggioche ormai manca3Bilingual ABC Divertimento e Apprendimento in Due LingueScopri i giocaoli Bilingual ABC di Chicco! Con facilità, i bambini familiarizzano con l’italiano e l’inglese, apprendendo le lingue in modo naturale e divertente.
Baby news Crescono i posti al nido? 12Sentirsi meno soli con i podcast 16 Spazio cicogna Gravidanza. Vero o falso? 20Ci mancava questa! 221, anzi 2 26Crescere sani Mamma, che ansietta! 32 Sono bello e profumato! 36Il sistema immunitario che verrà 40Tutti a tavola L’importanza dell’educazione alimentare 46 Se il buongiorno si vede dal mattino 50Verdure speciali 55Ricette di Natale 56Vita da babyL’autostima che (non) ho 60I giochi indoor 64Tutorial. La magica porta degli el 69In viaggioHaute Maurienne Vanoise. Che magia! 72Montreux: Babbo Natale vola sul lago 78RubricheMondo papà 87 Amici a 4 zampe 89Leggere insieme 91Curiosità in pillole 97
sommariosommarioBaby news Crescono i posti al nido? 12Sentirsi meno soli con i podcast 16 Spazio cicogna Gravidanza. Vero o falso? 20Ci mancava questa! 221, anzi 2 26Crescere sani Mamma, che ansietta! 32 Sono bello e profumato! 36Il sistema immunitario che verrà 40Tutti a tavola L’importanza dell’educazione alimentare 46 Se il buongiorno si vede dal mattino 50Verdure speciali 55Ricette di Natale 56Vita da babyL’autostima che (non) ho 60I giochi indoor 64Tutorial. La magica porta degli el 69In viaggioHaute Maurienne Vanoise. Che magia! 72Montreux: Babbo Natale vola sul lago 78RubricheMondo papà 87 Amici a 4 zampe 89Leggere insieme 91Curiosità in pillole 97
Fermenti latticiL. Reuteri5 HiMO COMPLEXContiene DHA* per lo sviluppo cerebraleVitamine A e C* peril sistema immunitarioVitamina D e Calcio* per le ossaÈ SORPRENDENTE COMEIL TUO BIMBO CRESCAIN UN BATTER D’OCCHIONUOVAFORMULANESTLÉ® NIDINA® OPTIPRO® 2 è un latte di proseguimento indicato per l’alimentazione del lattante a partire da 6 mesi di età nell'ambito di un’alimentazione diversicata, da iniziare secondo le indicazioni del Pediatra. Non deve essere utilizzato in sostituzione del latte materno nei primi 6 mesi di vita.**NESTLÉ® NIDINA® OPTIPRO® 2 contiene: - Vitamina D e Calcio che contribuiscono al normale sviluppo delle ossa. - Vitamine A e C che contribuiscono al normale funzionamento del sistema immunitario. - DHA che contribuisce al normale sviluppo cerebrale e delle capacità visive (eetto beneco 100 mg/giorno)AVVERTENZA IMPORTANTE: IL LATTE MATERNO È L’ALIMENTO IDEALE PER IL LATTANTE E IL BAMBINO.*come prescritto dalla legge per tutte le formule di proseguimentoPER SOSTENERE SIN DA OGGILA SUA CRESCITA E LESUE DIFESE IMMUNITARIE**2-3-4AW_979_24_NIDINA Iperbimbo doppia pagina 410x265.pdf 1 11/10/24 16:12
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MAGICOFACILEVELOCEl’idea in piùsul retro della confezionetrovi le sagome da ritagliareper riutilizzare le tue stoffe!accessorie librettodi istruzioniBaby Nurse Culla Baby Nurse Primo PassegginoBaby Nurse CarrozzinaScopri il mondo dellecucine SMOBY!CUCINA Bon Appetit:completa di 23 Accessori, percucinare come un vero chef!CUCINA LOFT:Design moderno e 32Accessori!
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La maternità surrogatadiventa reato universalebaby newsCon il sì denitivo del Senato (84 sì, 58 no e nessun astenuto), il 16 ottobre la maternità surrogata è diventata reato universale. In Italia la maternità surrogata è già vietata dalla L. 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita: la legge punisce (con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con una multa da 600.000 a un milione di euro) chiunque realizza, organizza o pubblicizza la gestazione per altri e il commercio di gameti o embrioni. Con questa nuova legge i cittadini italiani possono essere puniti anche se il contratto di maternità surrogata viene stipulato all’estero, pur in un Paese dove la pratica è considerata legale. L’approvazione del reato universale ha suscitato dibattiti e perplessità, tra sostenitori e critici che ne sottolineano vantaggi o rischi.ANORIS T2 i -SIZEcybex-online.comWOULD YOU BUY A CARWITHOUT AN AIRBAG?
Di recente, l’ISTAT ha pubblicato un report che fornisce un quadro completo del sistema di offerta dei nidi e dei servizi integrativi per la prima infanzia, a seguito di indagini svolte dallo stesso ISTAT all’inizio del 2023 e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si è soliti dire che in Italia è molto difcile, se non impossibile, accedere ai nidi pubblici. Se la realtà quoti-diana non è poi tanto lontana da queste “voci”, soprattutto per quanto riguarda alcune regioni, il report ci sorprende quando sottolinea che il rapporto tra posti disponibili e nume-ro di bambini residenti (tasso di co-pertura) nel 2023 è cresciuto. Il dato è il risultato di un effettivo incremento dell’offerta ma, in parte, anche della diminuzione dei potenziali fruitori a causa del calo della natalità. Un trend che non si può tralasciare nella denizione delle politiche per la famiglia. In questo contesto, resta da osservare che l’aumento dell’offerta riguarda in maggior misura i servizi a titolarità privata, che gradualmente hanno superato la dotazione dei posti disponibili nel settore pubblico.12baby newsPiù posti disponibili negli asili nido, grazie a un lieve aumento dell’oerta ma anche in conseguenza del minor tasso di natalità. Qual è la situazione in Italia rispetto agli obiettivi UE? E in relazione all’educazione per tutti?Crescono i posti al nido?di Carlotta Cordieri
13baby newsRegione per regione Un risultato positivo è che proprio il Mezzogiorno è l’area geograca che vede il maggiore incremento dei servizi per la prima infanzia, sebbene l’offerta risulti ancora limitata in rapporto alla domanda. Anche se l’Italia si avvicina sem-pre di più al parametro del 33% (obiettivo europeo ssato 14 anni fa) grazie al tasso di copertura complessivo offerto dagli asili nido (pari a 30 posti ogni 100 bambini), il Sud è invece ancora lontano da questo traguardo. Così, permango-no ampissimi divari territoriali fra Centro-Nord e Sud: l’Umbria è la prima regione italiana, e ha persino superato il nuovo target europeo del 45% (46,5 posti ogni 100 bambini residenti sotto i 3 anni); seguono Emilia Romagna, Valle D’Aosta e Toscana, rispettivamente con 43,1, 43 e 40,7 posti ogni 100 bambini, mentre Sicilia, Campania e Calabria restano al di sotto del 15%.Oggi si attendono però gli effetti degli investimenti del PNRR: il 55% dei fondi, infatti, è stato destinato ai comuni del Mezzogiorno e il 32% è diretto a territori con un basso livello di copertura (tra 0 e 16 posti ogni 100 bambini no a 2 anni di età). Un punto critico sarà assicurare che, grazie ai fondi, non solo aumentino i posti disponibili, ma si garantisca-no anche la sostenibilità e la qualità dei servizi, specialmente nelle aree che hanno registrato difcoltà nello sviluppare autonomamente un’offerta educativa per l’infanzia. Gli elevati costi di gestione, che non posso-no essere completamente trasferiti sulle famiglie attraverso l’aumento delle rette, pena l’esclusione di molti potenziali utenti, sono un tema che deve rimanere centrale nelle valuta-zioni future.Posti autorizzati nei nidi, nelle sezio-ni primavera e nei servizi integrativi pubblici e privati per 100 bambini di 0-2 anni. Anni educativi 2013/2014-2022/2023Fonte: ISTAT, indagine sui nidi e servi-zi integrativi per la prima infanziaSezioni primaveraNidi aziendaliNidiServizi integrativiTotale servizi
baby news14Nidi e denatalitàLa diffusa preoccupazione che il crollo della natalità rappresenti una criticità per il possibile sottoutilizzo delle strutture appena nanziate dal PNRR è infondata: nel 2022/2023, la domanda di posti è comunque au-mentata rispetto all’anno precedente e il tasso di posti autorizzati occupati è superiore al 90%. Non mancano poi le liste d’attesa: oltre la metà dei nidi non riesce ad accogliere tutti i bambini che fanno richiesta, quota che risulta in aumento rispetto al precedente anno educativo, indican-do una crescita della domanda più rapida rispetto all’aumento dei posti. Nel settore pubblico si parla di man-canza di posti per il 70% dei servizi presenti sul territorio nazionale.DiseguaglianzeNell’accesso ai servizi si rilevano forti asimmetrie e disuguaglianze socio-economiche. Mentre per i ceti sociali con più alto reddito il nostro Paese ha già raggiunto il nuovo parametro del 45% di frequenza, auspicato dall’UE per il 2030, le condizioni di svantaggio economico delle famiglie, la non occupazione di un genitore e la cittadinanza straniera sono associate a tassi di frequenza al nido molto inferiori, con livelli particolarmente bassi in caso di rischio di povertà o di esclu-sione sociale. Meno servizi pubblici sono presenti su un territorio, minore sarà anche la possibilità di accesso per le famiglie fragili: nascere in un nucleo familiare in cui entrambi i genitori lavorano offre maggiori probabilità di accedere al nido rispetto allo svantaggio economico della famiglia. L’obiettivo dovrebbe essere invece quello di valorizzare la funzione educativa dei servizi per la prima infanzia, andando quindi a privilegiare i bambini che cresco-no in contesti familiari più difcili. Si auspica che i piani regionali e nazionali di sviluppo del sistema portino a poco a poco a garantire qualità e accessibilità uniformi su tutto il territorio nazionale, e a ridurre le disuguaglianze.Variazione della copertura nei servizi educativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni, per regione geograca. Differenza in punti percentuali fra gli anni educativi 2013/2014 e 2022/2023Fonte: ISTAT, indagine sui nidi e servizi integrativi per la prima infanziaLa pelle è un organo vivo che cresce secondo un proprio ritmo fisiologico. Per ascoltarlo e proteggerlo al meglio, il Laboratorio di Fitocosmesi Funzionale Fiocchi di Riso ha realizzato preparati originali con formulazioni naturali dermoaffini, dedicati sia alla Dermo-igiene quotidiana che alla Dermo-cura, coadiuvanti in caso di irritazioni, infiammazioni e per il trattamento di specifiche zone cutanee. Ogni preparato rispetta e promuove le attività funzionali e fisiologiche della cute, mettendo al centro il benessere di tutti i tipi di pelle. Anche le più sensibili.Fiocchi di Riso. Dermocentrici per natura.
La pelle è un organo vivo che cresce secondo un proprio ritmo fisiologico. Per ascoltarlo e proteggerlo al meglio, il Laboratorio di Fitocosmesi Funzionale Fiocchi di Riso ha realizzato preparati originali con formulazioni naturali dermoaffini, dedicati sia alla Dermo-igiene quotidiana che alla Dermo-cura, coadiuvanti in caso di irritazioni, infiammazioni e per il trattamento di specifiche zone cutanee. Ogni preparato rispetta e promuove le attività funzionali e fisiologiche della cute, mettendo al centro il benessere di tutti i tipi di pelle. Anche le più sensibili.Fiocchi di Riso. Dermocentrici per natura.
Accessibili ovunque e in ogni momen-to, i podcast sono fedeli compagni delle giornate degli italiani. Nel 2023 sono state 16,4 milioni in Italia le persone che li hanno ascol-tati durante l’anno, un numero che cresce costantemente. L’ascoltatore di podcast “tipo” è giovane o giovanis-simo (le fasce d’età che li ascoltano di più sono infatti 18-24 e 25-34 anni), ma aumenta anche il numero di boomer che ne viene conquistato e trova il suo podcast preferito. Le proposte sono numerose e variegate, e non manca ovviamente tutto ciò che riguarda la sfera della maternità e della genitorialità. Si tratta di voci che raccontano cosa vuol dire essere madri e padri, le loro gioie, le loro difcoltà, i dubbi. A seconda dell’autore, la maternità e la genitorialità vengono raccontate e condivise da diversi punti di vista, e gli ascoltatori percepiscono così di non essere soli, cogliendo in quelle narrazioni occasioni per confrontarsi, sentirsi vicini e superare gli ostacoli.Cosa sono i podcast?Si tratta di le audio caricati sulle principali piattaforme specializza-te, che possono essere ascoltati da computer, tablet o smartphone, dove e quando si vuole. Di solito sono realizzati su più episodi e, oltre alla voce narrante, sono arricchiti da musiche ed eventuali interventi extra. Nei podcast che trattano specica-mente di maternità e genitorialità, spesso sono educatori, pedagogisti, giornalisti, psicologi e psichiatri a raccontare temi riguardanti la loro materia. Ci sono però anche podcast in cui sono i genitori a parlare della loro esperienza personale. In questo momento, tra i podcast più seguiti troviamo: Maternità e dintorni; Grembo, racconti di pancia, con gli schietti racconti di Anna Acquistapa-ce; Disciplina dolce, in cui l’edu-catrice Elena Cortinovis offre tanti consigli pratici; L’ora della mamma, di Natalia Levinte, basato sulla sua esperienza. Non mancano inoltre quelli per i papà, come Con voce di padre, un podcast originale di Radio 24. Tra i più impegnati, Save the Genitori, creato da Save The Children: 9 storie di mamme e papà e l’intervento di esperte di Save the Children, per offrire ai genitori spunti di riessione, consigli utili e qualche piccola strategia di “sopravvivenza”. 16baby newsGenitori e podcast: un rapporto che conferma come la nascita di un glio porti gioie, ma anche tanti dubbi. E allora si percepisce il bisogno di sentirsi parte di una comunitàSentirsi meno soli con i podcastdi Lucia Modici
Perché si muove?spazio cicognaIl feto inizia a muoversi di norma intorno alla 6a settimana di gestazione, ma è tra la 16a e la 20a settimana che la mamma inizia a sentirne i movimenti: prima il feto è talmente piccolo che calci e ca-priole non vengono percepiti. Domanda comune e comprensibile è: perché si muove? Gli esperti spie-gano che i movimenti servono a sviluppare correttamente la muscolatura, le ossa e le articolazioni. Si è visto che esiste una correlazione tra l’assenza di movimenti e patologie come la displasia dell’anca e l’artrogriposi, una forma di rigidità articolare. L’esperienza non è uguale per tutte le donne né per tutte le gravidanze, ma è sempre importante non trascurare eventuali cambiamenti o interruzioni percepiti nei movimenti fetali.
SPAZIO CICOGNA202 persone, doppie porzioniFALSO Anche se le nonne tendono a ripe-terlo, mangiare per 2 in gravidanza è un’abitudine assolutamente errata. Maggiori calorie signicano aumen-to di peso per la futura mamma, il che comporta il rischio di sviluppare patologie come il diabete gesta-zionale o l’ipertensione. Meglio rivolgersi a un ginecologo e a un nutrizionista, che sapranno consiglia-re quantità e tipologie di alimenti, anche in base al trimestre.Tinte e smalti vanno evitatiFALSOA differenza di qualche decennio fa, oggi in commercio sono sempre più diffusi prodotti per la tinta dei capelli senza ammoniaca, ideali per le donne incinte. Meglio però assicurarsi circa la qualità di queste tinte presso il proprio parrucchiere. Per gli smalti, invece, nes-suna controindicazione, se non quella di toglierli prima di entrare in sala parto, visto che potrebbero modicare i parametri del saturimetro, che serve per misurare i livelli di ossigeno nel sangue.Quanti dubbi per una futura mamma durante i 9 mesi di dolce attesa. Qui troverete alcune domande, e le risposte, sui temi spesso oggetto delle cosiddette leggende metropolitane. Dove sta la verità?GravidanzaVero o falso?di Carlotta Cordieri
SPAZIO CICOGNA21Fumare fa maleSu questo argomento non ci sono dubbi. Fumare fa male: non solo quando a fumare è la futura mamma, ma anche qualora venga sottoposta a fumo passivo. Un dato che spesso non si conosce è che il fumatore continua a emettere micropolveri anche quando ha nito di fumare. Quindi, dopo aver spento la sigaretta, i fumatori dovrebbero aspettare qualche minuto prima di entrare in casa, e poi subito cambiarsi gli abiti. Il fumo aumenta il battito cardiaco, un impatto che potrebbe essere deleterio per il feto che sta ultimando la sua crescita.I gatti vanno evitatiFALSO Le donne che risultano negative alla toxoplasmosi devono certamente fare attenzione ai gatti, perché potrebbero essere portatori della ma-lattia. Ma questo non signica do-verli allontanare da casa! Il consiglio è semplicemente di lavarsi sempre bene le mani dopo ogni contatto e di evitare di pulire la lettiera.È indierente bere acqua naturale o gasataPARZIALMENTE VEROL’idratazione è una componente fondamentale del benessere di una persona durante tutta la vita, ancor più in momenti delicati come la gravidanza. La scelta tra acqua natu-rale o frizzante, però, dipende dal gusto personale. Di certo, per alcune donne l’eccessiva presenza di gas nello stomaco può portare fastidi, ma è soggettivo.Caè e cioccolato, meglio ridurre le dosiVEROPer alcune donne sarà davvero un sacricio, ma gli esperti consigliano di ridurre caffè e cioccolato, non tanto per via della caffeina, che po-trebbe compromettere il riposo, masoprattutto perché entrambi gli alimenti contengono metilxantina, sostanza stimolante che agisce sul sistema nervoso centrale e potrebbe inuire sulla capacità di assorbimen-to del ferro.Igiene corretta, minor rischio di infezioniVEROSembra un suggerimento scontato, ma non sempre lo è. Lavare frequen-temente le mani riduce il rischio di contrarre infezioni, come il citome-galovirus. Se si lavora con bambini piccoli o si hanno altri gli al di sotto dei 4 anni, è meglio prevenire il contagio con un’igiene corretta o indossando i guanti.
SPAZIO CICOGNA«Mal di schiena, bruciori di stomaco, spossatezza, gambe gone, nau-sea e vomito. Tanto mi aspettavo in gravidanza. Ma la diarrea... proprio no!». È quanto una futura mamma po-trebbe pensare nel momento in cui si trova ad affrontare fastidiosi episodi di diarrea. Ma fanno davvero parte di quei cambiamenti che il corpo di una donna subisce durante i 9 mesi della dolce attesa? In realtà, il più delle volte, la risposta è negati-va. La diarrea, intesa clinicamente come emissione di feci acquose, semiformate o liquide più volte nella giornata, o comunque con frequenza maggiore rispetto a quella abituale, è spesso sintomo di una patologia che non è legata alla gravidanza. Tra le cause che possono portare a episodi di diarrea, e che non sono connesse allo stato interessante, troviamo: infezioni virali, come rotavirus, norovirus o gastroenterite virale; infezioni batteriche, come Salmo- nella o Escherichia coli; parassiti intestinali; avvelenamento da cibo; effetti collaterali dei farmaci.22Episodi di diarrea in gravidanza non devono destare troppa preoccupazione. Di solito, sono il sintomo di altri malesseri. Approfondiamo il temaCi mancava questa!di Lucia Modici
SPAZIO CICOGNA23La causa potrebbe poi essere da rintracciare in condizioni o patologie che si stanno protraendo da tempo e che, magari, no a quel momento non avevano dato alcuna sintomatologia, come un’intolleranza alimentare, la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo di Crohn, la celiachia o la co-lite ulcerosa. Come sappiamo, però, la maternità può incidere fortemente sull’equilibrio del corpo, soprattutto in alcuni soggetti più sensibili ai cambia-menti. Accade così che la diarrea si manifesti a seguito di: cambiamenti ormonali: gli ormoni sono spesso causa di un rallenta- mento del sistema digestivo, che può portare alla stitichezza, o di un acceleramanto, che può provo- care diarrea, soprattutto nel primo trimestre; vitamine prenatali: l’assunzione di vitamine prenatali (come ferro o acido folico) è consigliata per mamma e bambino, ma può irrita- re lo stomaco e causare diarrea; nuove sensibilità alimentari: du- rante la gravidanza la sensibilità alimentare potrebbe aumentare. Alimenti che prima erano tollerati bene ora possono causare gas nell’intestino, mal di stomaco o diarrea; cambiamenti nelle abitudini ali- mentari: quando inizia la gravi- danza, alcune donne modicano la loro alimentazione e questo può avere come conseguenza una maggiore sensibilizzazione dello stomaco, con conseguente diar- rea. In genere, il problema si risol- ve da solo in poco tempo.Al contrario:la costipazioneUn sintomo molto frequente durante la gravidanza è la costipazione, la dicoltà, cioè, a produrre feci. La condizione è legata allo stravolgimento ormonale che caratterizza questo periodo, oltre a un possibile aumento di peso e all’intestino che viene compresso dall’utero che si sta ingrandendo. Tutti cambiamenti che possono farsi sentire a livello intestinale e portare a una stipsi fastidiosa. Assumere liquidi e cibi ricchi di bre e camminare frequentemente sono aiuti preziosi per contrastarla.
SPAZIO CICOGNA24Il vomitoSempre collegato all’apparato digestivo e intestinale, il vomito è un “classico” della gravidan-za. In particolare nel primo trimestre, nausea e vomito sono considerati quasi siologici: ben l’80% delle donne in dolce attesa ne soffre. Di solito il malessere compare alla 4a-5a settimana e scompare dopo la 9a. Per alleviarlo è consigliato fare pasti leggeri ma frequenti, masticare a lungo, bere in abbondanza, sorseggiare tisane allo zenzero. Quando però il vomito diventa ipere-mesi gravidica, cioè quando il vomito si protrae per settimane e aumenta di frequenza, con conse-guente rischio di disidratazione, spossatezza ed eccessiva perdita di peso, allora diventa necessario rivolgersi al medico in modo da intervenire e assicurare al proprio organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. In alcuni casi potrebbe rendersi necessario anche un breve ricovero ospedaliero per ristabilire l’organismo.Deve essere comunque chiaro che la diarrea in gravidanza non è di per sé pericolosa. Se tuttavia persiste per più di 2 giorni, è meglio rivolgersi al medico, per individuare le cause e porre rimedio.Il consiglio base è comunque quello di bere molti liquidi, per prevenire la disidratazione e, dietro prescrizio-ne, assumere probiotici per aiutare l’intestino nella sua regolarità.Quando è invece opportuno reagire con tempestività e rivolgersi al proprio ginecologo? Se si percepiscono contrazioni o si sente dolore nel basso ventre; se si riesce a sentire il bambino con difcoltà; se ci sono segni di disidra-tazione, come bocca secca, sensa-zione di stordimento, vertigini, mal di testa, necessità di urinare meno spesso, urina dal forte odore e/o di colore giallo molto scuro o arancione; se si manifestano altri sintomi, come febbre o vomito; se si nota sangue nelle feci o se la diarrea peggiora col passare dei giorni.
SPAZIO CICOGNA26Alcuni genitori potrebbero aspet-tarselo (per familiarità genetica), per altri invece è una vera sorpresa quando scoprono che la dolce atte-sa è di 2 bambini, anziché 1. Esistono 2 tipologie principali di gravidanza gemellare: dizigotica o bicoriale, quando ogni bambino ha la propria pla- centa e il proprio sacco amniotico, condizione che si verica quando 2 ovuli separati sono stati fecon- dati da 2 spermatozoi diversi. In questo caso, nascono gemelli non identici; monozigotica o monocoriale, se i bambini condividono la stessa pla- centa, sebbene il sacco amniotico e il cordone siano in genere sepa- rati. In questo caso, l’ovulo è stato fecondato da 1 spermatozoo, per poi dividersi in 2 zigoti: i gemel- li saranno identici e dello stesso sesso. Solo raramente condividono anche il sacco amniotico. L’ecograa del primo trimestre serve a vericare se la gravidanza è in Che emozione scoprire che non c’è solo 1 cuoricino che batte, ma 2! Tanta emozione, ma anche qualche timore e qualche dubbio su come si debba arontare una gravidanza gemellare1, anzi 2di Carlotta Cordieri
SPAZIO CICOGNA27evoluzione regolare e a rilevare la corionicità, ovvero il numero di pla-cente (bicoriale o monocoriale), e il numero di sacchi presenti (gravidan-za biamniotica o monoamniotica). In tale occasione è possibile inoltre informarsi sui test di screening per le anomalie cromosomiche suggeriti in presenza di gravidanza gemellare e si possono programmare i successivi controlli. Di solito, infatti, si eseguono controlli ecograci ogni 2 settima-ne a partire dalla 16a settimana di gravidanza, se la gravidanza è monocoriale, e ogni 4 settimane a partire dalla 20a settimana, in caso di gemelli bicoriali.Una curiosità: una gravidanza ge-mellare potrebbe essere individuata già intorno alla 5a-6a settimana perché, al posto di una sola camera gestazionale, con dentro un em-brione e il sacco vitellino, nel caso di gemelli si vedrebbero 2 camere gestazionali e, nell’eventualità di gravidanza dizigotica o monocoriale biamniotica, 2 embrioni. D’altra par-te, però, si sconsiglia un’ecograa precoce, dato che tra la 6a e la 12a settimana di gravidanza il 21-30% delle gravidanze gemellari si trasfor-ma in singole. Il risultato, pertanto, potrebbe non essere denitivo.La sindrome da trasfusione feto-fetaleSi tratta di una condizione che riguarda circa il 10-15% delle gravidanze gemellari monocoriali, quelle, cioè, in cui i feti condividono la stessa placenta. Questa sindrome si verica quando il sangue, dal sacco amniotico di un gemello, chiamato “donatore”, passa a quello dell’altro gemello, il “ricevente”, in quantità eccessiva, creando uno squilibrio nella circolazione e nella quantità di liquido amniotico per ogni bambino. Se non si interviene con tempestività, si rischia la perdita di uno o di entrambi i gemelli o lo sviluppo di lesioni cerebrali nel gemello sopravvissuto.
SPAZIO CICOGNA28Quali sono i rischi materni in una gravidanza gemellare?In generale, i disturbi comuni della gravidanza potrebbero essere più accentuati in presenza di 2 gemel-li: nausea, bruciore di stomaco, lombalgie, a seguito del peso più “ingombrante” dei cambiamenti ormonali. Ma è quando si parla di rischi che bisogna drizzare le antenne. È infatti provato che le gravidanze gemellari mostrano rischi maggiori rispetto a una gravidanza singola: ad esempio, parto pretermine, ipertensione, diabete gestazionale, disturbi della crescita intrauterina (e quindi basso peso alla nascita) o malformazioni dei feti. La gravidanza gemellare monocoriale presenta ulteriori rischi specici rispetto a quella bicoriale, ragion per cui deve essere monito-rata con continuità. Parliamo della sindrome da trasfusione feto-fetale (cfr. box) o di problemi di crescita in utero. Inoltre, considerata l’aumenta-ta incidenza di cardiopatie conge-nite in questo tipo di gravidanze, è indicata l’esecuzione di un’ecocar-diograa fetale. In caso di compli-canze è consigliato recarsi presso un centro dedicato alle gravidanze gemellari, dove è possibile ricevere una valutazione specialistica della gravidanza. Il parto di 2 gemelliNella maggior parte delle gravidanze gemellari, il parto avviene prima del termine previsto, anche se non programmato. In base alla settimana in cui si manifesta il travaglio, la futura mamma e il ginecologo esperto in gravidanze gemellari valutano se procedere con un parto spontaneo o ricorrere al cesareo. Se le condizioni sono ottimali, il parto naturale è infatti possibile, a patto che il primo gemello sia posizionato correttamente, ossia in presentazione cefalica, con la testa rivolta verso il basso. Tuttavia, anche se il travaglio inizia spontaneamente, non si esclude di dover ricorrere al taglio cesareo nel corso del parto, soprattutto per facilitare la nascita del secondo bambino.
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La sindrome del bambino scossocrescere saniBSB è l’acronimo di “Shaken Baby Syndrome”, grave forma di maltrattamento sico in cui i bam-bini, generalmente sotto i 2 anni di vita, vengono scossi violentemente. Questo abuso può avvenire in risposta al loro pianto inconsolabile da parte del cargiver. Il picco di incidenza della SBS avviene tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, fase in cui il lattante piange di più. I muscoli del collo del bambino sono ancora troppo deboli per sopportare il trauma, la testa è troppo pesante rispetto al corpo e la struttura ossea del cranio è ancora fragile, non in grado di difendere la consistenza gelatinosa del cervello. Le conseguenze possono essere gravi, no a comportare addirittura il coma o la morte. Tra gli effetti della sindrome ci sono vomito, letargia, inappetenza, irritabilità, difcoltà di suzioneo deglutizione, cattiva postura, mancato controllo del capo.
crescere saniSempre più studi dimostrano quanto il benessere psicosico materno incida sullo sviluppo generale del feto. Qualsiasi fattore negativo può portare alterazioni nel neurosvilup-po del bambino, con conseguenze di tipo cognitivo, peso inferiore alla norma o mancanza di ossige-nazione della placenta. A partire dalla 7a settimana di gravidanza, gli stimoli ambientali afnano lo sviluppo sensoriale: già nella pancia il feto sente, percepisce, si forma; nell’ultimo trimestre di gestazione si dice che sia in grado di piangere. Il corpo rilascia gli ormoni dello stress, come il cortisolo e l’adrenalina, che possono attraversare la placenta e raggiungere il feto: l’esposizione prolungata a livelli elevati di tali ormoni può addirittura compromet-tere lo sviluppo del sistema nervoso, la crescita sica e predisporre il feto a problematiche comportamentali 32Già nella pancia il bambino avverte lo stress della futura mamma, e così accade al neonato, sensibile agli stimoli sici ed emotivi che lo circondano. Per questo è importante creare attorno a lui un ambiente sicuro e sereno Mammache ansietta!di Gloria Cardano
crescere sanicome ansia, difcoltà di concentra-zione e disturbi dell’umore anche nella vita postnatale.Esistono tecniche di rilassamento, come la meditazione e lo yoga, che anche durante la gravidanza possono arginare fenomeni avversi: depressione, ansia, pandemia da COVID-19, terremoti, lutti, proble-mi economici e altre componenti negative, che hanno condizionato e condizionano le mamme in attesa e, probabilmente, i futuri bambini. Anche il bambino appena nato è estremamente sensibile agli stimoli esterni, come la luce, i rumori, le temperature eccessive. Ogni evento (fame, sonno, posizioni scomo-de, dolori più o meno intensi), o cambiamento, come la separazione dalla madre o la percezione del suo cattivo umore, possono essere fonte di ansia. Se i genitori sono tesi e nervosi, il neonato lo avverte e può diventare insicuro. Un neonato stressato piange molto, manifesta difcoltà a dormire ed è irrequieto. Possiamo aiutarlo con il massaggio infantile, il contatto pelle a pelle e tenendolo in brac-cio. Questi momenti favoriscono il rilascio di endorne e costruiscono una base solida di ducia e affetto tra genitore e bambino. Anche il tessuto sociale intorno alla famiglia è fondamentale; ci sono tanti casi di depressione post partum considerati “eventi normali e diffusi”: in realtà, andrebbero diagnosticati attenta-mente, come qualsiasi eventuale altra problematica sica dopo il parto. Fin dalla nascita è importante rispondere ai segnali del piccolo con empatia e pazienza, creando attorno a lui un ambiente sicuro e tranquillo, curandone l’alimen-tazione e il sonno e cercando di evitare qualunque possibile fonte di agitazione. 33Il feto mette in atto strategie di compensazione per difendersi: se l’umore materno è depresso, lui aumenta l’attività in utero, se invece è ansioso, la sua attività diminuisce. Cambiamenti ambientali: luoghi diversi e conoscenza di persone nuove possono creare confusione e disagio. Routine interrotta: cambiamenti nei tempi della pappa o del sonno possono generare ansia. La routine è il porto sicuro per un neonato. Interazione sociale: non tutti i neonati rispondono bene all’incontro con nuove persone e l’eccessiva stimolazione sociale può risultare opprimente. Problemi sici: dolori causati da coliche, dentizione o malattie possono aumentare lo stress.Condizioni di stress per un neonato
Poi il bambino cresce e sul suo equilibrio psicologico incideranno maggiormente i fattori ambientali. Ma il malessere subìto nell’infanzia è un ponte che si attraversa no all’età adulta, e che la condiziona. Ci riesce difcile accostare questa oscura parola, “stress”, a bambini di tenera età, ma la vita frenetica che oggi si conduce quotidiana-mente ci offre valide spiegazioni: la scuola, lo sport, tutte le attività che ai piccoli fanno così bene, la pressione dei media sono anche un fardello sico e mentale non facile da sostenere. Un bambino teso è sicuramente sotto pressione. La società aumenta le aspettative verso l’adulto, ma il bambino non è esente dal meccani-smo, e capta la pressione com-petitiva. A generare stress sono la fatica di crescere, gli oneri quotidia-ni, le richieste da parte di coetanei e adulti, il bisogno di approva-zione, le competizioni affettive, il senso di inadeguatezza di fronte a certe situazioni. Gli stimoli mentali e le interazioni diventano così non solo fattori preziosi nella formazione mentale e globale del bambino, ma anche fonte di stress.Ho accompagnato mio glio all’asilo e una sua compagna, indicandosi il petto, ha detto con gli occhi lucidi :«maestra, oggi ho l’ansietta». Un’ansietta che non risparmia ai bambini stressati certi sintomi: irrequietezza, tensione mu-scolare (che può tradursi in espres-sioni siche come mal di pancia o mal di testa), apatia, poco o troppo sonno, disturbi dell’appetito (poco o insaziabile). Compito della famiglia e della scuola è arginare questo stress: i genitori dovrebbero prendersi maggior cura di sé stessi, senza proiettare preoccupazioni o ansia sul piccolo. Oggi c’è poco tempo per dedicare ai gli le attenzioni giuste, ma i bambini hanno bisogno di essere ascoltati per comunicare le loro per-plessità, le piccole paure e i bisogni insoddisfatti. L’importante è smussare e allegge-rire le tensioni, che hanno bisogno di incanalarsi in emozioni positive: una maggiore serenità dell’ambien-te familiare aiuta il bambino a sca-ricare tutte le tensioni giornaliere, le attività, i bisogni dell’adulto e le aspettative che è costretto a tenersi dentro come materiale ingombrante.Come l’adulto, che dopo una gior-nata difcile si stende sul divano a leggere o ad ascoltare musica, il bambino ha bisogno di scaricare e ricaricare le pile per funzionare ancora e bene. L’attività sica, la musica, il disegno, l’aria aperta sono ottimi antistress, ma è utile incoraggiare il bambino, fargli ca-pire che non può fare sempre tutto bene e sottolineare i suoi potenziali positivi. Valorizzare il bambino, fargli sentire quanto è unico e meraviglioso. L’aiuto più grande è l’esempio di chi gli vuole bene: una specie di specchio in cui il bambi-no si guarda, si piace, si approva.34crescere sani
36crescere saniLa pulizia del corpo, se trasformata in routine n da piccolissimi, aiuta nell’orientamento, nell’organiz-zazione delle giornate e diventa un esempio di concentrazione sul proprio benessere, con calma, senza distrazioni, in un ambiente accogliente.Il neonato non ha bisogno del bagnetto perché è sporco – non gat-tona e non mangia ancora da solo – ma per creare un’abitudine sana. Tra il sonno e la pappa, possiamo pensare a un momento rilassante in acqua, evitando saponi, creme e bagnoschiuma che, nei primi mesi di vita, non sono necessari. L’ideale è un detergente privo di sostan-ze allergizzanti, come tensioattivi schiumogeni, derivati del petrolio e profumi, che possono seccare o irri-tare la pelle. In alternativa si usa una pezza di stoffa morbida imbevuta di qualche goccia di olio di oliva o di mandorla (lo stesso utilizzato per la pelle del pancione e del seno in gravidanza). Evitare l’applicazione eccessiva di creme e talchi, che occludono i pori. Per i capelli non serve lo shampoo: basterà del sapo-ne delicato, anche solido, con cui massaggiare la testolina, da asciu-gare con un asciugamano morbido. L’igiene del bambino non è solo cura del suo corpo, ma anche un momento intimo e di connessione con mamma e papàSono bello e profumato!di Gloria Cardano
Se il piccolo ha la crosta lattea, dopo la detersione utilizzare l’olio di calendula, per sciogliere il sebo e ammorbidire le squame.La temperatura ambientale deve essere di circa 25 °C, per evitare brusche escursioni termiche, e l’acqua tiepida (37 °C); eventual-mente, si può aggiungere all’acqua un cucchiaio di amido di riso o di mais, ma senza stronare la pelle del piccolo, che si difende da agenti atmosferici e microbi grazie a uno strato idrolipidico composto da grasso e acqua, che mantiene la giusta idratazione. In presenza di una pelle atipica o di malattie cuta-nee, invece, saranno il dermatologo o il pediatra a prescrivere la terapia specica. Fare o non fare il bagnetto al neonato con il cordone ombelicale? Una scuola di pensiero sostiene di aspettare che il moncone cada da solo, di non bagnarlo e di coprir-lo anzi con una garza sterile, da cambiare una o due volte al giorno. L’altra scuola promuove il bagnetto anche con il cordone ombelicale ancora attaccato, specicando che è sufciente l’accortezza di asciugarlo bene. Una strategia per il bagnetto ai neonati che piangono molto è la pratica del baby wrap-ping: avvolgere il bambino in un lenzuolo o in una coperta calda e immergerlo nell’acqua, per ricreare l’ambiente uterino, caldo e ovattato. Togliendo l’asciugamano con deli-catezza, il piccolo non soffrirà per il cambio di ambiente.L’igiene delle parti intime dipende dalla scelta dei pannolini: lavabili o usa e getta. I primi sono ecologici e più delicati sulla pelle, grazie al contatto col cotone; gli altri, più comodi e veloci da usare, sono invece sintetici, anche se la loro texture è migliorata negli anni. Si sconsiglia di lavare il bambino col sapone dopo ogni cambio, perché la pipì non contiene grassi: basterà l’acqua, per non togliere alla pelle il suo strato di grasso difensivo ed evitare che il sederino diventi rosso. 37crescere saniIl consumatore è sempre più informato sulla composizione del prodotto che utilizza. L’INCI (denominazione internazionale) è un vero aiuto in questo senso e fornisce un elenco di ingredienti presenti nei prodotti cosmetici, dalla più alta alla più bassa quantità utilizzata.Prima massaggiare la testa, poi il viso, il corpo e i genitali. Un messaggio per i genitori dei maschietti: non toccare il pene, ogni manovra è dannosa per il prepuzio e può comportare il rischio di lesioni della cute. Con le bambine, invece, è importante lavare i genitali partendo dalla zona anteriore e pro-cedendo verso il sederino, per evitare la contaminazione dei genitali con le feci, veicolo di infezioni.Come lavare il neonato
Pulire le gengive ai neonati pone le basi per una corretta igiene orale, prima che spuntino i dentini da lat-te. Basterà avvolgere intorno al dito una garza sterile asciutta o inumidi-ta con acqua minerale e procedere alla pulizia attraverso un piacevole massaggio di gengive e mucose. Le unghie dei neonati crescono velocemente, ma sono così piccole, morbide e sottili che spaventa l’i-dea di avvicinarsi con una forbice, anche se dalla punta arrotondata, naturalmente. Non ci sono però controindicazioni per effettuare il taglio delle unghie (arrotondato per le dita delle mani e dritto per le unghie dei piedini), tanto più che spesso i neonati, non control-lando i movimenti, si grafano da soli. Probabilmente il bambino non gradirà il gesto, così meglio agire mentre dorme o quando è distratto da un nostro complice. Se non vi sentite di usare le forbici, l’alterna-tiva è la lima in cartone, che gratta e non taglia. L’importante è non ricorrere a strumenti che utilizzano gli adulti, perché pericolosi. Evitare soluzioni siologiche per il lavaggio di occhietti e nasino, se non strettamente necessario: raramente i neonati sono raffreddati e, in presenza di crosticine sugli occhi, basterà una garza imbevuta in acqua. Inne, l’ambiente domestico: pulito ma senza eccessi, perché la steri-lizzazione assoluta è impossibile e noi genitori non siamo in grado di evitare al nostro piccolo microbi e contaminazioni. Biberon e tettarelle devono essere puliti, più che steriliz-zati come nei nidi degli ospedali, dove risiede una quantità illimitata di microbi.L’importante è eliminare lo sporco più evidente, che contiene batteri pericolosi giunti a casa attraverso le scarpe o le mani sporche. Gli altri batteri sono quelli con cui i bambini convivono dalla nascita (microbi buoni), presenti sulla pelle e sulle superci mucose, e per i quali hanno già ricevuto gli anticorpi attraverso la placenta. Essi aumentano nell’organismo, producono vitamine, favoriscono la produzione e l’assorbimento di nutrienti e ci difendono come fanno i veri amici.38L’utilizzo consapevole del sapone La quantità di detergente utilizzato dipende dalla consistenza e dalla potenza: il sapone di Marsiglia dovrà essere usato in piccole dosi, i cosiddetti “saponi non saponi” o detergenti delicati sono più leggeri e si può abbondare di più. crescere sani
crescere saniRiti scaramantici, mantra, indagine ufciosa su contagi da parte di pre-sunti “untori”, evitamento di luoghi affollati… Il tutto supportato da inte-gratori alimentari, vitamine, fermenti lattici. I genitori le provano tutte per prepararsi dignitosamente all’incom-bere dell’inverno, ma questo non sem-pre basta. Il bambino, per crescere, ha bisogno di sviluppare il sistema immunitario, inizialmente immaturo. Ci vogliono tempo e pazienza e nel frattempo, per mantenere l’equilibrio mentale, i genitori si afderanno al pediatra di ducia, pronto nelle emergenze a sciogliere inniti dubbi, soprattutto nei primi anni. L’insorgere della prima inuenza metterà mam-ma e papà in allerta, anche solo per il dosaggio e le modalità di sommini-strazione dell’antipiretico.40L’arrivo dell’inverno porta con sé una serie di preoccupazioni legate alla salute, amplicate dai neogenitori ancora inesperti. Ma niente panico: l’immunizzazione è una tappa obbligata. Ecco qualche consiglioIl sistema immunitario che verrà di Gloria Cardano
Ci sarà un periodo, la cosiddetta immunizzazione, in cui gli episodi inuenzali saranno più ricorrenti: alcuni bambini lo affrontano prima, altri dopo. I piccoli che vanno al nido probabilmente affronteranno questa fase insieme a quelli che, pur stando a casa, hanno fratelli e sorelle che vanno a scuola. Il sistema immunitario dei bambini che frequentano la comunità sco-lastica si rinforza, ma non al punto da preservarli dalle inuenze. Nidi e asili sono luoghi chiusi in cui i virus si propagano maggior-mente. Meglio infatti le giornate all’aria aperta, in giardino o in cortile, l’aria frizzantina non sarà causa di malanni. E se pensate che esista un modo per evitare il periodo delle inuenze frequenti, purtroppo vi sbagliate: inutile preservare il bambino a ogni costo e da qualsiasi tipo di contesto sociale, perché l’immunizzazione è una tappa obbligata. Se vi può tranquillizzare, questo passaggio vi aiuterà in futuro ad affrontare le inuenze con maggiore serenità e con una preparazione “atletica” impeccabile. Lo sviluppo del sistema immunita-rio comprende una rete di cellule speciali, proteine, tessuti e organi linfoidi che lavorano insieme per difendere l’organismo da agenti patogeni come batteri, virus e funghi. Molti fattori dipendono dalla genetica, dall’interazione con l’ambiente e dalle stimolazioni antigieniche a cui il bambino è sot-toposto. I piccoli possiedono per natura alcune difese innate, come la barriera cutanea e i linfociti T e B, che non sono comunque del tutto sviluppati. 41crescere saniL’ambiente in cui cresce un neonatoL’esposizione a vari ambienti, persone e microbi può stimolare il sistema immunitario ad adattarsi e a diventare più resiliente. Tutto dev’essere in equilibrio, perché, se da una parte troppi germi possono causare malattie, dall’altra un ambiente sterile potrebbe impedire uno sviluppo corretto del sistema immunitario.
Nei primi mesi di vita si sviluppano anticorpi specici la cui maturazio-ne avviene gradualmente ed è più potente e mirata. Questa immunità permette di creare la memoria immunologica: ogni volta che il bambino si ammala a causa di un microbo, il sistema immunitario lavora per eliminarlo e memoriz-zerà come combatterlo se dovesse ripresentarsi in futuro. Nel frattempo, gli anticorpi materni, trasmessi attraverso la placenta in gravidan-za e la nutrizione al seno dopo la nascita, forniscono una protezione temporanea fondamentale. Il latte materno, ricco di anticorpi come IgA, contiene probiotici e prebiotici che favoriscono la crescita di batteri cosiddetti “buoni” nell’intestino.Se non ci sono situazioni speciche compromettenti per lo sviluppo im-munitario (come infezioni, particolari condizioni mediche o nascita prema-tura, che non permette di acquisire per tempo gli anticorpi materni), il sistema immunitario del bambino: è capace di produrre naturalmen- te anticorpi in risposta alle infezio- ni, entro il primo anno di età; migliora verso i 3 anni; raggiunge la piena maturazione verso i 5-6 anni, quando le infe- zioni esterne dovrebbero risultare meno pericolose. I genitori possono contribuire signi-cativamente a migliorare la salute dei propri gli, a breve e lungo termine, con: l’adempimento della program- mazione vaccinale, dopo i 3 mesi dalla nascita; ritmi di vita regolare; l’esposizione a un ambiente varie- gato; un attento supporto nutrizionale. Con lo svezzamento, il sistema immunitario impara a riconoscere e tollerare diversi alimenti, riducendo il rischio di allergie alimentari.Molti neogenitori si sentiranno impreparati ad affrontare la stagione invernale, che spaventa per forme virali, batteriche ecc. Ma non servirà a molto farsi prendere dall’ansia davanti al telegiornale, che annun-cia epidemie e inuenze sempre più allarmanti. E non potrete contare sull’uso di integratori alimentari, perché il neonato si nutre solo di latte materno o in formula. Piuttosto, copritelo secondo le temperature: non servirà vestirlo troppo se non fa molto freddo (nonostante sia inverno!) ma, durante le vacanze di Natale, evitate luoghi con tempera-ture estremamente rigide o troppo affollati, come centri commerciali, autobus… Oltre a tenersi informati, bisognerebbe anche condare nel buon senso e nella responsabilità collettiva.42crescere saniSecondo uno studio della Cornell Uni-versity, pubblicato su “Science Immuno-logy”, i bambini usano il sistema immunitario in modo diverso dagli adulti, ma comunque efciente. La ricerca mostra che i globuli bianchi dei neonati superano addirittura quel-li degli adulti nel contrastare nu-merose infezioni: essi, infatti, sono impegnati a proteggere rapidamente l’immunità innata da microrganismi che il corpo non ha mai incontrato pri-ma. Negli adulti, invece, i globuli bianchi hanno già in memoria la maggior parte dei patogeni e per questo motivo agiscono diversamente. Alcune ricerche sostengono che…
PRIMA INFANZIA
LAB 03 bco-biscotto_Nascere Mamma 11.24 (195x276+5).pdf 1 14/10/24 13:39
Che storia, a tavola!tutti a tavolaIl broccolo verde, il basilico profumato, gli gnocchi morbidi, il mandarino gustoso: dare indica-zioni obiettive sui cibi presentati a tavola è un valido modo per non anticipare il nostro parere personale. Frasi come «questo fa bene», «quello fa male», «il pomodoro è acido», se dette dai genitori, possono favorire nel bambino un’alimentazione selettiva: senza le nostre valutazioni, i piccoli sviluppano invece più spontaneamente la propria curiosità alimentare e i propri gusti. A tavola, meglio chiacchierare tutti insieme, raccontarsi com’è andata la giornata, quali sono state le cose belle e quelle meno belle. E se parliamo di quello che abbiamo nel piatto, meglio parlarne in modo descrittivo, per aumentare la ricchezza lessicale del piccolo. LAB 03 bco-biscotto_Nascere Mamma 11.24 (195x276+5).pdf 1 14/10/24 13:39
tutti a tavolaNegli anni l’innovazione ha cam-biato la cultura alimentare e lo stile di vita delle famiglie. Le abitudini alimentari del primo Novecento e di parte del secondo, legate principal-mente al settore agricolo (con ingre-dienti poveri, farine non rafnate, verdure al posto della carne), sono drasticamente cambiate negli anni Settanta, con l’introduzione massic-cia di ingredienti già processati. Gli alimenti contenenti questi elementi risultano molto saporiti grazie a gras-si e additivi, sono poveri di bre, tanto salati o tanto dolci (merendine, patatine, bevande zuccherate…). Un ingrediente simbolo di questo cambiamento è il dado: la famosa minestrina della nonna ha creato un’abitudine impossibile da rim-piazzare, rappresenta in ogni casa italiana l’infanzia di tutti i bambini ed è un’abitudine talmente stabile da ritagliarsi uno spazio nei menù dei ristoranti. Merendine, patatine, dadi e compagnia bella sono radicati nella nostra quotidianità, per questo è stato necessario introdurli adegua-tamente nella dieta, nel rispetto della nostra salute.46Come cambia l’educazione alimentaredi Gloria CardanoNegli anni i fattori sociali, culturali ed economici hanno cambiato le abitudini alimentari anche dei più piccoli. Scopriamocome tra diverse tipologie di prodotti, nuovi sapori e prassi che si riconfermano
tutti a tavola47È cambiata la prospettiva da parte sia del produttore, più attento alla provenienza delle materie prime (bio, a km zero, ecosostenibili, preferibilmente senza additivi né con-servanti), sia del consumatore, che controlla attentamente le etichette dei prodotti e seleziona le aziende alimentari. Il consumo di merende pronte e pratiche è in aumento, ma ormai si trovano snack a base di frutta secca o cracker di mais, gallette di riso, spuntini di formaggio, anche privi di lattosio per gli intolleranti. La diffusione dell’alfabetizzazione su ciò che mettiamo a tavola cresce in conseguenza di un’offerta aumenta-ta e della promozione anche di cibi e bevande dedicati allo svezzamen-to. La routine frenetica porta i genitori a cercare soluzioni veloci e gustose, per invogliare il proprio bambino a mangiare senza snervanti tempi di attesa. Si fa quello che si può, ma lo svezzamento richiede pazienza e attenzione: ci sono bambini che non gradiscono al primo assaggio le pappe, faticano ad accettare il passaggio dal latte materno (o in formula) alle minestrine e costringono la mamma a fare qualche passo indietro, ritardando lo svezzamento di qualche settimana o mese.Ci vuole tempo – tra brodo vegetale, carne al vapore, frutta ben lavata e schiacciata – e puntualità, perché al bambino serve una routine per rico-noscere i momenti dedicati al pasto.Tra i cibi consigliati: yogurt naturale senza zuccheri aggiunti dopo i 6 mesi, per l’apporto di calcio e probiotici; formaggi freschi e non stagionati; evitare quelli troppo salati; uova, da introdurre già con lo svezzamento; meglio iniziare con il tuorlo cotto e passare all’uovo intero.Tra gli sconsigliati: pesci ad alto contenuto di mercurio, come pesce spada, tonno e sgombro; uova crude o poco cotte per il rischio di salmonella; zuccheri rafnati. Le abitudini che non cambiano
48tutti a tavolaC’è chi sceglie alimenti già pronti, chi invece preferisce preparare tutto in casa (c’è un ritorno alla panicazione, alla tostatura dei cereali, alla preparazione naturale dello yogurt…). Non si tratta di demonizzare le pappe confezio-nate né di beaticare chi prepara i cibi in casa o la ricotta col latte cagliato: per il benessere del bambino, è importante essere con-sapevoli delle proprie scelte. E, come sempre, conta il buon sen-so: è bello il confronto tra mamme nell’ottica di uno scambio di idee, senza competizione. Quanto ai nonni, probabilmente proporran-no un biscottino al bambino: «un dolcino non ha mai fatto male a nessuno; quando eri piccolo te lo davo sempre». È ovviamente più un’esigenza dei nonni che del bambino, ma non deve diventare un’abitudine. E se è difcile trovare prodotti ge-nuini come quelli del contadino o carne proveniente da allevamenti seri, non è comunque impossibile: ci sono tante realtà che promuo-vono prodotti del territorio, che seguono la stagionalità e sono esempi di freschezza; anche i negozi di cibi sfusi consentono di ridurre le confezioni, ottimizzando il packaging da smaltire.I cereali integrali, di cui no a 10 anni fa non si parlava tanto, si stanno facendo spazio tra semi, orzo, avena, grano saraceno, mi-glio, ottimi rimedi per il benessere.Inne, la globalizzazione ha accorciato le distanze e portato usanze e sapori a spasso per il mondo. Oggi i bambini hanno l’opportunità di assaggiare piatti etnici e variegati, afnando il proprio palato e potenziando le proprie preferenze. Ci sono bambini di 2/3 anni che man-giano sushi: riso e pesce sono due ingredienti ideali per la dieta e il buon senso ci farà scegliere il luogo migliore dove consumar-li, prediligendo sempre il pesce cotto. Dalle Isole Hawaii, invece, arriva la poké bowl, che non è solo un piatto completo, salubre ed equilibrato per gli adulti, ma anche una proposta perfetta per i bambini, che potranno combinare proteine, bre e carboidrati a loro piacimento. L’inuenza negativa è semmai riconducibile al fast food che, una volta scoperto, piacerà ai bambini: l’importante è che resti un tipo di consumo conviviale ma limitato.Oggi come ieri, il tema del cibo è un modo per stare insieme e dimo-strare amore al proprio bambino, perché a tavola si può essere felici. I cambiamenti a tavolaL’ambiente familiare e l’imitazione dei genitori (ma anche di nonni, insegnanti, amici) inuiscono da sempre sulla curiosità dei bambini rispetto al consumo di alcuni alimenti, soprattutto se vengono preparati insieme. Le dinamiche familiari invece sono cambiate, con l’esigenza, tra le altre cose, di un ritorno alle tradizioni culinarie. Sarebbe opportuno dedicare più tempo a sé stessi e ai propri aetti.
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tutti a tavolaAvrete sentito spesso dire che la colazione è il pasto più importante della giornata. In realtà, è innanzitutto il primo pasto della giornata, il traino del mangiar bene, e va coltivato n dalla prima infanzia, senza confonde-re le buone abitudini con la rigidità (da evitare). L’inserimento progressivo e occasionale di qualcosa di appeti-toso sarà un modo per non demoniz-zare determinati alimenti, considerati “proibiti” dai più integralisti, ed evitare che il vostro bambino scopra il sapore di una fetta di torta al cioccolato solo alla prima festa di compleanno cui parteciperà. Il modo per introdurre un dolce prima di allora si trova, sostituen-do ad esempio lo zucchero rafnato con lo sciroppo di agave, di riso o semplicemente con la frutta. Oltre alla questione nutrizionale, bisognerebbe evitare gli zuccheri rafnati per non abituare il bambino a gusti troppo dolci, che non gli farebbero apprez-zare uno yogurt naturale o una mela. Meglio evitare caramelle o leccalecca nché è possibile: arriverà comun-que il giorno in cui gliele offriranno, colorate e ben incartate, quando per esempio frequenterà l’asilo. 50Se il buongiorno si vede dal mattinodi Gloria CardanoSeguite le linee guida, i consigli del nutrizionista e del pediatra, ma adatevi anche al vostro buon senso, perché sarà più leggero e divertente riunirsi attorno al tavolo per una bella colazione in famiglia
tutti a tavola51C’è tempo per pensarci no allo svezzamento, che scandirà la giornata del piccolo in 5 momenti: colazione, il cosiddetto “spezzafa-me”, pranzo, merenda e cena. È fondamentale abituare il bambino n da subito a orari prestabiliti, perché la routine rappresenta una parte importante del “nutrimento” di cui ha bisogno, soddisfacendo perfettamente la sua esigenza di ordine (anche perché il bambino piccolo non ha ancora la concezio-ne del tempo). Con lo svezzamento l’alimentazione sarà sinonimo di condivisione: il bambino non dovrà mangiare da solo, a tavola si sta tutti insieme, colazione compresa. I bambini ci guardano e, se il papà la mattina beve velocemente un caffè senza sedersi o assaggiare altro, sarà difcile trasmettere loro l’importanza del cibo mattutino. Alcuni bambini, appena svegli, hanno bisogno di carburare: non propiniamo loro subito alimenti, ma pensiamo a preparare una buona tavola, con poche proposte per non confon-derli. Svegliamoli un po’ prima del previsto, per lavarsi, vestirsi e per approcciarsi alla colazione col pie-dino giusto, prima di affrontare con sprint la routine quotidiana. Come per l’adulto, i gusti sono diversi e si scoprono dopo vari tentativi. La colazione bilanciata richiede: proteine, come latte vaccino o vegetale, yogurt, burro d’arachidi o anacardi, ricotta, hummus di le- gumi, prosciutto cotto, parmigiano; carboidrati complessi, contenuti in cereali e derivati (pane, cracker, grissini, cereali sofati o in oc- chi), farine speciali come farro e semi (quinoa, zucca, lino…); grassi sani, che comprendono gli acidi grassi insaturi e sono con- tenuti in alimenti e olii di origine vegetale come olio di oliva o di colza, avocado, frutta secca, cacao fondente; vitamine, bre, sali minerali e antiossidanti, contenuti nella frutta e nella verdura. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell’American Heart Association (AHA) raccomandano di evitare completamente zucchero e sale nei primi 6 mesi di vita e di limitarli il più possibile no ai 2 anni di età.
tutti a tavolaQuesti nutrienti possono essere distribuiti durante la giornata tra co-lazione, spuntino e merenda. Ecco alcune proposte: pancake preparati con le varie farine, un cucchiaino di avocado vellutato su un cracker, muesli (occhi di riso o di avena, semi di zucca e mandorle tritate) tuffato in uno yogurt bianco, un frul-lato composto da banane, cacao in polvere e latte di riso, una carota cruda da sgranocchiare, pane di segale con un velo di marmellata senza zuccheri aggiunti. Un‘ottima colazione può anche essere una fetta di pane con un cucchiaio di frutta secca frullata a crema (arachidi, mandorle, noccio-le…). Oggi, a differenza di qualche anno fa, si suggerisce l’introduzione precoce di cibi potenzialmente allergizzanti (naturalmente sani), come la frutta secca: è stato dimo-strato che non c’è nessun rapporto di causa-effetto tra l’assunzione anticipata di alimenti e l’insorgenza di un’eventuale allergia. Ritardare l’introduzione di cibi nella dieta del bambino non riduce il suddetto rischio, anzi ritarda la comparsa dei sintomi nei soggetti predisposti.E mentre mamma e papa bevono il caffè caldo, al bambino, che li os-serva, concediamo un simil caffè di bevanda d’orzo in una tazzina. Im-parerete subito a conoscere i gusti di vostro glio: alcuni preferiscono il salato al dolce, allora sarà facile pensare a un toast o una focaccia con i pomodorini. Le combinazioni sono tante, tutte da sperimentare. Questa è la teoria. Nella pratica è importante non avere fretta, vedere il lato positivo di questo pasto e, con un po’ di elasticità, proporre al bambino quello che gli fa bene ma anche quello che gli piace.Quanti zuccheri?Il consumo di zuccheri aggiunti non deve superare il 10% del fabbisogno calorico giornaliero nei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni.I rituali della giornata – pasti, cambi, igiene, riposo – consentono ai bambini di acquisi-re sicurezza in sé stessi e imparare ad autogestirsi, in un ambiente acco-gliente. Le abitudini danno loro maggiori certezze rispetto a cosa accadrà nel futuro prossimo.La stabilità è data da…52
Babyline 6.2Baby monitorlionelo.comPer teneresempred'occhioil bambino!Ninne nannee suoni dellanaturapreinstallatiAllarme di temperaturae perdita di segnaleComunicazionebidirezionalePortata fino a 40 m40mGrande schermo FullHDda 5″ ben leggibile
Cipolle, aglio, erba cipollina e porri. Perché no? Le nuove linee guida confermano che, a rotazione e a se-conda della stagione, tutti gli alimenti sani possono essere proposti già dallo svezzamento (o autosvezza-mento), per abituare il bambino a co-noscere più sapori. I genitori, istruiti da professionisti, ripetono la frase «si può dare di tutto», ma è un consi-glio da interpretare. Ci sono alimenti poco sani e poco adeguati, come le caramelle-premio, o pericolosi, come i funghi e il miele, perché l’intestino dei piccolissimi non possiede ancora gli enzimi necessari per l’assimilazio-ne. Cipolle, aglio e compagnia sono vegetali e, come tali, presentano le proprietà nutritive importanti delle verdure, con il vantaggio di insapo-rire i piatti e variegarli. Peccato che non sempre siano sapori apprezzati dal bambino, che dichiarerà i propri gusti con una smora.Porro e cipolla familiarizzano con gli altri ingredienti del brodo vege-tale durante lo svezzamento; ricchi d’acqua (90%) e poveri di grassi (0,2%), contengono poche proteine e amidi. La cipolla contiene le anto-cianine e la quercetina, antiossidanti preziosi per l’organismo, mentre il porro è ricco di potassio e ammi-noacidi. L’erba cipollina contiene la vitamina C, la vitamina A e la B9, ovvero l’acido folico. L’aglio è noto per le sue proprietà antibatteriche e antivirali, migliora la digestione e può aiutare a prevenire l’inuenza e il raffreddore. L’inverno è periodo di malanni e queste proprietà aiutano il sistema immunitario del bambino. Se pensate che «il soffritto però non è sano», la risposta sarà: «può diven-tarlo con qualche accorgimento». Ad esempio, aggiungendo in pentola due cucchiai di acqua a olio, cipolle ed erba cipollina in cottura: il risulta-to sarà un gustoso nto soffritto. Alcuni pediatri sostengono ancora lo svezzamento tradizionale, partendo dai gusti più dolci che ricordano il latte materno o in formula, come la mela e la pera. Nel primo anno di età, gli alimenti vengono intro-dotti gradualmente, escludendo i cibi potenzialmente allergizzanti, proprio come aglio e cipolla. Recenti ricerche, però, mettono in dubbio questo approccio, perché l’assaggio anticipato di particolari alimenti ridurrebbe il rischio di allergie. L’au-tosvezzamento, con l’approccio del bambino a vari tipi di cibo, più simi-le a quello dell’adulto, è più versatile e pone meno problematiche. 55Sono ancora gli ortaggi più discussi durante lo svezzamento, anche se qualcosa è cambiato. A tavola possono diventare veri alleati, grazie al gusto deciso che insaporisce i piatti dei piccoli degustatoritutti a tavolaVerdure specialidi Gloria CardanoL’aglio, fonte di antiossidanti, è ricco di ferro, potassio, magnesio, zolfo, calcio e fosforo, ed è beneco per il corretto funzionamento dell’intestino. Le cipolle contrastano le infezioni, aiutano a lenire i disturbi respiratori e contribuiscono a tutelare la salute delle ossa. Babyline 6.2Baby monitorlionelo.comPer teneresempred'occhioil bambino!Ninne nannee suoni dellanaturapreinstallatiAllarme di temperaturae perdita di segnaleComunicazionebidirezionalePortata fino a 40 m40mGrande schermo FullHDda 5″ ben leggibile
Ricette di NataleUn piatto diventa una storia da raccontare, un altro è rivisitato, inne un grande classico in formato mignon.La stagione fredda si presta bene alla ricerca di nuove espressioni culinarie. Queste ricette, pensate per i più piccoli, piaceranno anche ai grandi e a tavola si starà tutti insieme con un solo menù tutti a tavola56I PIÙ DESIDERATI Polar Express di piadinaINGREDIENTI (per 8 vagoncini)200 g di carne di tacchino, 1 cipolla di Tropea, 3 cucchiai di passata di pomodoro, 2 cucchiai di salsa di soia, 4/5 foglie di spinaci, 1l e 1/2 di brodo vegetale, olio EVO QB, sale QB, 5 piadine, 1 avocado, 200 g di legumi lessati, erba cipollinaC’è fantasia in cucina quando i vagoni del trenino Polar Express arrivano in tavola. Innanzitutto, far bollire in un litro e mezzo di acqua una patata, 3 carote, un gambo di sedano, una cipolla e mettere da parte il brodo. Poi, preparare il ragù: far scaldare insieme cipolla tagliata a dadini, olio e due cucchiai di acqua in modo da non friggere il composto, che diventerà morbido in 5/6 minuti. Aggiungere prima la carne, sminuzzata grossolanamente col minipimer, e cuocerla per 4/5 minuti per insaporirla, poi unire il pomodoro, la manciata di spinaci e mescolare continuamente. Unire il brodo vegetale e cuocere per 25 minuti circa. A ne cottura aggiungere la salsa di soia. Le piadine sono pronte per ospitare il ripieno e i restanti ingredienti (avocado e legumi lessati) e diventare i vagoni del treno di Natale più famoso del mondo. Gli 8 vagoncini, sistemati uno dietro l’altro, non devono essere né troppo piccoli né troppo grandi ma afferrabili dal bambino, che potrà mangiarli in autonomia. In base ai gusti dei piccoli, inoltre, è possibile proporre alcune varianti: gli ingredienti del ripieno possono essere sostituiti con altri tipi di verdure e si può modicare la consistenza dell’involucro, scegliendo tra piadina, wraps o pasta della pizza.Potremmo considerarlo l’evoluzione del brodo vegetale da svezzamento, in versione più saporita e nutriente. È un secondo piatto ideale per tutta la famiglia, ma qualche accorgimento lo renderà adatto soprattutto ai più piccoli. I segreti per un bollito tenero sono la cottura lenta e lunga (anche 3 ore) e l’accurata scelta dell’azienda di provenienza della carne (meglio piccoli produttori certicati a km 0). I tagli più morbidi sono il cappello del prete, il occo e la scaramella. Mettere l’acqua in una pentola capiente, unire il sedano tagliato, la cipolla e le carote pelate, gli aromi, l’olio a piacere e portare a bollore. Aggiungere nel brodo bollente la carne tagliata in 3 piccoli blocchi, coprire la pentola con il coperchio e riportare a bollore con una lenta e prolungata cottura. Aggiungere il sale (poco se il bambino non è abituato) e togliere di tanto in tanto con un colino la schiuma che si forma in supercie a seguito della cottura della carne (sono le proteine coagulate). Controllare che la carne sia diventata tenera affondando una forchetta e, una volta cotta, scolare bene e disporre su un tagliere. Con un coltello adatto porzionare i 3 mini bolliti, con tagli sicuri per i più piccoli, aggiungere un lo d’olio e servire a tavola. Il bollito dei bimbi seguirà la stagionalità delle verdure: l’inverno è tempo di verze (solo qualche striscia perché molto saporite), broccoli, coste, nocchi, carcio (questi ultimi sono ottimi per il brodo). Meglio evitare le verdure amarognole come gli spinaci, il radicchio e la cicoria, che renderebbero il brodo meno dolce per i più piccoli. Cosa fare del brodo? Frullare e servire con una cannuccia al bambino per renderlo più divertente; in alternativa il brodo diventerà la base per una minestrina gustosa. DAI 18 MESIMini bollito di Natale INGREDIENTI (per 5 persone)1 kg di carne bovina per bollito, 3 l di acqua, 1 cipolla, 2 coste di sedano, 3 carote, 3 foglie di alloro, 1 ciuo di prezzemolo, 2 chiodi di garofano, 1 bacca di ginepro, olio EVO QB, sale QB
tutti a tavolaPer le dosi si possono utilizzare i vasetti vuoti dello yogurt da 125 g. Sciacquare sotto l’acqua calda l’uvetta confezionata e lasciarla a bagno 10 minuti, poi scolare e tamponare. Tirare fuori dal frigo latte e uova mezz’ora prima dell’utilizzo. Unire uova e zucchero con lo sbattitore elettrico, prima a bassa velocità per non far schizzare lo zucchero, poi alla massima per pochi minuti, no a creare una crema giallo chiaro con le bollicine (questo procedimento aiuterà la lievitazione). Aggiungere gradualmente l’olio a lo e il latte, continuando a sbattere le fruste. Unire la farina 0 già setacciata oppure, per un sapore più autentico, versare due vasetti di farina 0 e uno di farina integrale. Unire il lievito e continuare con lo sbattitore a bassa velocità, poi aumentare. Accendere il forno a 170° C in modalità ventilata oppure a 180° C in modalità statica, e continuare a mescolare per ottenere un impasto sofce. Da ora in poi, utilizzare una forchetta per amalgamare il composto: aggiungere DA 3 ANNIIl panettoncino INGREDIENTI (per 5 persone)200 g di farina 0, che corrispondono a 3 vasetti, 2 uova, 1 bustina di lievito, 1 vasetto di zucchero, 250 g di uva sultanina, 1/2 vasetto di gocce di cioccolato fondente, 1/2 vasetto di olio di semi, 1 vasetto di latte intero, olio EVO QB, 1/2 arancia grattugiata con buccia edibile,5 pirottini da 100 g ciascunoPER LA DECORAZIONE: 1/2 vasetto di zucchero a velo, 1/2 vasetto di mandorle intere, 1 albume, 1 cucchiaio di farina di mandorle, 1/2 vasetto di granella di zucchero la buccia di arancia grattugiata, l’uvetta e le gocce di cioccolato, e mescolare delicatamente per non smontare il composto. L’impasto è pronto per essere disposto nei pirottini, già sistemati su una teglia, da riempire per i 2/3. La cottura prevista in forno è di una ventina di minuti, ma sarà lo stecchino a confermarla: se il legnetto risulta umido, lasciare i panettoncini in forno ancora per 5 minuti. Per la glassa decorativa, unire lo zucchero a velo, la farina di mandorle e l’albume in una ciotola e mescolare con la forchetta no a ottenere un composto omogeneo, che verrà spennellato sui panettoncini già cotti; adornare con qualche mandorla, la granella di zucchero, un po’ di zucchero a velo e rimettere in forno per 3 minuti per cuocere l’uovo. A ognuno il suo: ogni panettoncino potrà contrassegnare il posto a tavola dei commensali a Natale, con bandierine, nastri colorati legati attorno… Sbizzarritevi!
Il seggiolino auto all in onefacile da usare grazie al sistemaTwist Recline.Omologato secondo l’ultima normativa,segue tue le fasce d’età no ai 150 cm.
Il seggiolino auto all in onefacile da usare grazie al sistemaTwist Recline.Omologato secondo l’ultima normativa,segue tue le fasce d’età no ai 150 cm.Non esistono neonati nervosi per definizionevita da babyCi sono periodi in cui i lattanti sono più irrequieti e non riescono a rilassarsi, al punto da portare mamma e papà all’esasperazione. Spesso basta un rumore per generare un pianto lungo e inconso-labile. La prima domanda che i genitori si pongono è se la causa sia lo stato di salute del piccolo; difcile per loro non agitarsi, soprattutto se si tratta del primo glio, ma servono la giusta calma e concentrazione per interpretare i bisogni del bambino. Attenzione a non dare denizioni affrettare («è ingestibile» oppure «è un angelo») e a non ascoltare sempre i pareri di chi vi sta attorno. Devono essere sereni prima di tutto i genitori, perché l’ansia è contagiosa! Ogni bambino è unico e, per ognuno di loro, esistono genitori capaci di capirlo, passando da un tentativo all’altro.Non esistono risposte assolute.
vita da babyAutostima: una parola, un valore, un concetto che sembra la soluzio-ne di tutti i problemi. Chi non si è sentito dire almeno una volta «devi avere più autostima»? Presto detto, ma non altrettanto presto fatto. Ed è un fenomeno discusso, in una società in cui le esperienze di crescita mettono i bambini a dura prova. Oggi i genitori temono che il proprio glio sia succube; meglio arrogante: «ha un bel caratterino», «vedessi come mi risponde», «si fa rispettare», «si deve difendere». Già da piccoli bisogna coltivare un giusto percorso per l’autostima, con una guida genitoriale e di supporto: tutti i bambini, infatti, sono dotati di innata autostima. Ce lo racconta Roberta Cavallo, nella seconda parte dell’intervista che ha rilasciato a Nascere Mamma. Consulente genitoriale e formatrice specializza-ta nelle fasi di crescita, fondatrice di BimbiVeri (www.bimbiveri.it) e di un centro per bambini in afdo familiare, Roberta Cavallo è autrice di 5 bestseller, fresca di un successo estivo (Non mi ascolta!) e di uno autunnale (Il re muto). 60Sognatrice (di quelle ambiziose e risolute), appassionata e sicura del rendimento delle proprie intuizioni, Roberta Cavallo è legata da un lo invisibile al mondo dei bambini, che ama al punto da tradurlo in un “libretto di istruzioni”, comprensibile anche a mamma e papàL’autostimache (non) hodi Gloria Cardano
vita da baby61Spesso i genitori parlano impropriamente di autostima, senza sapere davvero cosa signichi. «I genitori pensano che l’autostima sia sinonimo di forza, potenza, prevaricazione… “ce la farai”, “sei il migliore”, “se un bambino ti dà uno spintone, tu ridagliene uno più forte”. Il genitore desidera un glio che valga più di lui e che lo risarci-sca di tutte le mancanze, credendo che questo sia l’unico modo per emergere. In realtà, è tutto molto più semplice e possiamo spiegarlo in 2 parti. La prima: lo spiega la pa-rola stessa, “auto-stimarsi”. Stimare signica anche soppesare, mettere sulla bilancia: da una parte i nostri talenti e i punti di forza, dall’altra le nostre debolezze, che oggi sono considerate demoni ma che, in re-altà, ci aiutano a tracciare la nostra strada. Anche i più piccoli possono intraprendere un percorso autono-mamente, se ricevono le dritte giuste da parte dell’adulto di riferimento. I conni sono fondamentali per de-lineare la propria personalità, non basta puntare sul talento. Se a un bambino piace la matematica, a di-scapito di italiano, non lo aiuteremo dicendo che è bravissimo in tutto, ma che dovrà conoscere anche le cose in cui non riesce bene subito. E se non potrà ignorare alcune materie, certo non sarà costretto a studiarle col sorriso: “so che italiano non è nelle tue corde e che fai più fatica, ma dovrai studiarlo lo stesso, perché ti servirà nella vita”. La seconda parte, invece, riguarda la valorizzazione del proprio io: se un bambino crede in sé stesso, non ha bisogno di sentirsi accettato dai coetanei. I genitori hanno il compito di coltivare l’autostima dei propri gli. Tutti i bambini nascono con una dose elevatissima di autostima, non dobbiamo insegnargliela noi: cadono e si rialzano e, se gli sorridi e li rassicuri, ripartono; desiderano scoprire ciò che li circonda e non temono di parlare davanti agli altri: siamo noi a metterli a tacere o a suggerire di chiedere il permesso prima di parlare. Inavvertitamente, sminuiamo la loro determinazione: “non ti prendo in braccio perché ti vizio” per loro signica “non vuoi tenermi in braccio, forse non mi vuoi perché non valgo”; “se arriva un fratellino, io non sono abbastanza per te”, “se stai pensando ad altro mentre ti parlo, quello che dico non è interessante” e tante altre piccole (grandi) cose che svuotano il vaso della loro autostima. Dovremmo lavorare su noi stessi per poi modi-care la relazione con loro, tenendo sempre i piedi su due binari».Ovvero?«Da una parte, tuo glio e la rela-zione con lui, dall’altra te stesso: non bisogna perdersi di vista. Finché i gli sono molto piccoli, si possono ottenere grandi cambia-menti».Quando diventa tardi per “raddrizzare” la situazione?«Prima si fa, meglio è. Fino ai 10-12 anni è più semplice, con l’adolescenza il percorso è in salita: bisognerà ridurre i conitti con l’a-dolescente, recuperare la relazione con lui. Il genitore deve decondi-zionarsi di tutti i propri pregiudizi e guardare il bambino con altri occhi. I gli non aspettano altro che di essere amati da mamma e papà, a qualsiasi età. Non esistono bambini ideali, ma solo bambini veri – da qui il nome della realtà che ho fondato, BimbiVeri – da osservare in maniera oggettiva e non giudicante per dare loro la possibilità di capire quanto valgono».Da quando noi genitori siamo peggiorati?«Si va indietro di tanto. La storia è ciclica, credo che in ogni epoca sia esistito il bene e il meno bene. Per secoli è prevalsa un’educazione autoritaria secondo la quale i bam-bini dovevano essere sculacciati, ognuno di noi ce l’ha un po’ dentro, anche inconsciamente: “ogni tanto uno schiaffo ci vuole, guarda che mio glio è ingestibile”. Ma dobbia-mo provare a superare quel model-lo, con pazienza e ducia, e, se non ce la facciamo, non importa, Il re muto (novembre 2024)«Questa storia merita di essere condivisa perché mi spiace continuare a vedere tante (non tutte) storie per bambini semplicistiche, superciali, con arche-tipi stravolti… è anche attraverso abe, favole e storie che i bambini crescono. Ci sono valori fonda-mentali da coltivare: amore, gentilezza, altruismo e cura di sé, perseveranza, impegno, il dolore che è maestro, ducia, umiltà… Un po’ di tutto questo è racchiuso ne “Il re muto”». Roberta CavalloPer lettori da 4 a 120 anni
non signica che non siamo ca-paci. Oggi la società controlla le masse attraverso una propaganda potente; questo aspetto rispecchia anche l’educazione di gli gestibili con la punizione, l’ammonimento. Così un bambino perde stima di sé, sviluppa la parte razionale, di difesa, a discapito dei sentimenti, e inizia ad affrontare le situazioni per imitazione».Per distaccarsi da questo modello autoritario i genito-ri oggi rischiano di frainten-dere il proprio ruolo, per-dendo quell’autorevolezza che serve per guidare i gli.«Il rischio è quello». L’autostima è anche una questione di geni?«I genitori etichettano spesso i pro-pri gli attraverso i comportamenti: li considerano insicuri, magari sono solo introspettivi e non amano stare in grandi gruppi. I bambini assor-bono le ansie, soprattutto quelle della mamma nei primi 3 anni di vita. Magari la mamma non ha stima di sé, ha ricevuto un’educa-zione morticante, di conseguenza non osa esporsi e trasferisce i propri disagi sul glio».Se un genitore è privo di au-tostima, il glio non l’avrà di conseguenza?«In questo caso è difcile che il bambino coltivi autostima, ma, se il genitore lavora su sé stesso, può migliorare anche la ducia in sé stesso del glio». I gli di genitori che non hanno mai dubbi che adulti diventeranno? «Il confronto con il mondo li cam-bierà, se non considerano i propri genitori gure autorevoli. Se invece un glio stima i propri genitori, continuerà ad ascoltarli». Ci sono genitori che non si pongono il problema che il glio sia scontroso, triste e si isoli. Molti non compren-dono i segnali dei piccoli, pensano che se la devono cavare sempre da soli.«I bambini devono diventare autonomi, ma qualcuno glielo deve insegnare. Loro agiscono per imitazione e hanno bisogno di essere aiutati, accolti con i loro stati d’animo. Se sono in difcoltà, vogliono sentirsi dire “mi dispiace che tu ci stia male”».Come si comporta un bam-bino privo di autostima?«Dice “non sono capace”, “questa cosa è impossibile da fare, gli altri riescono, io no”. I bambini insicuri hanno timore di fare le cose davan-ti agli altri perché non vogliono es-sere presi in giro, sono perfezionisti e si preoccupano di quello che dice la gente. Osserviamoli: è il loro caratte-re introverso o non osano avanzare? Hanno sempre paura di sbagliare o, se corretti, proseguono da soli? Non afdare piccoli compiti al bambino annienta la sua autostima: “faccio io, siamo di corsa”, “ti vesto io che facciamo prima”, “se non collabora a casa, imparerà in futuro”. Tenerli in una bolla evitandogli le frustrazioni è dannoso: i bambini hanno bisogno di portare a termine un compito, i fallimenti fanno parte del viaggio. Aiutiamoli a essere responsabili, insegniamo loro a fare piccole com-missioni in autonomia». Cosa può aiutare un bambi-no insicuro?«Osservare, per capire, da quando è diminuita quell’autostima innata. I giudizi, le etichette, i rimproveri, le sgridate, le punizioni, la violenza sica e verbale, le aspettative delu-se del bambino ideale. Evitare frasi dette per fretta o supercialità, del tipo: “adesso non ho tempo, me lo dici dopo”, “guarda tuo fratello come fa il bravo”, perché sono svilenti. Gli antidoti migliori per en-trambi sono: passare del tempo di qualità insieme, ascoltarli, evitare il giudizio e le lippiche, non avere paura di renderli autonomi. Insom-ma, fare meno e meglio».vita da baby62Non mi ascolta! (luglio 2024)Il libro svelerà perché tutto quello che hai tentato nora non ha funzionato come spera-vi, perché continui a ripetere le stesse cose senza successo e, a ogni no, esplodono capricci e lotte di potere.Per genitori alle prese con infanzia,preadolescenza, adolescenza
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64vita da babyUn rifugio dell’anima, un’occasione per dedicarsi a sé stessi e ai propri affetti. L’inverno richiama la solitudi-ne molto più dell’estate, soprattutto nelle serate gelide, nevose, in cui è improbabile uscire con un bambino appena nato. Il primo periodo dopo la nascita è meglio trascorrerlo a casa, in serenità, circondati dagli affetti più stretti, per creare un nuovo assetto familiare. I genitori avranno un bel da fare e non sentiranno il peso dell’inverno, ma il tepore di casa: l’atmosfera natalizia, i profumi dei dolci e le cene delle feste saran-no una cornice romantica e conforte-vole. Quando il bambino comincia a guardarsi intorno e a gattonare, le esigenze cambiano e chiamano a rapporto l’intrattenimento, complice un audace planning della giornata.D’inverno, la casa diventa il luogo più frequentato dai bambini. Sareb-be semplice piazzare i più grandi davanti ai cartoni animati, ma biso-gna invece trovare il modo di tenerli impegnati e appagati. Giornate corte e temperature basse. Detta così, l’inverno potrebbe non nire mai. In realtà, può diventare un periodo di intimità familiare in cui godersi la crescita del piccolo, divertendosi con luiI giochi indoor di Gloria Cardano
65vita da babyDisegnare e colorare sono attività beneche, che mantengono vivo il processo di osservazione e rielabo-razione. Se poi queste attività com-prendono anche un piccolo gruppo di amici, ciò non può che rafforzare le relazioni e il confronto. Pittura, disegno e lavori manuali stimolano la creatività. Se non avete paura di sporcare un angolo della casa, organizzate un tavolo che diventerà il “laboratorio d’arte”: serviranno diversi materiali, come acquerelli, pastelli e cartoncini plasticati e glitterati, DAS o pasta modellabile. I capolavori dei bambini saranno esposti nella “galleria d’arte”, crea-ta in uno spazio della casa apposi-tamente per loro.Molto utile è anche mettere fogli e tanto cartone a disposizione dei piccoli, che con l’aiuto dei genitori riusciranno a creare meraviglie e a viaggiare con la fantasia, ripro-ducendo un trenino da colorare o una tana, luogo dove nascondersi e progettare in autonomia per essere più indipendenti. Altra idea è usare delle lenzuola che possano diventare nascondigli per isolarsi e sfuggire, almeno un poco, all’atten-zione dell’adulto. Il lenzuolo potrà diventare anche la tenda di un palcoscenico o di un piccolo circo, e il bambino, attore improvvisato, inventerà scenette insieme agli amici, canterà canzoni, imiterà un personaggio a cui è affezionato. La creazione di oggetti natalizi con materiali riciclati è un altro must: decorazioni per l’albero di Natale, biglietti di auguri personalizzati. Leggere insieme libri illustrati o storie avvincenti aiuta a sviluppare il linguaggio e l’immaginazione. L’ascolto di storie raccontate dall’adulto è un’altra attività che il bambino predilige, soprattutto quan-do il racconto è caratterizzato da cambiamenti di voce, legati ai vari personaggi e a rumori improvvisati utili alla narrazione. L’inverno a casa regala momenti di qualità, come semplici chiacchiere o storie da inventare: potete fornire ai bambini delle immagini e chiedere loro di raccontare cosa stanno facen-do i personaggi. Ai piccoli piaceranno moltissimo il tappetino puzzle (ci giocheranno no ai 10 anni) e i giochi di co-struzione: possono essere attività condivise in famiglia, che aiutano lo sviluppo cognitivo e motorio.Esistono giocattoli educativi e inte-rattivi per i più piccoli che stimolano il pensiero critico e le capacità logi-che, come set di apprendimento. Cu-cinare insieme signica coinvolgere il bambino nella preparazione di dolci invernali o pasti semplici: non solo è divertente, ma insegna anche abilità basilari e afda piccole responsabili-tà che aiutano a coltivare autonomia e ducia in sé stessi. Se avete un po’ di spazio (basta un angolino), potete intraprendere attività di giardinag-gio invernale con un orto indoor: piantare semi in vaso e osservare la crescita delle piante può insegnare ai bambini il ciclo della vita.
E poi c’è la musica, che loro ado-rano: n da piccolissimi, balleranno e canteranno a modo loro. Sarà un momento divertente da trascorrere insieme, e ci imiteranno anche. Per i più grandicelli sarà inevitabile qualche cartone, ma sempre meglio guardarli in TV piuttosto che su cellu-lari o altri dispositivi elettronici.Non dimentichiamo, però, che l’inverno offre molte possibilità di intrattenimento anche “outdoor”. Durante le giornate limpide e frizzan-ti, in montagna si può giocare con la neve e modellare pupazzi, anda-re sullo slittino con papà, approt-tare di parchi giochi ben attrezzati, recarsi in luoghi dove si può stare a stretto contatto con la natura, per poterne scoprire le bellezze. Nelle giornate meno favorevoli si può fare un giro tra le bancarelle caratteristi-che dei mercatini natalizi, chiudersi in un bar davanti a cioccolata calda e dolcetti, o cenare in una baita. Fare delle passeggiate nel parco, utare la presenza di alcuni animali o avventurarsi nel bosco per ammira-re le bellezze degli alberi, di piccole cascate, raccogliere ori, rami e fare con essi delle piccole com-posizioni da conservare. Un’idea interessante potrebbe essere portare con voi una lente d’ingrandimento per osservare dettagli interessanti della natura.In città, invece, è consigliato non rinunciare a brevi passeggiate al parco anche se fa freddo, negli orari in cui le temperature non sono troppo rigide: il bambino si guarda intorno, respira aria fresca, e ne trarrete benessere anche voi.Mantenere ritmi coerenti, soprat-tutto per quanto riguarda i pasti e il sonno, aiuta a creare un senso di stabilità e sicurezza, riducendo ansia e stress. Non dimenticate di far annoiare i bambini ogni tanto, di dire loro «adesso fai quello che ti piace». Non sarà una perdita di tempo, ma un’occasione di ricari-ca per il bambino, che a poco a poco impara a conoscere il proprio corpo, le proprie capacità e ad esplorare e pensare nell’ambiente che lo circonda.vita da baby66Una casa a prova di bambinoQuando i bambini iniziano a gattonare e a esplorare l’am-biente circostante, la casa deve diventare un luogo sicuro. Ecco qualche consiglio utile: coprire le prese elettriche con appositi copri-prese, per evitare che il bambino vi inseri- sca oggetti o le dita; installare reti di protezione alle nestre per evitare cadute accidentali; bloccare armadietti e cas- setti della cucina che posso- no contenere oggetti pericolosi, come coltelli e altre posate af- late; tenere lontani dalla loro portata medicinali, deter- sivi e utensili appuntiti; tenere sedie, vasi, giocattoli e scatoloni lontano da nestre, balconi o terrazze; proteggere gli spigoli dei mobi- li con i paraspigoli angolari; molte piante d’appartamen- to sono velenose, per esem- pio la stella di Natale: meglio collocarle fuori dalla portata dei bambini, che potrebbero toccarle e mettersi le mani in bocca o addirittura ingurgitar- ne un pezzetto.
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vita da babySICT riduce le forzed‘impatto laterale no al 40%*XP-PAD assorbe no al 30% di energia in caso di impatto frontale*SecureGuard riduce le forze esercitate sulla parte addominale no al 35%*ADVANSAFIX PRODusty Rose76 - 150 cmKIDFIX PROHarbor Blue100 - 150 cm* Test interni e simulazioni Britax Römerbritax-roemer.it | britaxroemer_italia collectionSTYLE.Armonia perfetta tra design e funzionalità - combinazione di tessuti morbidi e traspiranti per il massimo comfortNOVITA
vita da baby69La magica porta degli elfi L’arrivo degli el è previsto nei primi giorni di dicembre, con sgombero dopo Natale.È garantita una simpatica e misteriosa compagnia che ai bambini piace un sacco!di Gloria CardanoTUTORIALNegli ultimi anni, la porta fatata dalla quale gli el entrano ed escono in notturna ha un grande successo. Preparatevi a ospitare i piccoli aiutanti di Babbo Natale, perché diventeranno i protagonisti della fantasia e dei desideri dei vostri bambini, contenti di sentirne la presenza nell’aria. La creazione della porta degli el è un lavoro personale, che varia a seconda della fantasia di mamma e papà e dello spazio disponibile in casa. Dimensioni, forme e consistenza della porticina dipenderanno dal materiale di riciclo utilizzato. Sul cartoncino 12 x 14 cm, adattare su fronte e retro il foglio di feltro verde, applicato con un goccio di colla a caldo sui 4 angoli di entrambe le facciate. Sul cartoncino marrone (10 x 8 cm), incollare con la colla a caldo i legnetti di recupero oppure i bastoncini di bambù in modo che il supporto si trasformi nella porticina di legno. Adattare i legnetti alle dimensioni del cartone, aiutandosi con il seghetto. Incollare il bottoncino come maniglia (o altro materiale di recupero a vostro piacimento) e, in cima alla porta, le pignette, qualche bacca rossa o un occhetto piccolo, come decorazione. Per creare le cerniere di aggancio utilizzare un lembo di panno lenci (3 cm x 2 mm) da incollare nella parte interna della porta su 1 cm, in modo che i restanti 2 cm siano incollati direttamente sul cartoncino in feltro (12 x 14 cm) realizzato precedentemente. In questo modo la porta magica, che avremo fatto combaciare con il bordo inferiore e al centro del cartoncino in feltro, potrà aprirsi e chiudersi. Sarà possibile applicare la stampa di una casetta degli el, recuperata su Internet, proprio dietro la porticina, in modo che sia visibile ogni volta che la si apre. Sarà divertente applicare le decorazioni a cornice della MATERIALI1 cartoncino marrone (2/3 mm di spessore, 10 x 8 cm), 1 cartoncino (2/3 mm di spessore, 12 x 14 cm), 1 foglio di feltro verde (12 x 14 cm), bastoncini in bambù naturale (0,5 mm x 10 cm circa) oppure legnetti di recupero, elementi di decorazione reperibili in merceria (paillettes, perline, qualche pon pon piccolissimo), un occo di velluto rosso, due piccole pigne, qualche bacca rossa, pistola munita di colla a caldo oppure martello e chiodini, panno lenci (3 cm x 2 mm)2 cannucce bianche di carta, 1 nastrino rosso (2/3 mm di larghezza, circa 50 cm di lunghezza), 1 bottone, 1 cartoncino rosso (1 x 2 cm)1 seghetto, 1 paio di forbici, 1 cartoncino di gomma giallo glitteratoporta magica: avanzeranno 2 cm a destra e 2 a sinistra da dedicare a una cassetta delle lettere, preparata con un semplice cartoncino rosso su cui scrivere “posta di Natale”, o un alberello in feltro su cui applicare paillettes, perline e nastrini (sempre con la colla a caldo). Sulle 2 cannucce bianche di carta arrotolare obliquamente il nastro rosso, sempre servendosi della colla: diventeranno due candy canes, perfette come cornice ai lati della porta. In cima al cartoncino di feltro resterà lo spazio per aggiungere il numero civico “24”, creato ritagliando un cartoncino bianco, oppure la neve, fatta di piccoli occhi di cotone o perline bianche, e una stella cometa ricavata dal cartoncino di gomma giallo e glitterato. La porta degli el è pronta per trovare un angolo intimo della casa che piaccia al bambino, dove resterà per 25 giorni, divertendo tutti. Per incollarla valutate quanto siete affezionati alle pareti di casa, quindi scegliete tra rotolini di scotch, gomma pane o, direttamente, chiodo e martello per ssare saldamente la porticina al muro.
Un’isola per Natalein viaggioDopo quella di Pasqua, anche Natale ha una sua isola. È Christmas Island, una piccola isola dell’Oceano Indiano. Fu scoperta nel 1643 e, dopo varie vicissitudini, oggi fa parte dell’Australia. Vi abitano circa 1.500 abitanti, ma è anche una meta turistica molto ambita soprattutto dagli appas-sionati di immersioni. Sebbene non si tratti di un vero e proprio paradiso tropicale (inteso come una distesa di spiagge bianche), è tuttavia famosa per i suoi granchi rossi che stagionalmente invadono le strade, gli uccelli marini, gli squali balena e le spettacolari barriere coralline: sono oltre 60 i punti di immersione. È facilmente raggiungibile in aereo da Perth, capitale dell’Australia Occidentale.
Divertirsi sulle piste innevate, lasciarsi conquistare dallo sci di fondo, scoprire la cultura alpina e gustare i piatti tipici della tradizione montana. La vacanza in famiglia sulle Alpi francesi si chiama Haute Maurienne Vanoisein viaggioSei paesi, un’unica magia. È così che si presenta la Haute Maurienne Vanoise, una lunga valle circonda-ta dalle montagne che si apre in territorio francese appena superato il tunnel del Fréjus, tra Piemonte e Francia. Valfréjus, La Norma, Aussois, Val Cenis, Bessans, Bon-neval sur Arc: sono loro le perle di questa valle che ancora mantiene intatto il fascino delle comunità alpine. Cominciando “dal fondo”, Bonneval sur Arc si trova a soli 42 chilometri da Modane ed è uno dei borghi più suggestivi. Tutte le case si presentano ancora in pietra ori-ginale. Pochi negozi di alimentari, qualche hotel e una breve pista da sci ideale per avvicinare i piccoli allo sport. Immaginatevi un quadro: i tetti ricoperti di losa, il campanile illuminato a festa, piccoli vicoli senza automobili e attorno alte montagne che rendono omaggio72Haute Maurienne VanoiseChe magia! di Laura Sciolla@Tristan ShuAussoisDelizie della Haute Maurienne Vanoise
73al sole mentre sta calando. Questo è Bonneval sur Arc. Tornando verso Modane, Bessans è la destinazione di riferimento per chi ama lo sci di fondo. In effetti, l’ampia pianura che caratteriz-za questa zona non poteva che diventare il regno dello sci nordico e del biathlon. Parliamo di ben 130 chilometri di piste. A Bessans è possibile frequentare corsi per adulti e per bambini, per scoprire la bellezza di questa disciplina. Nello stadio internazionale di bia-thlon, poi, i grandi possono pren-dere lezioni private, anche solo di 1 ora, per sentirsi un po’ campioni. Per chi è già pratico dello sci di fondo ma non vuole separarsi della famiglia, sono a disposizione slittini da neve che permettono di trascinare con sé i bambini più piccoli, mentre si va alla conquista delle piste. Se poi si ha occasione di trovarsi qui durante la corsa internazionale di slitte trainate dai cani, ovvero La Grande Odyssée VVF, che si tiene ogni anno nel mese di marzo, le emozioni sono assicurate.in viaggioCorsa dei cani - Bessans@Matteo ChalleCoopérative laitière - Stagionatura del BeaufortDelizie della Haute Maurienne VanoiseCoopérative laitière – Val Cenis LanslebourgVisite guidate e degustazioni (1 ora in tut-to) per le famiglie che vogliono scoprire i segreti degli ottimi formaggi della zona. Gratuito per i minori di 5 anni.Le bout de pain – AussoisPer chi ama la baguette, questa panette-ria è una tappa obbligata. Ma bisogna andare al mattino presto. Una volta termi-nato il pane, il negozio chiude.
74in viaggioForti dell’Esseillon - AussoisCanopée des Cimes - Val Cenis@Matteo CHALLE@D CuvelierPista da bob - Val Cenis@Jonathan CathalaI Forti dell’EsseillonSono 5 fortificazioni, ognuna con una propria caratteristica, ma originariamente con un comune denominatore: difendere il Piemonte da una possibile invasione francese (sebbene, qui, non ci fu mai occasione di combattere). I forti, ancora intatti, sono visitabili gratuitamente anche d’inverno: solo l’abbondanza di neve porta alla chiusura temporanea della strada per raggiungerli. Il forte dedicato a Vittorio Emanuele è il più ampio e forse quello che conquisterà maggiormente i bambini, sia perché nei vari spazi sono stati pensati e realizzati dei giochi tematici, sia perché, qui, giocare a nascondino è un’esperienza da vivere assolutamente! Inoltre, sempre attorno a questo forte, è stata costruita una via ferrata dedicata ai più piccoli (aperta solo nella bella stagione e per la quale è necessario prenotare). È invece più lunga la ferrata (ad accesso libero) riservata agli adulti e che tocca più di un forte. Da non perdere, a meno che soffriate di vertigini, la carrucola sul cosiddetto ponte del Diavolo.
75in viaggioVal Cenis è invece la patria dello sci da discesa. Quello di Val Cenis è infatti il comprensorio più esteso della zona, con seggiovie di ultima generazione, piste di diverse dif-coltà, corsi con maestri. Mentre i bambini prendono qual-che lezione, gli sciatori provetti avranno certo la curiosità di arri-vare no in cima al Met, il punto più alto del comprensorio sciistico (2800 metri): qui la Canopée des Cimes è una piattaforma sospesa nel vuoto che ospita da 15 a 20 persone contemporaneamente e offre una magnica vista sulle montagne e sul lago del Monce-nisio. Prima di rientrare, da non perdere una scivolata sulla pista di bob di Val Cenis: è riservata ai bambini con più di 5 anni, che devono essere comunque accom-pagnati e indossare il casco; il bob viene consegnato alla base della telecabina di Val Cenis le Haut. Dopo una breve salita, ecco che si è pronti per scivolare sulla pista tra curve e cunette.Aussois è un’accogliente stazione sciistica, ideale per le famiglie grazie ai 50 chilometri di piste con diversi livelli di difcoltà. Per i bambini è particolarmente interes-sante la possibilità di scendere no alla cittadina direttamente sugli sci, tramite una strada pianeggiante. Ma non solo: in quota l’area giochi Marmotta è divertimento puro, da provare da soli o con uno degli insegnanti della scuola sci ESF (se interessati, chiedete del maestro Samuel, parla italiano perfetta-mente!). Aussois è family friendly non solo sulla neve, tanto da aver ottenuto il riconoscimento di Famille Plus. Il Sentiero delle Arti, per esempio, è un bella passeggiata che parte da Aussois e prosegue per 5 chilometri, quasi pianeggian-te, perfetta anche per i passeggini. Tra gli alberi si scopriranno forme inconsuete scolpite nel legno dallo scultore Serge Couvert, in estate come d’inverno, sotto la neve. Il Museo d’Oé, ancora ad Aussois, è un’occasione per immergersi nelle usanze di chi ha sempre vissuto in queste valli, tra agricoltura e pastori-zia (gratuito per i minori di 6 anni). C’è anche una piscina riscaldata, a ingressi, la Ô’soi – Loisirs, Piscine & Bien-être. E inne, ciliegina sulla torta, i Forti dell’Esseillon, 5 forti-cazioni costruite nel XIX secolo e in parte visitabili. Pronti a immergervi nella storia, giocando?@Ariane ForniaFondutaDove mangiareRestaurant du Fort Marie-Christine AussoisAll’interno del suggestivo Forte Maria Cristina, il ristorante propone piatti tipici della tradizione con qualche attenzione gourmet. Menu bambini a disposizione.La Grignott’ – AussoisBar e crêperie, il posto giusto per uno spuntino veloce a pranzo, tra panini, hamburger e qualche piatto caldo.Dove dormireFleurs et neige – AussoisVillaggio vacanze ideale per gruppi e famiglie. Ristorante interno per la mezza pensione. Area piscina. A pochi minuti in auto dalle piste di Aussois.
76in viaggioHAUTE MAURIENNE VANOISE IN ESTATEUna volta che la neve saluta la Hau-te Maurienne Vanoise, la magia del suo paesaggio non perde certo valore. Ne è conferma il fatto che tutti e 3 i lm di Belle e Sebastien sono stati girati in questa zona. Gli appassionati potranno riconoscere alcune angolazioni vicine al Rifugio del Lac Blanc (raggiungibile con una semplice passeggiata all’interno del Parco Nazionale) o quelle sull’Écot Gorge, a Bonneval sur Arc, dove si pratica il canyoning, o sul lago La Norma. Questo è uno dei 3 laghi che fanno parte dell’Espace Ludi’lacs, a Bessans, dove è possi-bile fare il bagno, afttare il kayak e pescare. Ci sono aree picnic e spiaggette perfette per le fami-glie. In tutta la valle è poi possibile programmare gite in mountain bike, con diversi livelli di difcoltà (sono oltre 400 i chilometri di piste, per-corsi e sentieri segnalati, di cui 300 certicati FFC, ideali per mountain bike enduro, cross-country, mountain bike a pedalata assistita e classica) e passeggiate a piedi o a cavallo. Per i bambini i centri equestri offrono giri sui pony.Un’ultima informazione: in estate la Haute Maurienne Vanoise è rag-giungibile direttamente dal passo del Moncenisio, evitando quindi il traforo del Fréjus. Si parte da Susa, in Piemonte, si arriva al Colle a 2048 metri e si ridiscende verso Val Cenis. Una sosta ideale lungo il percorso? Il punto panoramico per ammirare il lago del Moncenisio.A 3 ore e mezza in auto da Milano e a 2 ore da Torino, attraverso il traforo del Fréjus, la Haute Maurienne Vanoise è accessibile anche in treno no a Modane. È composta da 6 stazioni sciistiche, tutte concentrate lungo un’unica strada: Valfréjus, La Norma, Aussois, Val Cenis, Bessans e Bonneval sur Arc. Ospita il Parco Nazionale della Vanoise, connante con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.Per informazioni:www.savoie-mont-blanc.comww.haute-maurienne-vanoise.comwww.france.fr/itLago del Moncenisio@OT Haute Maurienne VanoiseCascata della Lame - Bonneval@OT Haute Maurienne VanoiseCome arrivare
Il latte materno è l’alimento ideale per il lattante. Qualora l’allattamento al seno non sia possibile, previo parere del Pediatra, si può ricorrere ad un latte per l’infanzia. I latti di proseguimento e crescita Humana non devono essere utilizzati come sostituti del latte materno nei primi 6 mesi di vita e sono idonei, rispettivamente, all’alimentazione dei lattanti di età superiore ai 6 mesi e dei bambini dopo l’anno compiuto, all’interno di un’alimentazione complementare diversificata. L’inizio dello svezzamento deve avvenire unicamente seguendo le indicazioni del Pediatra.Scopri la gamma dei lattiHumana ProBalanceIl tuo piccolo sta crescendo, diventando sempre più attivo e iniziando ad esplorare il mondo intorno a lui. All’interno di una dieta varia e bilanciata, il latte di proseguimento Humana 2 e i latti di crescita Humana 3 e 4 accompagnano il tuo piccolo nelle scoperte di ogni giorno, fornendogli i nutrienti di cui ha bisogno nelle giuste quantità in base all’età.HU_2410_ADV_PAGINA_IPERBIMBO_195x276mm.indd 1HU_2410_ADV_PAGINA_IPERBIMBO_195x276mm.indd 1 09/10/24 14:4909/10/24 14:49
78in viaggioMolti appassionati conosceranno Montreux per il suo Jazz Festival, uno dei più prestigiosi al mondo. Ma la cittadina aacciata sul lago di Ginevra è anche sinonimo di Charlie Chaplin, Freddie Mercury e… Babbo Natale!Il nostro viaggio elvetico all’insegna delle suggestioni del Natale inizia alla stazione di Montreux. Un treno? Ma Babbo Natale non viaggia in slit-ta? In realtà, sarà proprio un trenino a cremagliera a portarci di fronte a Babbo Natale in persona. Quaranta minuti di viaggio ci separano dal ca-polinea, fermata Rochers-de-Naye: un susseguirsi di panorami mozzaa-to tra il lago di Ginevra, la corona delle Alpi, i vigneti e le foreste di larici ci intrattengono mentre restiamo seduti nei comodi vagoni perfetta-mente riscaldati. Ecco che, all’arrivo, l’insegna indica la direzione della Casa di Babbo Natale: un lungo tun-nel ricco di musica e luci (oltre che di simpatici orsetti meccanici) accresce l’attesa di grandi e piccini. E poi ap-pare Papà Noël, come dicono qui, seduto sulla sua tradizionale poltrona: parla tutte le lingue del mondo e ac-coglie le letterine dei bambini, scatta con loro una foto, per poi indirizzarli nella casetta degli el per un piccolo dono. Se la giornata lo permette, un consiglio è quello di fermarsi sulla terrazza per ammirare le montagne coperte dalla neve.MontreuxBabbo Natale vola sul lagodi Laura Sciolla@Maude RionMontreux Noël
79in viaggioCi troviamo a 2mila metri e qui c’è anche una piccola stazione sciistica (aperta da metà dicembre) dove i bambini possono provare le prime discese sugli sci, grazie alla presen-za dei maestri di sci di Montreux. Ma una volta terminata la stagione invernale, è ancora possibile salire in quota con il trenino per godersi la vista e organizzare passeggiate di diversa difcoltà e lunghezza.Tornando a valle, sempre con il trenino, ecco che arriva il momen-to di immergerci nell’atmosfera dei mercatini di Natale. Dal 21 novembre al 24 dicembre (queste le date di Montreux Noël per il 2024, edizione numero 30), l’intero lungo- lago di Montreux è un alternarsi di casette di legno, addobbi natalizi, proposte della gastronomia tipica: tra le stranezze più golose il gâteau cheminée, da riempire di nutella o crema pasticciera, oppure i tipici biscotti alla cannella, entrambi rea-lizzati al momento sotto il mercato coperto. C’è anche un laboratorio dove i bambini possono decorare di persona dei grandi cuori di pasta frolla speziata.Treno per Rochers-de-Naye Montreux Noël@MOB - GoldenPass@Marie ContrerasBabbo Natale - Rochers-de-Naye@MOBUn’imperdibile esperienza per le famiglie, non lontano da Montreux. Un trenino accompagna i visitatori tra cunicoli e grotte in cui ancora si estrae il sale. Guida anche in italiano. www.salinahelvetica.chMiniere di sale di Bex
80in viaggioCastello di ChillonE poi, la fonduta, che può essere degustata come street food oppure accomodandosi allo Chalet Heidi, proprio all’ingresso della zona del mercato. Ancora, le caldarroste, i churros, il vin caldo per mamma e papà. Da non perdere la slitta di Babbo Natale che ogni giorno, alle 17 e alle 18, passa sul lago con i suoi bagliori. Allo stesso modo la ruota panoramica farà restare a bocca aperta i più piccoli. Prima di tornare verso la stazione, non può mancare una tappa al trucca bimbi: è consigliata la prenotazione.Ci troviamo di nuovo in treno: è infatti questo il modo migliore per scoprire Riviera Noël, dato che i 3 mercatini che compongono l’evento (Montreux, Vevey e Villeneuve) sono efcientemente collegati dalle rotaie. Nessun problema di parcheggio e tratte corte e confortevoli. È solo uno dei servizi offerti dalla Montreux Riviera, meta da sempre apprezzata dalle famiglie per il suo clima mite e i ritmi rilassati.Il nostro tour si conclude così al mer-cato di Vevey, con un’ultima pausa di gusto nello stand Terre Vaudoise dove il ristorante Quart d’Heure Vaudois offre un’autentica esperien-za gastronomica regionale, usando solo prodotti locali certicati. Per gli eventi natalizi:www.montreuxnoel.comRuota panoramica - Montreux@Marie ContrerasMuoversia MontreuxGrazie alla Montreux Riviera Card è possibile muoversi liberamente coi mezzi pubblici e usufruire degli sconti per gli ingressi a musei e attrazioni.@FCC Château sous la neigeMontreux Noël@Nicolas Stajik
81in viaggioMONTREUX TUTTO L’ANNO C’è sempre un motivo per ritagliarsi una vacanza sul lago di Ginevra. Tante infatti le attrazioni ideali per le famiglie proposte da Montreux: Castello di Chillon: è l’edicio storico più visitato della Svizzera. Situato su una roccia sulla riva del lago, il castello acquatico colpisce per la vastità e l’imponenza. Nella bella stagione è raggiungibile dal centro di Montreux anche col battello. Disponibile l’ingresso Fami- glia. Sconsigliato il passeggino per le numerose scale, meglio il marsupio. Forte di Chillon: ex struttura milita- re, è una delle novità proposte da Montreux; oggi trasformato in museo interattivo, ambientazioni tra realtà aumentata e realtà virtuale, il Forte accompagna i visitatori nella Storia. Meravigliosa la vista sul Castello omonimo. Chaplin’s World: forse non tutti i giovani conoscono il genio di Charlie Chaplin, ma questo museo è l’occasione per scoprirlo. Il Manoir dove Chaplin visse negli ultimi 25 anni della sua vita pre- senta scenograe originali, lmati, sala di montaggio. Un polo mu- seale da visitare con l’audioguida per non perdere nessuna delle sue curiosità. Presenti anche un bar e un bel parco. Queen Studio: Freddie Mercury a Montreux? Ebbene sì: fu proprio qui che negli anni Settanta i Queen registrarono molti dei loro celebri album. Situato all’interno del Casino Barrière, il museo ren- de omaggio alla grandezza della loro musica presentando testi originali, strumenti e anche la sala di registrazione dove furono incise le ultime canzoni. L’ingresso è gratuito. Chissà cosa aveva, e ha, di tanto speciale Montreux per attirare per-sonaggi celebri da ogni dove?Forse, trascorrendo qualche giorno in questo piccolo angolo della Svizzera francese, tra passeggiate lungo il lago, ampie aree verdi, accoglienti brasserie dove degusta-re calde fondue (e non ultimi, per mamme e papà, ottimi vini tipici della zona del Vaud), troverete la risposta.Chaplin’s WorldCentrale telefonica - Forte di Chillon @Bubbles Incorporated_studio_121 reduit@Fort de Chillon Castello di Chillon@FCC, Photo Marie Contreras
82in viaggioMeringa - dessert tipicoDove mangiareLe Safran c/o Hôtel Mona - Grand’Rue 81 – MontreuxDa non perdere la Fondue Tube, dove gustare la tipica fondue.La Brasserie J5 Avenue du Casino 32 – MontreuxLa vera brasserie in chiave ranata. Gustose proposte per i piccoli.Dove dormireGrand Hotel Suisse MajesticAvenue des Alpes 45 – Montreuxwww.brhhh.com/suisse-majestic Proprio davanti alla stazione dei treni, questo hotel in stile Belle Époque unisce l’eleganza degli spazi con un’accoglienza impeccabile. Le camere sul lago orono una sensazione di pace all’insegna della vacanza autentica. È anche possibile organizzare il proprio matrimonio nei saloni aacciati sul lago, dormendo poi nell’Honey Moon Suite.Per informazioni:www.montreuxriviera.comwww.svizzera.itGrand Hotel Suisse Majestic@Grand Hotel Suisse MajesticMontreux è comodamente raggiungibile in treno da Milano, in circa 3 ore.Con Promo 2x1 Eurocity viaggi in 2 in treno da Milano a Montreux o da Venezia a Montreuxpagando un solo biglietto. Prevendità no al 7 dicembre, per viaggiare no al 20 dello stesso mese. Informazioni: www.svizzera.it/intrenoCon l’automobile si può passare dal Gran San Bernardo oppure dal Sempione. In alternativa èpossibile lasciare l’automobile a Domodossola e poi attraversare il conne in treno.Come arrivare
84DUCATI MONSTER Moto cavalcabile con clacson e rombo sonoro, ideata per spingersi e correre come veri campioni. Divertente e sicura, con 2 modalità di utilizzo che la rendono ideale per i più piccoli.ChiccoBABY SEAT & PLAYGioco 2 in 1: la prima poltrona del bambino combina comfort e stimolazione sensoriale. Morbida e sofce, accoglie il piccolo per fargli scoprire le varie attività. Consigliato dei 3 mesi. Sophie La girafeEASY BREATH BABYApparecchio per aerosolterapia con compressore a pistone, è compatto, silenzioso e facile da usare. Il coperchio riproduce il volto di un simpatico e rassicurante animaletto. Dotato di kit completo di accessori: maschera per adulti e maschera pediatrica, tubo di raccordo, forcella, boccaglio; non mancano maniglie integrate per consentire un facile trasporto. Adatto per tutta la famiglia.ChiccoProdotti...MILA LA MUCCAMorbido dondolo per bambini da 10 a 36 mesi, promuove lo sviluppo grazie a esercizi di equilibrio e di rafforzamento della muscolatura. Il dondolio ha anche un effetto calmante e rilassa nei momenti di gioco.Nattou
85... del meseMICROLIFE NON CONTACT PLUSTermometro frontale automatico a infrarossi, capace di misurare la temperatura corporea automaticamente in soli 3 secondi, con una distanza dalla fronte inferiore a 5 centimetri. Facile da usare, grazie al sistema di guida per l’automisurazione. Il puntatore blu permette la misurazione anche al buio. È clinicamente testato e raccomandato dai medici.ColpharmaEMERALD PRO È l’unico seggiolino auto dotato di tecnologia SlideTech che il bambino può utilizzare dalla nascita no a 12 anni d’età: 12 anni di protezione, 12 anni di praticità, 12 anni di comfort in movimento.Maxi-CosiMAUI GREEN Seggiolone pappa adatto n dalla nascita, è utilizzabile anche in versione sdraietta grazie alla reclinazione totale, all’arco giochi e al riduttore. Presenta un doppio vassoio removibile e 4 ruote piroettanti frenanti. WonderlifeORFEOOrfeo combina la praticità dei buggy compatti e il comfort dei passeggini da città. Può essere imbarcato come bagaglio a mano e viaggiare con la famiglia n dalla nascita.Cybex
RUBRICHE | mondo papÀStef Love Stef Love è in dolce è in dolce attesa e la attesa e la sua pancia sua pancia cresce cresce davvero!davvero!Due nuovissime Stef Love Due nuovissime Stef Love con l’originale acconciatura con l’originale acconciatura a doppio chignon!a doppio chignon!www.simbatoys.com/itInclusi Inclusi gli accessori gli accessori per prendersi per prendersi cura del cura del bebé.bebé.LOOK da LOOK da CELEBRITY!CELEBRITY!Basta premere per Basta premere per 9 volte il pulsante e... 9 volte il pulsante e... SORPRESA: ecco SORPRESA: ecco arrivare il bebé!arrivare il bebé!Premendo Premendo nuovamente nuovamente il gioco il gioco ricomincia.ricomincia. Super trendy Super trendy con i capelli colorati con i capelli colorati e tanti outt irresistibili!e tanti outt irresistibili!STEFFI 6-10-2024.indd 1STEFFI 6-10-2024.indd 1 08/10/24 12:4708/10/24 12:47
87RUBRICHE | mondo papÀAbbiamo imparato a emozionarci, ridere e immedesimar-ci leggendo i racconti che, negli anni, i papà blogger hanno condiviso sui loro blog. Ora, però, nell’era 4.0, i papà digitali si chiamano papà inuencer o dad inuencer, per dirla all’inglese. Tra foto, video, messaggi in camera, l’obiettivo si conferma quello di rafforza-re il nuovo paradigma della paternità, tra cambi di pannolini, pappe e notti insonni. Solo che i nuovi social permettono di farlo in maniera ancora più coinvolgente e virale. Se da una parte c’è qualche papà che ha provato (senza troppo riscontro) a proporre la gura del “mam-mo” al centro di una famiglia degna del Mulino Bianco, altri hanno preferito concentrarsi su un volto della paterni-tà che non rimanda per forza a “superpoteri”, o all’idea assai poco praticabile per cui “il papà è colui che sostie-ne la famiglia, ma riesce anche ad accudire la prole”. Il papà è semplicemente il papà, con tutti i dubbi, i doveri e le soddisfazioni del ruolo. Gli inuencer di maggior successo sono così quelli che hanno scelto di raccontare con onestà le sde che un genitore si trova ad affrontare, instillando negli altri padri curiosità, empatia e, perché no, anche un po’ di leggerezza. Il plus sta nella capacità di presentare la loro storia in maniera originale. Come fa Andrea Fossati, che su Instagram (@fox_andrea) ha iniziato a raccontare le sue giornate alle prese con Lo-renzo e, qualche anno dopo, anche con Ludovica Luce, attraverso immagini dai colori tenui e scene di ordinario affetto: totalizza 93.500 follower. O Diego Di Franco(@ilmeravigliosomondodeipapa), 53mila follower: un papà napoletano trasferitosi a Milano, che racconta con ironia la quotidianità della sua famiglia (dalle sue storie ha tratto anche un libro). Per Stefano Pollari (@stefano-pollari), invece, la storia è un po’ diversa: rimasto single, ha trovato nella complicità con la sua piccola Ilary la for-za del suo successo; è seguito da oltre 450mila follower. Ci sono poi dad inuencer che attraverso la loro noto-rietà puntano a sensibilizzare il pubblico su tematiche importanti. Come Luca Trapanese (@trapaluca), che racconta la magia di una scelta importante come quella di prendere in afdo una neonata con la sindrome di Down; ora la bambina è cresciuta e la storia d’amore continua: 710mila follower e persino un lm dedicato alla loro vicenda, dal titolo Nata per te. Anche Fran-cesco Cannadoro tratta temi importanti come la genito-rialità e la disabilità sul suo canale @fra_cannadoro: il papà intervalla video e fotograe della sua famiglia con racconti toccanti sull’esperienza di essere genitori di un bambino disabile. Con @papaperscelta, Carlo e Christian vogliono supera-re gli schemi, dimostrando che esistono tanti modi diversi di essere famiglia; gli ultimi post, al momento della stesura di questa rubrica, contenevano il video dell’incon-tro tra i due gli gemelli e la loro madre naturale di Las Vegas. E di questi tempi è tutto detto!Stili diversi, messaggi diversi. Di fatto, però, dopo tante mom inuencer, anche i padri si sono ritagliati uno spazio sul web per condividere la loro esperienza. E per alcuni questo è ormai diventato un lavoro a tutti gli effetti. Resta solo un dubbio, che si ripropone indipendentemen-te dal sesso dell’inuencer: cosa comporta l’esposizione di un minore sui social? Abbiamo già affrontato questo tema, e torneremo a farlo prossimamente.Evoluzione naturale dei papà blogger, oggi l’ultima tendenza è proporsi come papà inuencer: tra Instagram e TikTok raggiungono migliaia di utentidi Lucia ModiciI papà influencer
89RUBRICHE | amici a 4 zampe«Oh oh oh, mie dolci renne»Se volete adottarne una, non preoccupatevi di che nome darle. Le renne che la notte del 25 dicembre trainano in cielo la slitta di Babbo Natale sono 9: Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine e Saltarello, a cui in un secondo tempo si è aggiunto Rudolphdi Gloria Cardano La leggenda trae origini dal canto natalizio A visit from St. Nicholas, è attribuita a Clement Clarke Moore (1823) e narra di un uomo barbuto del nord Europa, Babbo Natale, che, seduto su una slitta piena di doni richiesti dai bambini attraverso le loro lettere, parte dalla Lapponia per recapitare i regali. La dolcissima renna Rudolph arriverà con la storia scritta nel 1939 da Robert L. May. Rudolph, giovane renna riconoscibile per il naso rosso e luminoso, fu scelto da Babbo Natale per illumina-re il sentiero da percorrere, in caso di nebbia e tempesta. La sua innita tenerezza spinse il compositore americano Johnny Marks a raccontarne la storia in Rudolph the Red-Nosed Reindeer, canzone del 1949: se ancora non la conoscete, quest’anno dovrete assolutamente ascoltar-la con i vostri gli.Da secoli le renne fanno parte dell’immaginario di tutti i bambini del mondo: non esiste un disegno di Natale, un addobbo, un maglione di lana senza una renna, e anche noi adulti pensiamo a questi animali selvatici come ai abeschi aiutanti volanti di Babbo Natale. Ma le renne esistono davvero e sono molte più di 9. Sono associate alla Lapponia Finlandese, paese di Babbo Natale, dove lo spazio è talmente sconnato da rendere molto probabile l’eventualità di imbattersi in un branco che pascola liberamente sulle colline, nelle foreste, vicino alle abitazioni o ai bordi delle strade. In Lapponia il nu-mero degli abitanti coincide con quello delle renne e, per i bambini, sarà un’esperienza magica vederle dal vivo, perché sono animali imponenti, esteticamente belli, quasi quanto lo sono nei disegni, e oltretutto semi addomesti-cati (in Finlandia ogni animale della foresta appartiene a un pastore). Se l’intento è quello di matchare la realtà con la fantasia, il budget lo consente e il bambino non è troppo piccolo, vale la pena di fare un viaggio in questi luoghi del nord Europa, incantevoli e mistici d’inverno. In Finlandia i bambini immagineranno le renne volare nel cielo stellato nella notte di Natale, e così ci offriranno lo spunto per raccontare loro una storia magica. Le renne sono animali curiosi e non temono di avvicinarsi all’uomo: meglio comunque evitare incontri troppo rav-vicinati, le renne restano animali selvatici e non bisogna disturbarle con luci di ash, rumori forti, grida e gesti fuori luogo, come una carezza. In Finlandia, molti allevamenti propongono gite sulla slitta con le renne. Le escursioni non sono una trovata turi-stica, perché in passato i Sami si spostavano così. Come in una favola, si organizzano safari nel bosco nevoso, occasione per immergersi nella natura artica, che pos-siede vegetazione e fauna caratteristiche. Le renne, oltre che in Lapponia, si trovano nella parte settentrionale della Regione dei Laghi, nell’area di Helsinki e in alcune zone dell’Europa, anche in Italia. Noi presenteremo ai nostri bambini le renne delle abe, 9 amichevoli e acrobatici animali che ogni notte del 25 dicembre bussano alla -nestra, capitanate da Rudolph col suo naso rosso lucente. Nell’attesa, prepariamo con i nostri emozionantissimi bambini uno spuntino, per rifocillarle con una meritata pausa notturna. Alle renne piace la verdura, ma avranno anche sete, così, in un luogo dedicato, sistemiamo una grande ciotola di acqua fresca, senza dimenticare una buona merenda per Babbo Natale, altrimenti potrebbe risentirsi.
RUBRICHE | leggere insiemewww.simbatoys.com/itPRENDITIPRENDITICURA DI NOICURA DI NOIPAMPER PETZ 6-10-2024 2.indd 1PAMPER PETZ 6-10-2024 2.indd 1 08/10/24 12:4908/10/24 12:49
91RUBRICHE | leggere insiemeUna piccola violinista da premio NobelUn racconto poetico sulla capacità immaginica dell’infanzia e il potere della musica. Un albo illustrato che incanterà piccoli e grandi, perfetto come strenna di Nataledi Sara LanfranchiniSi cela un grande potere nella fantasia dei bambini e delle bambine. Un potere che a noi adulti sembra sovrumano, anche perché ci è precluso; lo scorgiamo solo a volte, quando assistiamo ai pensieri dei bambi-ni che si fanno azioni: penso e quindi posso – sembra-no dirci – immagino e quindi creo, chiudo gli occhi e allora vedo, e do vita alla mia visione.A queste “materializzazioni” dell’immaginazione ha dedicato un racconto un grandissimo della letteratura mondiale, lo scrittore norvegese Jon Fosse, premio Nobel per la Letteratura nel 2023. La piccola violi-nista è infatti un capolavoro poetico sul potere (sovru-mano eppure umanissimo) dell’immaginazione propria dell’infanzia e sulla forza salvica della musica: una aba piena di speranza, la cui magia deve molto anche al gioco lirico, musicale, della scrittura di Fosse. «C’era una volta una bambina, una piccola violinista – si legge nell’incipit –, che quando si teneva una mano sugli occhi e ci guardava attraverso, vedeva qualcosa di particolare, non sempre, ma spesso».Destinato a lettori e lettrici da 3 anni in su, in verità questo albo illustrato può piacere a tutti, piccoli e grandi, come d’altra parte succede sempre con le mi-gliori abe classiche, da cui questo racconto moderno è solo apparentemente distante. Secondo tradizione, infatti, la vicenda muove da una situazione dolorosa: una bambina, la piccola violinista del titolo, si trova separata dal padre che, snito, attende su uno scoglio in riva al mare, mentre la sua barca al largo cola a picco. La bambina allora si mette in viaggio per rin-tracciarlo, e dovrà superare ostacoli e prove prima di poterlo riabbracciare, e di salvarlo proprio grazie alla musica del suo violino, che il padre ama tanto, e alle sue visioni a occhi chiusi che la condurranno da lui.
92RUBRICHE | leggere insiemeIl progetto editoriale dedicato a Jon FosseIn libreria da ottobre 2024, La piccola violinista arriva ad arricchire la collana I Miniborei che Iperborea dedica ai lettori e alle lettrici più giovani. Il libro (uscito in Norvegia nel 2009 ma ancora inedi-to in Italia) è il primo di 4 albi illustrati che Jon Fosse ha scritto per l’infanzia. E Iperborea, come sempre abi-le nel portare alla luce perle letterarie del passato (e del presente) scandinavo, ha in progetto di pubblicarli tutti e 4 per farli conoscere al pubblico italiano.La traduttrice scelta per trasferire gli albi di Fosse nelle mani dei nostri bambini e bambine è Eva Valvo, italo-danese già nota al pubblico nostrano per aver tradotto autori nordici famosissimi, come i danesi Jakob Martin Strid (vi consigliamo di leggere L’incredibile storia della pera gigante e La straordinaria avventura della casa volante, Gribaudo) e Bjarne Reuter, di cui Iperborea ha nora pubblicato 2 romanzi, a dir poco splendidi, ma da leggere con bambini un po’ più grandi: Elise e il cane di seconda mano e Hodder e la fata di poche parole.Le tavole della Piccola violinistaAd accompagnare le parole di Fosse intervengono i disegni di un altro norvegese, Øyvind Torseter: tavole dai colori tenui, affascinanti, che nascono dall’assem-blaggio di più elementi, disegni veri e propri e piccoli oggetti di carta tridimensionali, una sedia, un letto a soppalco, una lampada e persino un foglio di carta argentata arricciato a simulare una montagna. Illustratore, fumettista e a sua volta scrittore, Torseter ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali (tra cui il Bologna Ragazzi Award) ed è stato nalista all’Hans Christian Andersen Award.La piccola violinistatesti di Jon Fosse / illustrazioni di Øyvind Torseter traduzione di Eva ValvoIperborea, ottobre 202432 pagine / € 16DA 3 anni• Possibilità di utilizzo in doppia posizione, sdraiati da 0/6 mesi e seduti da 6/12 mesi• Termometro incorporato ed indicatore del livello dell’acqua consigliato• Tappo di scarico rapido con chiave di sicurezza• Per un massimo comfort si può utilizzare con l’apposito cavalletto pieghevole. Le gambe si possono smontare e ingombra pochissimo, perfetto anche in viaggio!Vieni a scoprire tutte le nostre soluzioni per un bagnetto sicuro dalla nascita ai 36 mesi presso i nostri rivenditori o su www.okbaby.itMade in ItalyBELLABATH KITLa combinazioneperfettaN.9250-12 MESIMAX 15 KGPeso massimodel bimboConformealla normativaeuropea EN 17072
RUBRICHE | leggere insieme• Possibilità di utilizzo in doppia posizione, sdraiati da 0/6 mesi e seduti da 6/12 mesi• Termometro incorporato ed indicatore del livello dell’acqua consigliato• Tappo di scarico rapido con chiave di sicurezza• Per un massimo comfort si può utilizzare con l’apposito cavalletto pieghevole. Le gambe si possono smontare e ingombra pochissimo, perfetto anche in viaggio!Vieni a scoprire tutte le nostre soluzioni per un bagnetto sicuro dalla nascita ai 36 mesi presso i nostri rivenditori o su www.okbaby.itMade in ItalyBELLABATH KITLa combinazioneperfettaN.9250-12 MESIMAX 15 KGPeso massimodel bimboConformealla normativaeuropea EN 17072
95RUBRICHE | leggere insiemeNon farmi il solletico!... dice il fantasmadi Sam Taplin / illustrazioni di Ana Martin Larranaga / traduzione di Martina Licata / Usborne, 2024 / 10 pagine / € 15,90 Per la collana Non farmi il solletico!, è arrivato in libreria un nuovo albo cartonato, in for-mato quadrato 20x20 cm. È uscito per Halloween, ma ai piccoli lettori coraggiosi piacerà ogni giorno dell’anno sfogliare e accarezzare questo divertente libro tattile sonoro, che più che paura fa tanto ridere, e conquista a forza di morbide carezze. Basta toccare gli inserti tattili per fare il solletico a fantasmi, pipistrelli e lupi mannari, e sentirli sghignazzare divertiti. A renderlo ancora più speciale, ci pensano le illustrazioni dai colori vivaci.Dov’è Momo? In giro!di Andrew Knapp / Topipittori, 2024 / 24 pagine / € 16 Momo, maestro indiscusso di nascondigli, ha un nuovo amico: Boo. Nel primo libro della serie (tra i best seller del “New York Times”), Momo si è nascosto in tutti i posti della casa in cui abita con il suo padrone; ora, è venuto il momento di uscire all’aperto per esplorare la natura. In montagna, in spiaggia, in collina, al lago, in campeggio sotto le stelle o in canoa, i piccoli lettori si divertiranno a riconoscere Momo e Boo nascosti nel paesaggio, per imparare tanti nuovi nomi di oggetti, allenare l’attenzione e divertirsi.Spilunga e Piccino di Barbara Brenner / illustrazioni di Tomi Ungerer / traduzione in rima di Alessandro Riccioni / Lupoguido, 2024 / 32 pagine / € 16 Finalmente arriva in Italia l’albo illustrato scritto nel 1966 da Barbara Brenner e illustrato dal grande Tomi Ungerer: una storia di opposti che si incontrano e di buf battibecchi. Spilunga è una giraffa, Piccino è un topo: sono diversissimi e non fanno altro che punzecchiarsi e prendersi in giro, nché un grande pericolo non mette a rischio la loro vita e quella degli altri animali. Allora, decidono di allearsi. Perfette le illustrazioni di Ungerer per completare il testo di Brenner, tradotto in versi dal poeta Alessandro Riccioni.Il mio cofanetto di Albuminidi AA.VV./ illustrazioni di AA.VV. / Emme Edizioni, 2024 / 6 volumi / € 24,90 Ecco un regalo perfetto per Natale: un cofanetto che raccoglie 6 tra i più bei titoli della collana Albumini. Abbiamo Il Gruffalò e Bastoncino di Julia Donaldson, illustrati da Axel Schefer; Le favole a rovescio e I viaggi di Giovannino Perdigiorno di Gianni Rodari, illustrati rispettivamente da Nicoletta Costa e Valeria Petrone; Gli orsi non hanno paura di Elizabet Dale, illustrato da Paula Metcalf, e Anche i mostri si lavano i denti di Jessica Martinello, illustrato da Grégoire Ma-bire. Racconti coronati da vastissimo successo di pubblico, meravigliosi per incantare i bambini.DA 6 mesiDA 3 ANNiDA 1 ANNoda 3 anniLibri sotto l’albero
RUBRICHE | curiositÀ in pillole
97RUBRICHE | curiositÀ in pilloleRUBRICHE | curiositÀ in pilloleUna città per Babbo NataleAnche se tutti i bambini sanno che è Rovaniemi la città di Babbo Natale, in realtà ne esiste un’altra a lui dedicata: Santa Claus nell’Indiana (Stati Uniti). Fondata nel 1849 con il nome di Santa Fe, presto dovette cambiarlo perché era già presente una città omonima. Secondo la leggenda, per risolvere la questione i cittadini si riunirono in una piccola chiesa alla vigilia di Natale: all’improvviso, una folata di vento aprì le porte della chiesa e si sentì un suono di campanelli, che ricordava quello della slitta di Babbo Natale. Così venne stabilito il nuovo nome e, in città, furono anche creati uno speciale ufcio postale, che ancora oggi riceve le letterine rivolte a Santa Claus, e un parco a tema che attiravisitatori tutto l’anno.Allergie alimentari in età prescolare Qualche tempo fa, sulla rivista “Lancet Public Health”, una ricerca riportava notizia di un aumento delle allergie alimentari in Inghilterra: tra il 2008 e il 2018, il tasso di incidenza in età prescolare è arrivato al 4%. Anche il “Journal of Allergy and Clinical Immunology Global” ha riportato uno studio sul tema, in cui si rilevava che in Campania, tra il 2009 e il 2021, l’incremento è stato del 34% nella fascia d’età tra 0 e 14 anni e addirittura superiore al 100% in quella da 0 a 3 anni. Quali sono le cause? A parte l’aspetto genetico, pare che a inuire negativamente siano le cattive abitudini alimentari n dal primo anno di vita: gli alimenti ultra-processati (bevande gassate e zuccherate, merendine, snack) inuiscono sulle cellule del bambino, inducendo effetti negativi, specie a livello del sistema immunitario e del metabolismo. Questi alimenti alterano anche la composizione e le funzioni del microbiota intestinale. C’è però una nota positiva: le allergie possono scomparire con l’età, soprattutto se si adotta uno stile di vita corretto.Tele-supporto per le neomammeIl servizio è stato avviato con la pandemia e ora studi qualitativi l’hanno confermato come un aiuto utilissimo per le neomamme, anche in periodi non di emergenza. Parliamo del tele-supporto all’allattamento al seno. La Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha rilevato l’apprezzamento dei genitori per l’utilità del servizio, riconosciuto non come vera alternativa agli incontri in presenza, quanto piuttosto come un primo passo per assistere la mamma. Tempi brevi, la possibilità di selezionare le situazioni più complesse che richiedono una visita di persona e follow-up facilitati sono tra i vantaggi di questa modalità. La SIN ha di recente pubblicato una serie di indicazioni afnché il tele-supporto all’allattamento diventi parte integrante dei servizi offerti alle donne dopo il parto.
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